Redazione ANSA ROMA 03 settembre 2020
Usa, altri due afroamericani uccisi dalla polizia
Le vittime avevano 18 e 30 anni
Un 18enne afroamericano di nome Deon Kay è stato ucciso a Washington da un agente che lo aveva fermato per un controllo nella notte. Lo riporta il Washington Post. Il ragazzo è stato colpito da un proiettile ed è morto in ospedale. Secondo un comunicato della polizia il giovane "aveva brandito un'arma da fuoco". L'ennesima uccisione di un afroamericano da parte di agenti ha causato una protesta immediata fuori da una stazione di polizia della capitale Usa.
La vittima si chiamava Daniel Prude, 30 anni, originario di Chicago. Era appena arrivato a Rochester per una visita con la sua famiglia. La polizia è intervenuta dopo che il fratello Joe ha chiamato il numero di emergenza 911 per denunciare la scomparsa del fratello dall'abitazione in cui si trovavano, spiegando che Daniel soffriva di disturbi mentali. Il video mostra l'uomo correre svestito per strada, ma quando i poliziotti intervenuti gli ordinano di mettersi a terra obbedisce e mette le sue mani dietro la nuca. Appare però molto agitato e urla mentre lo ammanettano.
Gli agenti poi gli infilano la testa in una maschera "antisputo", una sorta di cappuccio usato per proteggere i poliziotti dalla saliva delle persone fermate, soprattutto in tempi di pandemia. Si sente Prude supplicare di togliere quel cappuccio che non lo fa respirare, ma per tutta risposta un agente sbatte la sua testa in terra e poi con due mani gliela tiene premuta contro l'asfalto, urlando all'uomo "basta sputare!". Intanto le urla si trasformano in gemiti e grugniti, mentre un altro agente gli mette un ginocchio sulla schiena.
Gli agenti cominciano a preoccuparsi solo quando l'uomo comincia a vomitare, poco prima di rimanere completamente privo di conoscenza. Gli agenti sono ora sotto indagine da parte della procura di New York. La perizia di un medico legale parla di "omicidio causato dalle complicazioni di un'asfissia dovute a una coercizione fisica".
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