Fonti: Hispan TV

Veterans Today

http://www.controinformazione.info/

22 Giugno 2015

 

Qual’è il gioco della CIA in Siria?

di Gordon Duff

Traduzione e sintesi: Luciano Lago

 

Fino a quando questa informazione non è stata pubblicata la scorsa settimana sul giornale Washington Post, nessuno aveva sentito parlare di questo.

Iniziamo dalle tematiche che sono venute alla luce nel corso di questa ultima settimana. Il primo argomento è quello del programma di destabilizzazione della Siria congegnato dalla CIA a cui il Congresso vuole tagliare parzialmente i fondi. Sembra che la CIA abbia operato fino ad oggi con un budget di 5 milioni di dollari per fornire armi ai gruppi separatisti che combattono contro il Governo di Damasco.

Ci sono molti problemi su questo argomento. per iniziare, in apparenza la politica ufficiale degli Stati Uniti è quella di appoggiare i gruppi che combattono contro lo Stato Islamico (l’ISIS). Questo avviene perchè, nel Febbraio del 2015, non esistevano ribelli anti Assad da appoggiare  che avessero un aspetto accettabile. Tutti i gruppi si erano unificati con Al Quaeda, con il Fronte Al.Nusra e con l’ISIS o avevano cessato di esistere.

L’Esercito Libero della Siria, di cui  qualcuno ancora si ostina a  parlare,  già di fatto non esiste più. Nonostante questo, noi abbiamo seguitato a fornire a questo fantomatico Esercito  con migliaia di milioni di dollari per acquistare armi pesanti, incluso migliaia di sofisticati missili anticarro TOW che poi sono arrivati puntualmente nelle mani dell’ISIS e del Fronte AL-Nusra per “arte magica”.

Ancora oggi la CIA, nonostante le politiche delineate dal comandante regionale, il generale Allen, davanti al Consiglio Atlantico svoltosi il passato mese di Marzo, continua a finanziare i terroristi sapendo che questi stanno combattendo contro l’Iraq, attuando un genocidio contro le comunità cristiane siriane e libanesi ed attaccando gli alleati vicini agli Stati Uniti: i curdi.

Letteralmente la CIA, sta armando da un lato i gruppi che l’Esercito statunitense ha messo sotto inchiesta e dall’altro lato sta armando una forza militare che possa combattere contro di loro.

La CIA ammette apertamente il fatto di aver istituito campi di addestramento militare segreti in Giordania, ma fonti come Google Idea Grups e L3 Communications, hanno anche localizzato i campi segreti della CIA nella provincia di Hatay in Turchía.

Non c’è alcun dubbio che la CIA ed altre fazioni con sede negli USA stiano  sostenendo l’ISIS.

Nel corso degli ultimi giorni, l’ISIS,  probabilmente su richiesta della CIA, si è ritirato da alcune zone, permettendo alle forze curde di trasferirsi in regioni che dispongono di risorse chiave come petrolio ed acqua. Ci sono varie ipotesi du questa ritirata, tra queste quella che indicano  che il presidente della regione semiautonoma curda del Kurdistan iracheno, Masud Barzani, abbia firmato un accordo segreto con l’ISIS, con la CIA e con Israele e la Turchia. Questo presumibilmente è soltanto una ipotesi per quanto ampiamente accettata.

Il vice presidente statunitense Joseph Biden

Il nostro secondo problema implica che il vice presidente USA Joe Biden stia appoggiando la formazione di uno Stato curdo formato da alcune zone dell’Iraq e della Siria, parti molto più grandi ed estese di quello che molti credevano.

Il piano di Biden prevede di utilizzare il Kurdistan come un muro contro l’influenza della Turchia, tenendo in considerazione che i curdi della Turchia hanno ottenuto il 13% dei voti popolari nel corso delle recenti elezioni generali. Gli Stati Uniti stanno forse pianificando una Turchia “post Erdogan”? La domanda che dobbiamo farci è: quale parte degli USA, Obama o la CIA?

La “Repubblica curda” di Biden, non soltanto seguirebbe le linee etniche, ma dovrebbe anche provare a muovere le sue frontiere verso il sud in modi che il paese possa includere i campi petroliferi di Kirkuk. Dall’altro lato, ai curdi interessa molto Kirkuk, a causa delle profonde radici curde che ha la zona.

Tuttavia, una Repubblica curda che abbracci gran parte delle riserve disponibili di acqua e di petrolio della Siria e dell’Iraq possibilmente si troverebbe in guerra con entrambi i paesi.

A questi livelli, si può capire che la politica che perseguono gli USA, nel lungo periodo, è quella di distruggere la Siria e l’Iraq e balcanizzare la regione con l’obiettivo di creare uno Stato curdo fortemente influenzato da Israele, ricco di petrolio e dei acqua, ma grande in modo sproporzionato che nessun vicino possa attaccare; una trovata dell’arroganza dello stesso Biden.

La Repubblica curda di Biden dovrebbe estendersi dalle frontiere turche e d iraniane nel nord fino a quelle della Giordania e dell’Arabia Saudita nel Sud. Possiamo immaginare gli oleodotti ed i gas dotti che potrebbero transitare e il gas e petrolio dalla nuova nazione curda ad Israele attraverso della Giordania.

A quelli che pensano che tutto questo sarebbe impossibile, soltanto posso rispondere che il tempo lo andrà a dimostrare.

 

Giudicare in modo sbagliato la situazione in Siria

Per quanto che la propaganda dei media atlantisti affermi il contrario, il Governo di Damasco sta vincendo la Guerra. Questa settimana, l’Esercito siriano ha ripreso la città di Deir al-Zur, alle foci dell’Eufrate. Questa vittoria, ha spezzato la via dei rifornimenti di cui disponeva l’ISIS in Siria da Mosul e da Al Anbar ed ha isolato le forze di questo gruppo terrorista a Palmira.

L’ISIS si è diviso in due e la metà di questo può essere rifornito soltanto per via aerea o attravero la Turchia.

Due settimane fa, l’Esercito siriano ha preso due incroci strategici chiave, quello di Al-Hasaka, nel nord del paese, tagliando la via vero Al-Raqa, il centro militare delle operazioni dell’ISIS in Siria. All’est, le forze curde hanno preso Tal Abyad, vicino alle frontiere della Siria con la Turchia.

Vicino Aleppo, il Fronte Al-Nusra si trova in piena ritirata, Hezbollah ha spianato l’ISIS ad Al -Qalamun e ad Daraa mentre l’Esercito siriano ha assestato duri colpi contro l’ISIS.

L’ISIS non soltanto non ha conquistato  alcun nuovo territorio ma piuttosto ha ceduto il controllo di 2.500 miglia quadrate in 30 giorni alle forze della Siria, dell’Iraq e dei Peshmerga curdi senza l’aiuto delle forze aeree degli USA, del tutto assenti.

Tuttavia i media statunitensi e quelli europei affermano che la Siria si trova di fronte alla sconfitta. Questo è quello che il colonello delle forze speciali USA, Jim Hanmke, mi ha confidato ieri:

“Da molto tempo negli USA erano arrivate informazioni che l’Esercito siriano si era ridotto alla metà degli effettivi. E’ apparso con sicurezza che la capacità di combattimento dell’Esercito siriano riflette una eccellente disciplina ed ordine nelle sue fila. Quindi nessun altro Esercito, incluso quello degli USA e di Israele, avrebbe mai potuto affrontare questo livello di operazioni di combattimento con successo, se fosse stato ridotto alla metà degli effettivi come hanno sostenuto negli USA”.

Anni di guerra, centinaia di migliaia di morti ed una lunga ed infondata storia sulle armi chimiche utilizzate dal Governo della Siria nei massacri, si possono adesso attribuire con facilità ai giochi delle marionette della CIA, come l’Osservatorio dei Diritti Umani della Siria, (con base a Londra).

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La Russia e la Siria

Uno dei veri ostacoli davanti all’ISIS ed al rovesciamento di A-.Assad è stato l’appoggio di Vladimir Putin. Mentre le operazioni congiunte tra Iraq e Siria diventano sempre di più coordinate, la Russia ha promesso armamenti avanzati alla Siria perchè questa possa fare fronte alle prossime offensive.

La domanda che molti si fanno è quella se la Russia potrà continuare ad appoggiare la Siria e altri interessi nazionali vitali ed allo stesso tempo possa sviluppare una interdipendenza finanziaria con i paesi complici della CIA nei loro movimenti contro gli alleati russi.

 

Conclusione

Gli Stati Uniti hanno fatto il proprio interesse nazionale? Come possono gli interessi della CIA orientare la politica degli Stati Uniti?

Per caso questa ondata di guerre del Medio Oriente è un prologo al sorgere di un super Stato del Kurdistan nel contesto dei resti distrutti della Siria e dell’Iraq per tenere sotto controllo una quarta parte del petrolio del mondo?

 

Gordon Duff è un veterano della guerra de Vietnam, della  Fantería da Combattimento  statunitense, ed editore capo del giornale “Veterans Today”. La  sua carriera include una amplia gamma di incarichi:  dal lavorare in  banca internazionale fino a svolgere il ruolo di  consulente nella  la lotta  contro le insurrezioni  e tecnologie  di  difesa. Rappresentante diplomatico presso l’ONU per  lo sviluppo economico ed umanitario. Gordon Duff ha viaggiato in più di 80 paesi. I suoi articoli si pubblicano in tutto il mondo e sono tradotti in molte lingue.

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