https://www.lantidiplomatico.it 08/06/2020
Intervista al Prof. Tarro. "L'epidemia Covid si è spenta per un motivo preciso" di Francesco Santoianni
Deve essere una bella soddisfazione sentire tanti che - sulla scia di quanto dichiarato, qualche giorno fa in TV dal prof. Zangrillo - stanno ora proclamando quello che lei sta dichiarando da mesi; e cioè la scomparsa del Covid19 con l’approssimarsi dell’estate.
G.T. : Sarei molto più soddisfatto se i tanti che, implicitamente, ora mi danno ragione, ammettessero anche che – mi si perdoni la vanità, come dicevo io a marzo - gli italiani contagiati da Sars-Cov-2 erano già milioni e non le poche migliaia che annunciava il Governo. Se lo ammettessero, sconfessando quello che essi supinamente accettavano, forse, potrebbero dare un’altra spiegazione dello spegnersi dell’epidemia; e cioè che il virus non trova più persone da infettare, risultando queste immunizzate.
Eppure l’Istituto superiore di Sanità sostiene che ci sarà una seconda ondata in autunno e che non è un’ipotesi ma una certezza.
E perché, secondo lei? G.T. I motivi per cui lo stato di emergenza, nonostante la fine dell’epidemia durerà ancora a lungo nel nostro paese, li ho approfonditi nel mio libro “COVID: il virus della paura”; qui solo poche parole. Intanto, la fallimentare gestione dell’emergenza COVID ha creato in Italia milioni di ipocondriaci disposti a subire umilianti – nonché inutili da un punto di vista sanitario – vessazioni. Questo esercito verrà usato per tenere a bada i tanti gettati sul lastrico dal lockdown e altre follie, che scenderebbero in piazza se scoprissero quante menzogne ci sono state raccontate. Ad esempio, sul reale numero dei contagiati in Italia che, considerando i tentativi per nasconderlo, si direbbe quasi un Segreto di Stato. Basti pensare agli innumerevoli tamponi che, solo oggi, si stanno facendo, e che escono quasi tutti negativi; tamponi sbandierati da governatori-sceriffi per ergersi come salvatori della popolazione, avendo essi imposto vessatorie misure “profilattiche” che sarebbero riuscite a salvarla dal contagio. Non è così. Quei tamponi, non rivelando tracce del virus, attestano, invece, la “guarigione” da una infezione asintomatica per il 90% degli infettati. Per averne la controprova basterebbe effettuare test sierologici che identificano gli anticorpi al virus. Ma, guarda caso, all’Indagine Sierologica Nazionale - affidata alla Croce Rossa Italiana e che avrebbe dovuto interessare 150.000 persone - si direbbe non voglia aderire nessuno (solo il 2% delle persone contattate telefonicamente dalla CRI si è prenotato per il prelievo). Eppure sono moltissime, oggi, le persone che, pagando di tasca propria, stanno effettuando, presso laboratori privati, le stesse analisi sierologiche. E perché mai nessuno vuole fare con la CRI un esame, gratuito, che tanti stanno facendo a loro spese? Presto detto: le persone che, nello screening governativo, sono trovate con anticorpi al virus SARS-Cov-2 sono da ritenersi ufficialmente “positive” e, pertanto devono essere confinate in quarantena, finché non ci sarà un tampone negativo. Tampone per il quale si potrà aspettare anche un mese. È con questi mezzucci e con l’ormai logoro circo mediatico, popolato da sempre meno autorevoli “esperti”, che si sta portando l’Italia alla rovina economica. Anche per questo, nella speranza di un risveglio delle coscienze – e per chiedere una Commissione parlamentare di inchiesta, degna di questo nome, sull’emergenza Covid-19 - ho scritto questo libro. Il libro del prof. Giulio Tarro “COVID: il virus della paura” è possibile acquistarlo già ora on line e, tra qualche giorno, anche nelle Librerie Feltrinelli.
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