english version below
Al-Sharq Newspaper
Israele e le regole del gioco in Egitto
L’Indipendenza dell'Egitto dall’occupazione britannica, che ha avuto inizio ufficialmente nel 1882, ha attraversato due fasi principali. La prima è stata il periodo dopo la rivoluzione del 1919, portando il governo britannico ad annunciare l'indipendenza dell'Egitto nel 1922, evidenziando quattro principi, il più importante dei quali fu la fine del protettorato britannico sull'Egitto e il riconoscimento di esso come stato indipendente. Ma questa indipendenza era incompleta a causa della mancanza di sostegno a questi principi. La seconda fase di indipendenza è venuta nel 1954, dopo la firma del trattato anglo-egiziano, un accordo che evacuava le truppe britanniche dall'Egitto. Eppure, nonostante l'indipendenza dichiarata, la realtà dell'Egitto è che era indipendente solo in senso figurato, in quanto la dipendenza politica ed economica dall’occidente continuò, soprattutto per quanto riguarda gli Stati Uniti. Questa dipendenza è emersa chiaramente durante il regno dell'ex presidente Anwar Sadat, che ha annunciato che gli Stati Uniti controllavano il 99 per cento delle carte in Medio Oriente. Inoltre, Sadat ha portato un cambiamento strategico verso l'alleanza con Washington, dopo la guerra di ottobre, un processo completato con l'ex presidente Hosni Mubarak, che ha trasformato l'Egitto in un paese che segue fondamentalmente l'amministrazione degli Stati Uniti e di Israele. Dopo la rivoluzione di gennaio, le speranze di raggiungere un’effettiva indipendenza per l'Egitto sono aumentate, in particolare con la nomina del primo presidente civile eletto liberamente dal popolo, Mohamed Morsi, che ha cercato di costruire una politica estera indipendente diversificando le relazioni internazionali dell'Egitto con paesi come la Russia, la Cina, il Brasile e il Sud Africa. Inoltre, il Presidente Morsi assicurato la promessa di essere aggiunto come membro dei BRICS, i paesi emergenti nel sistema internazionale. Egli ha anche ridotto l'influenza di Washington nel conflitto arabo-israeliano, utilizzando la guerra condotta da Tel Aviv contro la resistenza palestinese alla fine del 2012 per neutralizzare l'influenza degli Stati Uniti nel corso degli eventi. Tuttavia, l'istituzione militare, che aveva controllato il governo per oltre 60 anni contribuendo alla dominazione americana e israeliana sull'Egitto, cercò di minare gli sforzi del presidente impedendogli di raggiungere la piena indipendenza dell'Egitto. Ciò è stato fatto per mezzo di un colpo di stato militare che ha completamente rimosso il primo presidente eletto dell'Egitto dalla vita politica e ha portato a un’operazione di sicurezza contro il popolo egiziano che ha eletto Morsi, causando la morte e il ferimento di migliaia di persone, così come l'arresto di decine di migliaia. I militari non si sono fermati a questo, perché hanno anche ripristinato lo stato in cui si trovava l'Egitto prima della Rivoluzione di gennaio, intensificando la sicurezza e la cooperazione di intelligence con Washington e Tel Aviv. Fino al punto in cui il governo egiziano ha ingaggiato una società di propaganda israeliana per promuovere il colpo di stato in Occidente. Questo misfatto è stato seguito dalla scoperta disastrosa che i golpisti hanno fatto un accordo con una società controllata da ex ufficiali dell'esercito israeliano, di prendere in consegna la protezione del canale di Suez, lo stesso canale dove migliaia di egiziani hanno sacrificato il loro sangue per restituirlo al loro paese dopo che era stato occupato da Israele, a seguito del colpo di stato del 1952. L'esercito ha nuovamente ripetuto lo stesso errore immergendosi negli affari politici e lasciando che le questioni della difesa e della sicurezza nazionale venissero violate dai nemici dell'Egitto, guidati da Israele, ma con un leggero cambiamento delle regole del gioco; invece di lasciare occupare parti dell'Egitto, le stanno offrendo al nemico israeliano, pagandone inoltre anche gli stipendi. Il popolo egiziano sta oggi conducendo una battaglia con l'obiettivo di allontanare l'esercito dalla politica e spingerlo a concentrarsi sulle questioni della difesa e della sicurezza nazionale, ma anche contro l'occupazione straniera, con l'obiettivo di raggiungere la vera indipendenza dell'Egitto, senza compromessi. This is a translation of the Arabic text published by Al-Sharq Newspaper on 8 nov 2013
Israel and the rules of the game in Egypt
Egypt's independence from British occupation, which officially began in 1882, went through two main phases. The first was the period after the 1919 revolution, leading the British government to announce Egypt's independence in 1922 while highlighting four principles, the most important of which was the end of the British protectorate over Egypt and the recognition of it as an independent state. But this independence was incomplete due to the lack of support for these principles. The second phase of independence was in 1954 after the signing of the Anglo-Egyptian treaty, an agreement that evacuated British troops from Egypt. And yet despite the declared independence of Egypt, the reality was that it was only figuratively independent, as the political and economic dependency on the West continued, especially in regards to the US. This dependency clearly emerged during the reign of former President Anwar Sadat, who announced that the US controlled 99 per cent of the cards in the Middle East. Moreover, Sadat led a strategic shift towards allying with Washington after the October war, a process completed by former President Hosni Mubarak, who turned Egypt into a country that basically follows the US administration and Israel. After the January revolution, hopes for achieving actual independence for Egypt increased, especially with the appointment of the first civilian president freely elected by the people, Mohamed Morsi, who tried to build an independent foreign policy by diversifying Egypt's international relations with countries such as Russia, China, Brazil and South Africa. Furthermore, President Morsi secured a promise to be added as a member of the BRICS association, which consists of countries emerging in the international system. He also reduced Washington's influence in the Arab-Israeli conflict by using the war waged by Tel Aviv against the Palestinian resistance at the end of 2012 to deal a heavy blow to the Israeli military and neutralise America's influence over the course of events. However, the military establishment, which had controlled the government for over sixty years and contributed to the American and Israeli dominance over Egypt, tried to undermine the efforts of the president and prevented him from achieving full independence for Egypt. This was done through a military coup that completely removed Egypt's first elected president from political life and led to a security operation against the Egyptian people who elected Morsi, resulting in the death and injury of thousands, as well as the arrest of tens of thousands. The military did not stop at this, because it also restored Egypt to its pre-January Revolution state by intensifying its security and intelligence cooperation with Washington and Tel Aviv. It even reached the point where the Egyptian government started contracting an Israeli propaganda company to promote the coup in the West. This was followed by the disastrous discovery that the coup government has made a deal with a company controlled by former officers from the Israeli army to take over the protection of the Suez Canal; the same canal that thousands of Egyptians sacrificed their blood for to return it to their country after it was occupied by Israel when the Egyptian army was preoccupied with internal political matters following the 1952 coup. The army has once again repeated the same mistake by immersing itself in political affairs and leaving the issues of defence and national security to be violated by the enemies of Egypt, led by Israel, but with a slight change in the rules of the game; instead of occupying parts of Egypt, they are offering it to the Israeli enemy and even paying the Israeli army officers' salaries. The Egyptian people are today waging a battle against not only the army's control of the political arena, aiming to distance the army from politics and push it to focus on issues of defence and national security, but also foreign occupation, aiming to achieve the true and uncompromised independence of Egypt.
|
top |