PIC – infopal - 5/7/2021 - Lunedì mattina, le unità israeliane di Drur e Alyimaz hanno fatto irruzione nelle celle dei prigionieri palestinesi nella sezione 21 della prigione di Ofer e ne hanno trasferito tutti i prigionieri nella sezione 18. Il Club dei prigionieri palestinesi ha dichiarato in una nota che, dopo l’incursione, la tensione è alta in tutte le sezioni della prigione. Ha sottolineato che la sezione 21 raggruppa circa 120 prigionieri palestinesi, la più grande di tutte le sezioni del carcere di Ofer. WAFA - PIC – infopal - 10/6/2021 - Martedì, tre prigionieri palestinesi sono stati feriti con proiettili di metallo rivestiti di gomma (PARG) quando i Servizi carcerari israeliani (IPS) hanno fatto incursione nella sezione (7) della prigione israeliana di Megiddo, secondo quanto affermato da fonti. La Commissione per gli affari dei detenuti e degli ex-detenuti e la Società per i prigionieri palestinesi (PPS) hanno riferito che l’IPS ha fatto irruzione nella sezione 7 della prigione di Megiddo e ha effettuato una massiccia operazione violenta, durante la quale ha sparato PARG, gas lacrimogeni e ha aggredito fisicamente i prigionieri, prima di trasferirne alcuni in celle di isolamento. La Commissione ed il PPS hanno confermato che, secondo le testimonianze dei familiari dei prigionieri che hanno potuto visitarli mercoledì, erano evidenti i segni dell’aggressione barbara a cui sono stati sottoposti. L’autorità ha spiegato che l’IPS ha trasferito in isolamento il direttore generale dei prigionieri di Fatah, Ezz el-Din al-Attar. PIC – infopal - 12/4/2021 - Domenica, secondo quanto affermato dalla Società per i prigionieri palestinesi, le autorità carcerarie israeliane hanno realizzato un’incursione nella sezione n. 22 della prigione di Ofer e hanno effettuato perquisizioni. PIC – infopal - 6/1/2021 - Mercoledì, le forze carcerarie israeliane hanno preso d’assalto diverse sezioni della prigione di Ofer, hanno condotto ispezioni approfondite, hanno spruzzato gas sui prigionieri nelle sezioni 21 e 22 e hanno chiuso tutte le sezioni. Il Palestinians Prisoners Club ha affermato che il servizio carcerario israeliano sta intensificando i raid nelle celle, che fanno parte delle politiche sistematiche che attua contro i prigionieri. Tali incursioni minacciano la diffusione dell’infezione del coronavirus dai carcerieri ai prigionieri a seguito del contatto diretto tra loro durante le incursioni, ha aggiunto. Durante lo scorso anno 2020, il carcere di Ofer era stato sottoposto ai più violenti raid effettuati dai carcerieri israeliani all’interno delle carceri, il più violento dei quali è avvenuto a settembre dopo la morte del prigioniero Dawood Al-Khatib. Più di 800 prigionieri palestinesi sono detenuti nella prigione di Ofer, compresi i bambini. Al-Quds - 07/09/2020 - La Società per i prigionieri palestinesi ha riferito che 26 prigionieri palestinesi nel carcere di Ofer hanno riportato ferite durante incursioni realizzate dale forze del regime sionista, nelle loro celle, avvenute a seguito alla morte del prigioniero Dawoud al-Khatib, tre giorni prima. Khatib è morto mercoledì nella prigione sionista di Ofer, pochi mesi prima di completare la sua condanna a 18 anni. I prigionieri hanno subito ferite diverse e 7 di loro sono stati aggrediti fisicamente e attaccati con spray al peperoncino dalle autorità carcerarie sioniste. Sommossa dei detenuti palestinesi nel carcere di Ofer, 150 feriti - di Michele Giorgio – Il Manifesto - Roma, 23 gennaio 2019 - Nena News - Quasi 150 detenuti palestinesi sono stati feriti, tra intossicati dai gas lacrimogeni e feriti dai proiettili di gomma sparati dalle unità scelte delle guardie carcerarie intervenute per spegnere con la forza le proteste divampate tra domenica e lunedì nella prigione israeliana di Ofer. Una sommossa a tutti gli effetti, come non si registrava da tempo, che ha subito generato fermento nelle carceri dove sono rinchiusi migliaia di prigionieri politici, che Israele considera tutti “terroristi”. La protesta non è cessata.Ieri a Ofer i prigionieri hanno fatto lo sciopero della fame e in diverse località della Cisgiordania e a Gaza si sono tenuti raduni in loro sostegno. |