Contributo di Operazione Colomba
alla Western Europe Action Agenda

Con riferimento alla pagina 4D:
Sottolineando l’importanza delle organizzazioni della società civile (CSOs) nella prevenzione dei conflitti e nella costruzione della pace, noi vogliamo affermare con forza che questa azione non si deve limitare ad una attività di lobbing presso gli stati e presso le istituzioni internazionali (EU, UN, etc …) per orientare così i politici, ma deve essere equipaggiata di nhuovi strumenti per prevenire i conflitti tramite la diplomazia popolare, l’interposizione nonviolenta e la riduzione della violenza.
Di questi strumenti, debbono essere provvisti i “Corpi Civili di Pace” che sono in questa particolare fase storica la risposta delle organizzazioni della società civile al problema della sicurezza.

Quali compiti devono portare avanti i i “Corpi Civili di Pace”?
Fermare o ridurre la violenza
Proteggere i civili
Promuovere il dialogo tra le parti in conflitto

Con riferimento alla pagina 5C:
Una proposta per i finanziamenti delle organizzazioni non governative.
Si deve stabilire un massimo del 30% di finanziamenti pubblici, questo per aumentare l’autonomia nei confronti delle strutture di Governo e anche per avere, nello stesso tempo, la possibilità di costruire connessioni e compartecipazioni con la società civile. Tutto ciò permetterà inoltre di aumentare nei nostri paesi la consapevolezza della popolazione circa la situazione delle vittime civili e costruirà relazioni forti tra le popolazioni.

Con riferimento alle pagine 17, 2.3:
Noi vogliamo sottolineare che i Balcani sono geograficamente e storicamente parte dello scenario europeo, questo perché il conflitto balcanico deve essere considerato un problema non – straniero per l’Europa. Noi voglimo ricordare l’esperienza di migliaia di cittadini europei e tra loro più di ventimila italiani che hanno operato durante la guerra nei Balcani negli anni novanta.

Con riferimento alla pagina 19, 3:
Parlando delle Nazioni Unite e di altri protagonisti internazionali noi sottolineiamo le opportunità di azione di quei piccoli paesi, storicamente e stoicamente senza forze armate, nel mantenimento della Pace, nel finanziamento e nel supporto concreto della prevenzione non armata dei conflitti e nel Peacebuilding.

Con riferimento alla pagina 21:
A proposito della riforma delle Nazioni Unite, noi affermiamo con forza la necessità di istituire il “Parlamento Popolare” e ci riferiamo alla propsta di sturio del Prof. Antonio Papisca dell’Università di padova.

Con riferimento alla pagina 29, 6.1:
Ci auguriamo che siamo introdotti questi criteri etici;

1) Neutralità totale dalle parti in conflitto (l’azione delle organizzazioni della società civile non deve sposare una causa a svantaggio di un'altra causa) ma non dalle resposabilità in azioni violente o violazioni di diritti umani di qualsivoglia parte. Questo concetto è completamente espresso dal termine italiano “equivicinanza” che significa essere ugualmente vicini a tutte le parti.
2) L’importanza da parte delle organizzazioni della società civile, (Corpi Civili di Pace?) di condividere le sofferenze delle vittime da qualsiasi parte esse provengano ed è estremamente importante coinvolgere tutte queste vittime nel processo di pacificazione.

Con riferimento alla pagina 30, 7:
Noi suggeriamo come maggiori interlocutori in un conflitto, i poveri e le vittime delo conflitto stesso e i leader locali che lavorano per il dialogo e la pace tra le parti in conflitto.



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