Fonte: Informazione Scorretta
http://www.informarexresistere.fr
mag 5th, 2014

La vera ragione del perchè l’America usò le armi nucleari contro il Giappone. Non fu per porre fine alla guerra o salvare vite umane.

Le armi atomiche non erano necessarie per porre fine alla guerra o per salvare vite umane

Come a tutti gli americani, anche a me è stato insegnato che gli Stati Uniti sganciarono le bombe nucleari su Hiroshima e Nagasaki per porre fine alla seconda guerra mondiale e salvare le vite sia degli americani che dei giapponesi.

Ma la maggior parte degli alti funzionari militari americani dell’epoca riferirono il contrario.

Lo  U.S. Strategic Bombing Survey [l’Indagine degli Stati Uniti sui bombardamenti strategici], voluto dal presidente Truman per studiare gli attacchi aerei sul Giappone, produsse una relazione, nel luglio del 1946,  la quale concludeva che (52-56):

Sulla base di un’indagine dettagliata di tutti i fatti e supportata dalla testimonianza dei sopravvissuti leader giapponesi coinvolti, l’opinione dell’Indagine è che, certamente prima del 31 dicembre 1945 e con ogni probabilità prima del 1 novembre 1945, il Giappone si sarebbe arreso anche se le bombe atomiche non fossero state lanciate, anche se la Russia non fosse entrata in guerra e anche se nessuna invasione fosse stata pianificata o contemplata. 

Il Generale (e successivamente Presidente), Dwight Eisenhower - all’epoca Comandante Supremo di tutte le Forze Alleate, e l’ufficiale che ha creato la maggior parte dei piani militari americani della Seconda Guerra Mondiale per l’Europa e il Giappone – riferì:

I giapponesi erano pronti ad arrendersi e non era necessario colpirli con questa cosa terribile.

Newsweek, 11/11/63, Ike su Ike

Eisenhower raccontò anche che (pag. 380):

Nel [luglio] 1945 … il Segretario di Stato per la guerra Stimson, visitando il mio quartier generale in Germania, mi informò che il nostro governo si stava preparando a gettare una bomba atomica sul Giappone. Io ero uno di quelli che ritenevano che ci fossero una serie di ragioni convincenti per mettere in dubbio la saggezza di un tale atto. … Il Segretario, nel darmi la notizia della buona riuscita dei test della bomba in New Mexico, e del piano per il suo utilizzo, mi domandò cosa ne pensassi, apparentemente in attesa di un vigoroso assenso.

Mentre recitava i fatti rilevanti, sentii una sensazione di depressione e così gli espressi i miei gravi dubbi, innanzitutto sulla base della mia convinzione che il Giappone era già sconfitto e che sganciare la bomba era completamente inutile, e, in secondo luogo, perché pensavo che il nostro paese avrebbe dovuto evitare  di scioccare l’opinione pubblica mondiale con l’uso di un’arma il cui impiego era, pensavo, non più obbligatorio come misura per salvare le vite degli americani. La mia convinzione era che il Giappone, in quel momento, stava cercando qualche modo di arrendersi salvando la faccia. Il segretario era profondamente turbato dal mio atteggiamento…

L’ammiraglio William Leahy – il membro delle forze armate degli Stati Uniti con il più alto grado dal 1942 fino al suo ritiro nel 1949, e che fu il primo de facto presidente dello Joint Chiefs of Staff [Stato Maggiore Congiunto], al centro di tutte le principali decisioni militari americane nella Seconda Guerra Mondiale –scrisse (pag. 441):

E’ mia opinione che l’uso di questa barbara arma a Hiroshima e Nagasaki non fu di nessun aiuto materiale nella nostra guerra contro il Giappone. I giapponesi erano già sconfitti e pronti ad arrendersi a causa dell’efficace blocco marittimo e dei riusciti bombardamenti con armi convenzionali.

Le possibilità letali di guerra atomica in futuro sono spaventose. La mia sensazione era che, essendo stati i primi ad usarle, avevamo adottato un principio etico comune ai barbari del Medioevo. Non mi è stato insegnato a fare la guerra in quel modo, e le guerre non si vincono distruggendo donne e bambini.

Il Generale Douglas MacArthur concordava (pag. 65, 70-71):

Il punto di vista di MacArthur riguardo la decisione di sganciare la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki era completamente differente da quello che potrebbe supporre il pubblico in generale …. Quando domandai al Generale MacArthur sulla decisione di sganciare la bomba, rimasi sorpreso nell’apprendere che non era ancora stato consultato. Gli domandai allora cosa avrebbe risposto. Mi rispose che non vedeva alcuna giustificazione militare per il lancio della bomba. La guerra si sarebbe potuta concludere settimane prima, proseguì, se gli Stati Uniti avessero accettato, come fecero comunque in seguito, per il mantenimento dell’istituzione dell’imperatore.

Inoltre (pag. 512):

La dichiarazione di Potsdam, firmata nel mese di luglio, esigeva che il Giappone si fosse arreso incondizionatamente o sarebbe andato incontro ad una “rapida e totale distruzione”. MacArthur era inorridito. Sapeva che i giapponesi non avrebbero mai rinnegato il loro imperatore, e che senza di lui una transizione ordinata verso la pace sarebbe stata impossibile comunque, dato che il suo popolo non si sarebbe mai sottomesso all’ occupazione alleata, a meno che non fosse stato lo stesso Imperatore ad ordinarlo. Ironia della sorte, quando si è arrivati alla resa, questa era condizionata, e la condizione era una continuazione del regno imperiale. Se fosse stato seguito il consiglio del generale, il ricorso alle armi atomiche a Hiroshima e Nagasaki sarebbe stato inutile.

Allo stesso modo, l’Assistente del Segretario per la  guerra John McLoy osservò (pag. 500):

Ho sempre pensato che se, nel nostro ultimatum al governo giapponese rilasciato da Potsdam [nel luglio 1945], avessimo inserito il mantenimento dell’imperatore come un monarca costituzionale e avessimo fatto qualche riferimento all’accessibilità ragionevole di materie prime al futuro governo giapponese, questo sarebbe stato accettato. Credo, infatti, che anche nella forma in cui è stato consegnato, c’era una certa predisposizione da parte dei giapponesi a dare parere favorevole.  Sono giunto a questa conclusione alla fine della guerra, dopo aver parlato con un certo numero di funzionari giapponesi che erano stati strettamente connessi con la decisione del governo giapponese  a respingere l’ultimatum, nella forma in cui era stato presentato. Credo che abbiamo perso l’opportunità di ottenere una resa giapponese che fosse completamente soddisfacente per noi, senza la necessità di sganciare le atomiche.

Il sotto- segretario della Marina Ralph Bird disse:

Penso che i giapponesi erano pronti per la pace, e che si erano già rivolti ai russi e, credo,agli svizzeri.

A mio parere, la guerra giapponese era davvero già vinta prima che usassimo la bomba atomica. Quindi, non sarebbe stato necessario per noi rivelare la nostra posizione nucleare e stimolare i russi a sviluppare la stessa arma molto più rapidamente di quanto avrebbero fatto se non avessimo lasciato cadere la bomba.

War Was Really Won Before We Used A-Bomb, U.S. News and World Report, 8/15/60, pg. 73-75.

Sempre  Ralph Bird (pag. 144-145, 324):

Mi sembrava certo che i giapponesi stavano diventando sempre più deboli. Erano circondati dalla Marina. Non potevano nè importare nè esportare nulla. Naturalmente, col passare del tempo e mentre la guerra si sviluppava a nostro favore, era piuttosto logico sperare e aspettare che, con il giusto avvertimento, i giapponesi sarebbe arrivati a fare la pace, cosa che avrebbe reso inutile sganciare la bomba e aver dovuto portare la Russia dentro…

Il Generale Curtis LeMay, il duro “falco” fuma sigari dell’ Army Air Force, dichiarò pubblicamente poco dopo che le bombe atomiche erano state sganciate sul Giappone:

La guerra si sarebbe conclusa nel giro di due settimane. . . . La bomba atomica non aveva niente a che fare con la fine della guerra.

Il Vice Presidente dell’ U.S. Bombing Survey Paul Nitze scrisse (pag. 36-37, 44-45):

Sono giunto alla conclusione che, anche senza la bomba atomica, il Giappone si sarebbe probabilmente arreso nel giro di pochi mesi. La mia opinione era che il Giappone si sarebbe arreso entro novembre del 1945.

***

Anche senza gli attacchi su Hiroshima e Nagasaki, sembrava altamente improbabile, dato quello che era l’umore del governo giapponese, che un’invasione americana delle isole [prevista per il 1 novembre 1945] sarebbe stata necessaria.

Ellis Zacharias, Vice Direttore dell’Office of Naval Intelligence, scrisse:

Proprio quando i giapponesi erano pronti ad arrendersi, siamo andati avanti e ad abbiamo fatto conoscere al mondo l’arma più devastante che avesse mai visto e, in effetti, dato il via libera alla Russia ad accalcarsi in Asia Orientale.

Washington stabilì che il Giappone avesse avuto la sua possibilità e che ora era il momento di usare la bomba atomica.

Io sostengo che è stata la decisione sbagliata. E’ stata sbagliata per motivi strategici. Ed era sbagliata per motivi umanitari.

Ellis Zacharias, How We Bungled the Japanese Surrender, Look, 6/6/50, pg. 19-21.

Il brigadiere Generale Carter Clarke – l’ufficiale dell’intelligence militare incaricato di preparare le sintesi delle comunicazioni giapponesi intercettate per il presidente Truman e i suoi consiglieri – disse (pag. 359):

Non avevamo bisogno di farlo, e noi lo sapevamo, e anche loro sapevano che noi sapevamo di non aver bisogno bisogno di farlo, li abbiamo usati come un esperimento per le due bombe atomiche.

Molti altri ufficiali militari di alto livello concordavano. Per esempio:

Il comandante in capo della Flotta degli Stati Uniti e Capo delle Operazioni Navali, Ernest J. King, dichiarò che il blocco navale e i precedenti bombardamenti sul Giappone nel marzo del 1945 avevano reso impotenti i giapponesi e che l’uso della bomba atomica era sia inutile che immorale. Inoltre, secondo quanto riportato  in una conferenza stampa il 22 settembre 1945:”L’Ammiraglio Chester W. Nimitz ha colto l’occasione per aggiungere la sua voce a quelle che insistono sul fatto che il Giappone era stato sconfitto prima del bombardamento atomico e dell’ingresso della Russia nella guerra. ” In un successivo discorso al Monumento a Washington il 5 ottobre 1945, l’ammiraglio Nimitz ha dichiarato:” I giapponesi avevano, infatti, già implorato la pace prima che l’era atomica venisse annunciata al mondo con la distruzione di Hiroshima e prima dell’entrata dei russi nella guerra “. Si è appreso inoltre che il (o intorno al) 20 luglio 1945, il generale Eisenhower aveva esortato Truman, in una visita personale, a non usare la bomba atomica. La valutazione di Eisenhower era che :”Non era necessario colpirli con questa cosa terribile. . .  usare la bomba atomica, uccidere e terrorizzare i civili, senza nemmeno tentare [i negoziati], è stato un doppio crimine “. Eisenhower ha anche dichiarato che non era necessario per Truman ” soccombere “[per la piccola manciata di persone che stavano facendo pressioni sul presidente per sganciare le bombe atomiche sul Giappone.]

Perché le bombe furono sganciate su città popolate senza valore militare?

Anche gli ufficiali militari che erano favorevoli all’uso delle armi nucleari concordavano principalmente sul loro utilizzo su aree disabitate o obiettivi militari giapponesi … non sulle città.

Ad esempio, l’assistente speciale del Segretario della Marina Lewis Strauss propose al Segretario della Marina James Forrestal che una dimostrazione non-letale delle armi atomiche sarebbe stata sufficiente a convincere i giapponesi ad arrendersi … e il Segretario della Marina concordava (pag. 145, 325):

Proposi al segretario Forrestal che bisognava far vedere ciò che poteva fare l’atomica prima che fosse usata. Innanzitutto perché era chiaro a molte persone, io tra queste, che la guerra era quasi finita. I giapponesi erano quasi pronti a capitolare … La mia proposta al segretario era che l’arma doveva essere sganciata su alcune aree accessibili agli osservatori giapponesi e dove i suoi effetti sarebbero stati drammatici. Ricordo che suggerii che un posto soddisfacente per una tale dimostrazione era una grande foresta di alberi di Cryptomeria non lontana da Tokyo. L’albero cryptomeria è la versione giapponese della nostro sequoia …  Anticipai che una bomba fatta esplodere ad una certa altezza sopra tale foresta … avrebbe gettato le piante in cumuli dal centro dell’esplosione in tutte le direzioni come se fossero fiammiferi, e, naturalmente, incendiando tutto nel centro. Mi sembrava che una manifestazione di questo tipo avrebbe dimostrato ai giapponesi che saremmo stati in grado di distruggere qualsiasi delle loro città a piacimento … Il Segretario Forrestal concordò pienamente con la mia raccomandazione …

Mi sembrava che una tale arma non era necessaria per portare la guerra ad una conclusione positiva, che una volta usata avrebbe trovato la sua strada negli armamenti del mondo …

Il Generale George Marshall:

Documenti dell’epoca dimostrano che Marshall pensasse che “queste armi potevano essere prima utilizzate contro importanti obiettivi militari, come una grande installazione navale, e, nel caso in cui non si fosse raggiunto l’obiettivo, pensò che andavano designate diverse grandi aree produttive avvertendo la gente di fuggire – dicendo ai giapponese che abbiamo intenzione di distruggere tali centri … “

Come suggerisce  il documento riguardante le opinioni di Marshall, la questione se l’uso della bomba atomica era giustificata cambiò in … se le bombe dovevano essere utilizzate contro un obiettivo in gran parte civile piuttosto che uno strettamente militare che, di fatto, è stata la scelta esplicita dato che, anche se c’erano truppe giapponesi nelle città, né Hiroshima né Nagasaki erano state ritenute militarmente vitali dai pianificatori statunitensi. (Questo è uno dei motivi per cui non erano state pesantemente bombardate fino a quel punto nella guerra.) Inoltre, [a Hiroshima e Nagasaki] l’obiettivo era esplicitamente sulle strutture non militari circondate dalle case dei lavoratori.

Gli storici concordano sul fatto che la bomba non era necessaria

Gli storici concordano sul fatto che le armi nucleari non dovevano essere utilizzate per fermare la guerra o per salvare vite umane.

Come lo storico Doug Long sottolinea:

Lo storico dell’ US Nuclear Regulatory Commission J. Samuel Walker ha studiato la storia delle ricerche sulla decisione di usare armi nucleari sul Giappone. Nella sua conclusione, scrive: “Il consenso tra gli studiosi è che la bomba non era necessaria per evitare un’invasione del Giappone e mettere fine alla guerra entro un tempo relativamente breve. E’ chiaro che le alternative alla bomba esistevano e che Truman e i suoi consiglieri lo sapevano“(J. Samuel Walker, The Decision to Use the Bomb: A Historiographical Update, Diplomatic History, Winter 1990, pg. 110)…

Anche i politici concordano

Ad esempio, Herbert Hoover disse (pag. 142):

I giapponesi erano pronti a negoziare fin dal febbraio 1945 …  prima che le bombe atomiche fosseri sganciate

Il Sottosegretario di Stato Joseph Grew osservò (pag. 29-32):

Alla luce degli elementi di prova disponibili, io stesso ed altri eravamo consapevoli che se una tale affermazione categorica circa il mantenimento della dinastia fosse stata pubblicata nel maggio del 1945, gli elementi che stavano pensando ad arrendersi nel Governo giapponese avrebbero potuto trovare tale dichiarazione un valido motivo e la forza necessaria per giungere ad una netta e rapida decisione .

Se la resa fosse arrivata nel maggio del 1945, o anche a giugno o luglio, prima dell’ingresso della Russia sovietica nella guerra e dell’uso della bomba atomica, il mondo ci avrebbe sicuramente guadagnato.

Perché sono state sganciate le bombe atomiche sul Giappone?

Se l’uso delle bombe nucleari era inutile per porre fine alla guerra o per salvare vite umane, perché è stata presa la decisione di utilizzarle? Soprattutto nonostante le obiezioni di tanti importanti personaggi politici e militari ?

Una teoria è che agli scienziati piace giocare con i loro giocattoli:

Il 9 settembre 1945, l’ammiraglio William F. Halsey, comandante della Terza Flotta, è stato ampiamente pubblicamente citato per aver affermato che la bomba atomica era stata usata perché gli scienziati avevano un “giocattolo e volevano provarlo. . . . “. Ha inoltre dichiarato:” La prima bomba atomica era un esperimento inutile… Fu un errore usarla. “

Tuttavia, la maggior parte degli scienziati del Progetto Manhattan che hanno sviluppato la bomba atomica erano contrari ad usarla sul Giappone.

Albert Einstein – un importante catalizzatore per lo sviluppo della bomba atomica (ma non collegato direttamente con il Progetto Manhattan) – disse:

“La grande maggioranza degli scienziati si erano opposti all’ improvviso utilizzo della bomba atomica.” Secondo Einstein, il lancio della bomba era una decisione politico – diplomatica piuttosto che una decisione militare o scientifica.

Infatti, alcuni degli scienziati del Progetto Manhattan scrissero direttamente al segretario della Difesa nel 1945 per cercare di dissuaderlo dal far cadere la bomba:

Crediamo che queste considerazioni rendano sconsigliabile l’uso delle bombe nucleari per un primo e non annunciato attacco contro il Giappone. Se gli Stati Uniti fossero la prima nazione ad usare questo nuovo mezzo di distruzione indiscriminata sull’umanità, avrebbero sacrificato il sostegno pubblico in tutto il mondo, farebbero precipitare la corsa degli armamenti, pregiudicandosi la possibilità di raggiungere un accordo internazionale sul controllo futuro di tali armi.

Political and Social Problems, Manhattan Engineer District Records, Harrison-Bundy files, folder # 76, National Archives (anche contenuto in: Martin Sherwin, A World Destroyed, edizione 1987, pag. 323-333).

Gli scienziati misero in dubbio la capacità di distruggere le città giapponesi con bombe atomiche per far arrendere i giapponese quando non era stato raggiunto distruggendo le città giapponesi con bombe convenzionali, e – come alcuni ufficiali militari sopra citati – consigliarono di mostrare gli effetti della bomba atomica per il Giappone in un  area non popolata.

La spiegazione reale?

History.com osserva:

Anni dopo che le due bombe atomiche furono sganciate sul Giappone, un certo numero di storici suggerì che le armi avevano un obiettivo duplice …. Secondo loro, il secondo obiettivo era quello di mostrare la nuova arma di distruzione di massa all’Unione Sovietica. Ad agosto del 1945, le relazioni tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti si erano ulteriormente deteriorate. La Conferenza di Potsdam tra il presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman, il leader russo Joseph Stalin, e Winston Churchill (prima di essere sostituito da Clement Attlee) si era conclusa appena quattro giorni prima del bombardamento di Hiroshima. L’incontro era stato caratterizzato da recriminazioni e sospetti tra americani e sovietici. Gli eserciti russi occupavano gran parte dell’Europa orientale. Truman e molti dei suoi consiglieri speravano che il monopolio atomico statunitense avesse portato influenza diplomatica con i sovietici. In questo modo, il lancio della bomba atomica sul Giappone può essere considerato come il primo colpo della guerra fredda.

New Scientist riportava nel 2005:

La decisione degli Stati Uniti di sganciare bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki nel 1945 aveva lo scopo di far partire la Guerra Fredda piuttosto che porre fine alla Seconda Guerra Mondiale, secondo due storici nucleari che dicono di avere nuove prove a sostegno della loro controversa teoria.

Quello di provocare una reazione di fissione in diversi chilogrammi di uranio e plutonio, uccidendo oltre 200.000 persone di 60 anni fa, è stato fatto più per impressionare l’Unione Sovietica che per intimidire il Giappone, dicono. E il Presidente degli Stati Uniti che prese la decisione, Harry Truman, era colpevole, aggiungono.

“Lui sapeva che stava iniziando il processo di annientamento della specie”, spiega Peter Kuznick, direttore del Nuclear Studies Institute presso la American University di Washington DC, negli Stati Uniti. “Non era solo un crimine di guerra; è stato un crimine contro l’umanità “.

Nuovi studi degli  archivi diplomatici americani, giapponesi e sovietici suggeriscono che il motivo principale di Truman era quello di limitare l’espansione sovietica in Asia, afferma Kuznick. Il Giappone si arrese perché l’Unione Sovietica iniziò l’invasione pochi giorni dopo il bombardamento di Hiroshima, non a causa delle bombe atomiche, dice.

Secondo un resoconto di Walter Brown, assistente dell’ allora segretario di Stato americano James Byrnes, Truman concordò in un incontro tre giorni prima che la bomba fu sganciata su Hiroshima che il Giappone era “alla ricerca della pace”. A Truman venne riferito dai suoi generali dell’esercito, Douglas Macarthur e Dwight Eisenhower, e dal suo capo navale congiunto, William Leahy, che non vi era alcuna necessità militare di usare la bomba.

“Sorprendere la Russia era più importante che porre fine alla guerra in Giappone”, dice Selden.

John Pilger sottolinea:

Il segretario statunitense della guerra, Henry Stimson, disse al presidente Truman di essere “timoroso” che l’aviazione USA bombardasse il Giappone “cosi’ duramente” che la nuova arma non avrebbe avuto la possibilità “di mostrare la sua forza”. Stimson più avanti dovette ammettere che “non si fece nessuno sforzo, e nessuna possibilità fu seriamente considerata, per ottenere la resa senza dover utilizzare la bomba”. I suoi colleghi responsabili della politica estera erano desiderosi di “intimidire i Russi con la bomba in bella mostra, con fare piuttosto pomposo”. Il generale Leslie Groves, direttore del Manhattan Project che produsse la bomba, testimoniò: “Non ci fu mai l’illusione da parte mia che la Russia fosse il nostro nemico, e che il progetto fosse orientato in quella direzione”. Il giorno dopo che Hiroshima fu cancellata, il presidente Truman espresse la sua soddisfazione per “il sucesso schiacciante di quell’ “esperimento”.

Daremo l’ultima parola al professore di economia politica alla University of Maryland- ed ex direttore legislativo nella Camera dei Rappresentanti e del Senato degli Stati Uniti, e assistente speciale del Dipartimento di Stato – Gar Alperovitz:

Sebbene la maggior parte degli americani non sono consapevoli del fatto, un numero crescente di storici riconoscono ora che gli Stati Uniti non avevano bisogno di usare la bomba atomica per porre fine alla guerra contro il Giappone nel 1945. Inoltre, questo giudizio essenziale è stato espresso dalla stragrande maggioranza dei  leader militari americani  in tutti e tre i servizi negli anni dalla fine della guerra: Esercito, Marina e Aviazione. Né fu questo il giudizio dei “liberali”, come a volte si pensa oggi. Infatti, i conservatori di spicco erano molto più espliciti nel contestare la decisione ingiustificata e immorale che i liberali americani negli anni successivi alla seconda guerra mondiale.

***

Invece [di permettere altre opzioni per porre fine alla guerra, come ad esempio lasciando che i sovietici attaccassero il Giappone con forze di terra], gli Stati Uniti si precipitarono a utilizzare due bombe atomiche quasi esattamente nel momento in cui, l’8 agosto,  era stato originariamente programmato un attacco sovietico: Hiroshima il 6 agosto e Nagasaki il 9 agosto. La tempistica  ha ovviamente sollevato interrogativi tra molti storici. Le evidenze disponibili, anche se non conclusive, suggeriscono fortemente che le bombe atomiche potrebbero essere state utilizzate in parte perché i leader americani hanno “preferito”, come lo storico premio Pulitzer Martin Sherwin ha indicato,  porre fine alla guerra con le bombe piuttosto che con l’attacco sovietico. Sorprendere i sovietici durante i primi scontri diplomatici che alla fine sono diventati la guerra fredda appare  il fattore significativo.

***

La prospettiva più illuminante, però, viene da alti dirigenti militari americani della Seconda Guerra Mondiale. La saggezza convenzionale che la bomba atomica ha salvato un milione di vite è talmente diffusa che … la maggior parte degli americani non si sono fermati a riflettere su una cosa piuttosto sorprendente per chiunque sia seriamente interessato alla questione: non solo i più alti dirigenti militari statunitensi pensano che i bombardamenti erano inutili e ingiustificati, molti sono stati moralmente offesi da ciò che essi considerano come la distruzione inutile di città giapponesi e  popolazioni essenzialmente civili. Inoltre hanno parlato abbastanza apertamente e pubblicamente.

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Poco prima della sua morte, il generale George C. Marshall ha tranquillamente difeso la decisione, ma più e più volte ha ripetuto  che non si è trattato di una decisione militare, ma politica.


LINK: The Real Reason America Used Nuclear Weapons Against Japan. It Was Not To End the War Or Save Lives.

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