PIC -  IMEMC – Infopal - 22 gen 2020 . Martedì sera, le forze di occupazione israeliane hanno ucciso tre giovani palestinesi che si trovavano vicino alla barriera di confine, nella Striscia di Gaza centrale. Si tratta di Mohammad Hani Abu Mandil, 18 anni, Salem Zuweid an-Na’ami, 18 anni, e Mahmoud Khaled Sa’id, 18. I tre risiedevano a Al-Maghazi, nella Striscia di Gaza centrale.  Secondo il sito web israeliano 0404, i soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro tre giovani gazawi “armati” uccidendoli, dopo che avevano tentato di infiltrarsi in Israele dall’area di confine di Gaza. L’esercito ha affermato che i tre erano riusciti a infiltrarsi nella barriera di recinzione e erano entrati per circa 400 metri, prima di lanciare una granata, o un esplosivo, contro una postazione militare. Secondo l’esercito, i soldati hanno sparato molti proiettili letali contro i tre palestinesi, uccidendoli. I palestinesi di Gaza hanno raccontato che i soldati hanno giustiziato i tre palestinesi che non costituivano un pericolo, soprattutto perché avevano ordinato loro di togliersi i vestiti, prima di ucciderli, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Ma’an. I corpi dei tre ragazzi sono trattenuti dall’esercito.


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22 gen 2020

 

Tre palestinesi uccisi dall’esercito israeliano

 

Secondo Tel Aviv, le vittime (di 18 e 17 anni) erano entrati ieri sera in territorio israeliano dalla zona meridionale della Striscia e, una volta fermati dai militari, avevano lanciato contro di loro esplosivi. Diversa la versione palestinese. In Israele, intanto, attesi per oggi oltre 40 leader internazionali per la due giorni del “Quinto Forum mondiale sull’Olocausto”

 

Roma, 22 gennaio 2020, Nena News –

 

L’unica cosa certa è che ieri sera l’esercito israeliano ha ucciso tre palestinesi nella zona meridionale della Striscia di Gaza. Sul perché siano stati uccisi e su chi erano i tre palestinesi le versioni divergono. Per l’esercito e i media israeliani, le vittime erano stati fermati dai soldati una volta essere entrati in territorio israeliano. A quel punto, i “sospetti” avrebbero lanciato una granata e un esplosivo verso i militari che avrebbero risposto uccidendo i tre uomini.

Diversa la versione offerta da una fonte di polizia di Gaza che ha detto alla Reuters che le vittime, tra i 18 e 17 anni, non avevano alcun legame con i gruppi armati palestinesi. L’ufficiale ha poi negato che i tre avrebbero attaccato i soldati.

Comunque siano andati i fatti, le uccisioni di ieri sono le prime al confine tra la Striscia di Gaza e Israele da quelle di novembre quando, in solo due giorni, Tel Aviv ha ucciso 34 palestinesi e ne ha feriti decine. Secondo l’Onu, l’anno scorso 132 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano (108 nella Striscia, 24 in Cisgiordania e Gerusalemme est). Nove le vittime israeliane.

Di fronte a episodi simili a quelli di ieri, Amnesty International e le associazioni umanitarie locali e internazionali hanno invitato a più riprese Israele a fermare la pratica delle “uccisioni extragiudiziarie”. Ma non sono le ong a preoccupare il governo israeliano. Ieri, infatti, la stampa israeliana ha riferito che il premier israeliano Netanyahu starebbe pensando di chiedere il sostegno dei leader mondiali per impedire alla Corte penale internazionale (Icc) di compiere indagini su presunti crimini di guerra commessi da Israele a danno dei palestinesi (lo scorso mese Fatou Bensouda, procuratore capo dell’Icc, ha detto che c’è una base ragionevole per procedere con un’inchiesta).

Intanto, in occasione del 75esimo anniversario della liberazione di Aushwitz, atterreranno oggi in Israele importanti leader internazionali, tra cui spiccano i nomi del presidente russo Putin, di quello francese Macron e del vice presidente Usa Pence. L’evento di due giorni di Gerusalemme, il Quinto Forum Mondiale sull’Olocausto, vede la presenza di 41 capi di stato (tra cui Mattarella) e prevede, riferisce Ynet, anche diversi incontri politici in cui si dovrebbero affrontare le tensioni regionali, la questione Iran e il processo di pace. Il momento più significativo sarà rappresentato dalla cerimonia di commemorazione allo Yad Vashem (il Memoriale sull’Olocausto) prevista per domani pomeriggio. Ingente la presenza della polizia: almeno 6.300 agenti saranno dispiegati in questi due giorni nelle strade di Gerusalemme per garantire la sicurezza dell’evento. Nena News

 

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