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Appello internazionale: Stop #CoronaRacism  -  #SpreadSolidarity

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17 luglio 2020

Boicottaggio e sanzioni: discorsi d’odio o d’amore?
di Domenico Gallo

Ha subito una battuta d’arresto il progetto del governo israeliano di annettersi il 30% del territorio della Cisgiordania che doveva essere messo in cantiere a partire dal primo luglio. Probabilmente è mancato il via libera di Trump che, stretto fra la ripresa galoppante della pandemia negli USA e le proteste seguite all’omicidio di George Perry Floyd, ha ben altre preoccupazioni in questo momento. Però non possiamo considerare irrilevanti le proteste delle organizzazioni internazionali e delle associazioni che si battono per i diritti umani da cui emerge  una sempre più pressante richiesta di sanzioni internazionali per responsabilizzare il governo di Israele ed evitare quest’ulteriore strappo alla legalità internazionale.

In questo contesto acquista grande rilievo il recente intervento della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che, con la sentenza Baldassi e altri contro la Francia, depositata l’11 giugno, pone la parola fine ad un equivoco che per troppo tempo ha agitato il mondo politico, riconoscendo la piena legittimità della campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) nei confronti di Israele. Il tema affrontato dalla Corte EDU riguardava una questione delicata: quella dei limiti della libertà d’espressione a fronte di messaggi o di iniziative politiche di incitamento all’odio o alla discriminazione - questione tanto più attuale in questo momento storico caratterizzato da rigurgiti di razzismo cavalcato da movimenti politici di ispirazione neofascista o neonazista.

Da tale punto di vista la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo aveva già ben tracciato i confini della libertà di espressione in relazione a messaggi d’odio o discriminatori. Attraverso una consolidata giurisprudenza la Corte ha infatti categoricamente escluso che la libertà di espressione, principio cardine di ogni società democratica, possa tutelare i messaggi d’odio (hate speeches) e di incitamento alla violenza o alla discriminazione, ritenendo, invece, legittimo e necessario l’intervento punitivo nei confronti degli odiatori. Forte di questa sua competenza, la Corte non ha avuto difficoltà a condannare la Francia per l’assurda sentenza contro un gruppo di militanti del movimento BDS che aveva distribuito dei volantini in un supermercato invitando i consumatori a non acquistare prodotti israeliani. La Corte ha concluso la sua valutazione sulla liceità dell’appello al boicottaggio dei prodotti israeliani sottolineando che il rispetto del diritto internazionale pubblico da parte di Israele e la situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati sono argomenti di interesse generale, che fanno parte del dibattito contemporaneo che si sta svolgendo in Francia come in tutta la comunità internazionale.

La sentenza Baldassi è particolarmente significativa perché restituisce alla libertà del dibattito pubblico tutte le iniziative politiche volte a contrastare, con metodi pacifici e non violenti, le ricorrenti violazioni del diritto internazionale dei diritti umani commessi dallo Stato di Israele, e a rendere edotta l’opinione pubblica delle questioni in campo. In particolare, questa sentenza è importante perché riconosce piena legittimità a un’iniziativa politica - il BDS - osteggiata con lo stigma incredibile dell’antisemitismo. La pretesa di iscrivere le critiche alle politiche perseguite dai governi israeliani nel campo dell’antisemitismo, cioè di qualificarle come espressioni di razzismo, negli ultimi anni ha portato a un’escalation delle campagne diffamatorie anti-BDS in Europa. Al punto che nel maggio 2019 il Parlamento tedesco ha approvato una mozione che equipara il movimento BDS all’antisemitismo. Una risoluzione analoga è stata poi approvata dal Parlamento austriaco nel febbraio 2020. Dopo l’intervento della Corte EDU non sarà più possibile calunniare o criminalizzare il BDS ed ogni altro movimento che punti ad attivare l’opinione pubblica internazionale e a stimolare i governi ad adottare delle misure di responsabilizzazione nei confronti di Israele in conformità con il diritto internazionale. E’ pacifico che il diritto internazionale sia un diritto imperfetto perché non vi sono sanzioni e non esiste un’autorità capace di farlo rispettare; tuttavia i suoi principi, sanciti dall’umanità all’uscita dalle tenebre della Seconda Guerra Mondiale e della Shoà, sono l’unico fondamento che possa assicurare la coesistenza pacifica fra le nazioni e la soluzione delle crisi generate dalla violenza delle armi. Se, in definitiva, spetta all’opinione pubblica assicurare il rispetto del diritto internazionale, il movimento BDS rappresenta un fattore di maturazione e crescita dell’opinione pubblica mondiale. Per questo, come tutti i movimenti politici che hanno a cuore la difesa dei diritti umani, il boicottaggio di Israele, lungi dall’appartenere al campo degli “hate speeches” deve essere incluso in quello dei “love speeches”.

20 settembre 2020

 

Lettera aperta all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite contro l'annessione e l'apartheid

 

Cari amici,

Grazie per la vostra risposta.

Siamo lieti che Rete Pace e Disarmo continui nel  proprio impegno per il riconoscimento dei diritti dei palestinesi con iniziative programmate nei prossimi mesi. Vorremmo ricevere maggiori dettagli sulle caratteristiche e sugli obiettivi dell’iniziativa che state organizzando ad Assisi per il 29 novembre e capire che tipo di partecipazione state promuovendo.

Ci auguriamo che le vostre iniziative continuino a mettere al centro azioni contro le politiche di annessione, de facto e de jure, dei territori palestinesi occupati da parte di Israele e contro il regime di occupazione e di apartheid imposto ai palestinesi.

Abbiamo infatti molto apprezzato il vostro comunicato contro l’annessione in cui chiedevate “di adottare azioni concrete e coraggiose a favore della legalità internazionale, ivi compreso quanto sancito dalla IV Convenzione di Ginevra, sospendendo, in caso di violazioni, gli accordi commerciali ed economici collegati e di sospendere la cooperazione militare con lo Stato di Israele, fin quando persisterà l’occupazione e l’isolamento della Striscia di Gaza” e speriamo che le iniziative da voi programmate continuino a muoversi in questa direzione.

Come sapete la campagna per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni verso Israele non si pronuncia sulla soluzione politica per i territori della Palestina storica (uno stato, due stati o altro) che dovrà essere decisa dalle popolazioni direttamente coinvolte. Il movimento BDS ritiene però che una soluzione politica condivisa potrà realizzarsi solamente in seguito a un riconoscimento del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese e al rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani, continuamente violati da Israele. Per questo il movimento BDS si impegna per fare pressione affinché Israele risponda delle proprie responsabilità e ponga termine a colonizzazione, occupazione e apartheid, aprendo la strada a un futuro in cui siano garantite libertà, giustizia e uguaglianza per tutte e tutti. Per questo concordiamo sulla necessità di allargamento del consenso e dell'adesione a questi obiettivi tra tutte le organizzazioni e le persone si riconoscono nei principi dei diritti umani e del diritto internazionale e su questo siamo impegnati con le nostre azioni.

Come BDS Italia vi avevamo già  proposto l’apertura di un confronto per iniziative condivise contro l’annessione e contro l’apartheid israeliana, sulla base di un appello delle organizzazioni della società civile palestinese, con alcune proposte che pensiamo possano essere coerenti con le richieste da voi espresse nel comunicato contro l’annessione dei territori palestinesi.

Nonostante possibili diversità di approccio nell’impostazione del lavoro a sostegno di una pace giusta per le popolazioni della Palestina storica, auspichiamo che, oltre allo scambio di informazioni, sia possibile costruire momenti di iniziativa comune e rimaniamo aperti al confronto su questi temi, sia con la Rete nel suo insieme che con le organizzazioni che vi aderiscono.

 

In solidarietà,

Loretta Mussi

per la segreteria di BDS Italia

 

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