http://nena-news.globalist.it Ucciso l'ambasciatore americano a Bengasi L'ambasciatore Chris Stevens ed altri tre funzionari sono stati uccisi durante l'attacco la scorsa notte al consolato americano a Bengasi Gerusalemme, 12 Settembre 2012. Nena News. E' ufficiale la notizia della morte dell'ambasciatore americano Chris Stevens durante gli scontri avvenuti nella notte a Bengasi. Secondo le prime indiscrezioni il diplomatico sarebbe morto per asfissia, soffocato dal fumo provocato dalle fiamme che hanno incendiato l'edificio. Anche altri tre funzionari dell'ambasciata america avrebbero perso la vita negli scontri. John Christopher Stevens era stato inizialmente inviato in Libia nel giugno del 2007 come vice capo della missione degli Stati Uniti del paese. Fino al 2009 è stato chargé d'affaires presso l'ambasciata di Tripoli. Stevens è arrivatoin Libia per la seconda volta nel mese di aprile 2011. Il governo degli Stati Uniti lo ha mandato al quartier generale dei ribelli a Bengasi per servire come un rappresentante speciale per il Consiglio Nazionale di Transizione Libico. Le proteste dei fedeli musulmani sono state causate da un film uscito negli Usa, diretto da un filmmaker israeliano, Sam Bacile, e prodotto da un membro espatriato della comunità copta egiziana, Morris Sadek. Il film è ritenuto gravemente offensivo nei confronti del profeta Maometto dove viene dipinto in un modo apertamente ridicolizzante, definendolo come un impostore, un donnaiolo ed un pazzo e mostrandolo mentre fa sesso. Parti del film sono state doppiate in arabo e postate su Youtube. Intanto le proteste si estendono anche ad altri paesi.Ieri circa 3000 manifestanti si sono radunati di fronte all'ambasciata degli Stati Uniti al Cairo. I dimostranti si sono arrampicati su un muro dell'edificio, strappando la bandiera americana e scandendo slogan contro gli Usa. Al posto della bandiera Usa ne è stata issata una nera di Al Qaida. I militari di guardia all'esterno dell'ambasciata hanno sparato in aria nel tentativo di disperdere la folla e le autorita' egiziane hanno inviato rinforzi. Un'attivista egiziano, Wael Ghoneim, ha scritto sulla sua pagina Facebook che "attaccare l'ambasciata degli Stati Uniti l'11 settembre e alzando bandiere legate ad al-Qaeda non sarà compreso dal pubblico americano come una protesta per il film sul profeta.Invece, sarà ricevuta come una celebrazione del crimine che ha avuto luogo il 11 settembre". Nena News. |