https://www.huffingtonpost.it/ 10/05/2020
In Germania torna a crescere il contagio. E la paura riparte dai mattatoi: sarebbero 600 gli operai positivi
Il fattore R0 risale sopra il livello 1. Il dibattito sulle riaperture e sugli eventuali stop è in corso
In Germania torna a crescere l’indice di contagio e l’allarme focolai riparte dai mattatoi del Paese. Secondo il Robert Koch Institute (Rki), l’agenzia governativa tedesca per il controllo e la prevenzione delle malattie, l’R0 registrato ieri è pari a 1.10, il che significa che ogni persona può contagiarne in media più di un’altra. Mercoledì scorso, secondo l’Rki, l’R0 era pari a 0.65. In totale, dall’inizio dell’epidemia, sono oltre 169.300 i contagi registrati sul territorio nazionale, mentre le vittime sono giunte a quota 7434 (dati complessivi aggiornati al 9 maggio). Prima dei nuovi dati, ben cinque Länder sarebbero risultati oltre la “linea rossa” dei nuovi contagi da coronavirus stabilita da Angela Merkel con i governatori. Superato tale livello è obbligatorio fare marcia indietro sulle misure di allentamento del lockdown. Ad andare oltre il limite delle 50 nuove infezioni per 100mila abitanti sono stati i distretti di Coesfeld (Nord-Reno Vestfalia), al primo posto con ben 84,6 neo-contagi, seguita da Greiz (Turingia) con 78,4, Steinburg (Schleswig Holstein) con 62,4, Sonneberg (Turingia) con 60,5 e Rosenheim (Baviera) con 50. Quasi tutte queste località ospitano grandi macelli: proprio negli impianti di macellazione sarebbero esplosi nuovi focolai. La paura della pandemia, dunque, riparte da qui. Così la decisione di effettuare test su tutti i lavoratori del comparto della lavorazione della carne. Secondo un rapporto dello Spiegel online, sarebbero complessivamente circa 600 i lavoratori dei macelli risultati positivi al Covid-19, di cui circa 300 solo nell’impianto Mueller Fleisch di Pforzheim, nel Baden Wuerttemberg, nella maggioranza impiegati di origine romena che spesso coabitano in spazi molto stretti. Riflettori puntati anche sulla Westfleisch a Coesfeld, nel Nord-Reno Vestfalia, dove risultano infetti da coronavirus oltre 200 lavoratori. Gli stabilimenti nei quali è stato registrato l’aumento delle infezioni sono stati chiusi fino a nuove disposizioni. Anche a Nord, nello Schleswig Holstein, si segnalano contagi nei mattatoi: la società Vion ha chiuso il suo macello a Bad Bramstedt (Segeberg), dove sono segnalati oltre 100 i nuovi infetti da Covid-19. Anche qui in molti casi si tratta di contratti stagionali, sistemati in piccole stanze per due persone in una ex caserma militare. Il settore presenterebbe criticità specifiche, poiché il rispetto delle regole di distanziamento sarebbe una vera rarità tra i lavoratori: a quanto scrive lo Spiegel, i dipendenti di Mueller Fleisch vivono in gruppi da 16 in appartamenti di massimo 117 metri quadri. Molti degli stagionali in arrivo soprattutto dalla Romania e dalla Bulgaria. Secondo lo stesso ministro alla Salute della Vestfalia, Karl-Josef Laumann, “vi è la preoccupazione che queste strutture soprattutto per quello che riguarda la sistemazione dei dipendenti a contratto stagionale non possano essere conformi alle necessità igieniche di una pandemia”. Il dibattito sulle riaperture e sugli eventuali stop è in corso. Il ministro alla Sanità Jens Spahn ha definito “esemplare” la decisione di rinviare gli allentamenti a Coesfeld: “Se vogliamo far calare il numero delle restrizioni della vita pubblica, di fronte a focolai locali dobbiamo essere in grado di agire con rapidità e decisione”. Video: Coronavirus, Angela Merkel e la matematica dei contagi: la sua spiegazione è perfetta |