November 16, 2021
Uno sguardo raro ai soldati israeliani nella città di Hebron in Cisgiordania
di Christine Kecher
Senior Commissioning Editor, Op-Docs
Oggi, il team Op-Docs di Times Opinion ha pubblicato il pluripremiato cortometraggio documentario "Mission: Hebron". In esso, sei ex soldati israeliani offrono resoconti illuminanti del loro recente servizio a Hebron, una città a maggioranza palestinese in Cisgiordania. I soldati lì assegnati sono responsabili della protezione della sicurezza di una piccola comunità di coloni ebrei in un'area del centro città conosciuta come H2. In pratica, esercitano un alto grado di autorità sulla vita e sul movimento dei civili palestinesi attraverso l'uso di posti di blocco, blocchi stradali, perquisizioni casuali, programmi di riconoscimento facciale e altri meccanismi di applicazione.
In questo film, Rona Segal, acclamata regista e sceneggiatrice israeliana che ha imparato a fare film mentre prestava servizio nell'esercito israeliano, punta la telecamera sui suoi compagni ex soldati, alcuni dei quali non hanno mai parlato pubblicamente delle loro esperienze. Per trovare soldati disposti a parlare davanti alla telecamera, Segal ha contattato persone che conosceva e organizzazioni per i diritti umani, tra cui il gruppo di difesa israeliano Breaking the Silence. Insieme ai filmati del cellulare catturati da testimoni locali, i resoconti di coloro che ha intervistato offrono una visione della vita militare a Hebron piena di noia, brutalità e la sensazione che, come dice un soldato, "tutti sono sospettati".
“Mission: Hebron” ha debuttato nel 2020 all'International Documentary Film Festival di Amsterdam, uno dei festival di documentari più prestigiosi al mondo. È stato proiettato nei festival cinematografici di tutto il mondo, incluso in Israele al Jerusalem Film Festival, dove ha vinto il miglior cortometraggio documentario. Quest'anno è stato selezionato come candidato per il miglior cortometraggio agli European Film Awards ed è stato nominato per un premio Ophir (a volte noto come "Oscar israeliani") per il miglior cortometraggio documentario.
Il nostro obiettivo a Op-Docs è mostrare film documentari avvincenti che offrano punti di vista da tutto il mondo. Siamo rimasti colpiti dalla prospettiva unica che Segal ha portato al suo soggetto come ex soldato lei stessa; lo stupefacente candore dei soggetti delle sue interviste, combinato con le riprese sul campo che forniscono rari scorci della vita nel centro di Hebron, offre una potente esperienza documentaria. Speriamo che risuonerà con te come ha fatto con il pubblico di tutto il mondo.
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