IMEMC - agenzie - InfoPal - 10/1/2020 - Il Comitato dei prigionieri e degli ex prigionieri ha dichiarato che Samer Arbid, 44 anni, di Ramallah, presenta segni di gravi torture, alle quali è stato sottoposto durante gli interrogatori nelle carceri israeliane, secondo quanto riferito da Quds News Network. Il Comitato ha dichiarato, mercoledì, che Arbid è ora detenuto nella clinica del carcere di Ramleh. Soffre di forti dolori al petto e ai reni. Ha anche perso tutte le unghie dei piedi e accusa problemi all’orecchio destro a causa della brutale tortura degli israeliani. Il comitato ha fatto notare che l’esercito israeliano ha arrestato Arbid il 25 settembre 2019, dopo averlo attaccato brutalmente per poi mandarlo nella prigione di Ofer. Arbid è stato sottoposto ad un interrogatorio militare, mentre veniva torturato usando la tecnica “Shabeh”. È stato anche duramente picchiato su diverse parti del corpo. In seguito, Arbid è stato inviato per un interrogatorio al centro di Maskubiyyeh, dove sono state usate tecniche di tortura “eccezionali” contro di lui, che lo hanno mandato in coma. E’ stato anche picchiato selvaggiamente, provocando fratture alle costole, fino allo svenimento. E’ stato trasferito all’ospedale di Hadasah e gli è stata diagnosticata un’insufficienza renale. Arbid, gravemente malato, è rimasto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Hadasah per 45 giorni; dopo è stato trasferito nella clinica del carcere di Ramleh, dove si trova attualmente. Il Comitato ha sottolineato che ciò che sta accadendo ad Arbid è “un vero crimine commesso sotto la palese copertura della legge [israeliana], poiché lo Shin Bet ha ricevuto il permesso dalla Corte Suprema israeliana di utilizzare eccezionali tecniche di interrogatorio e tortura contro Arbid, e questo viola tutte le convenzioni e norme internazionali sui diritti umani”. Traduzione di Chiara Parisi
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