http://avante.pt/ Marx21.it https://www.lantidiplomatico.it 08/09/2020
Libano, Bielorussia e Venezuela: 3 esempi di cospirazione e ingerenza dell'imperialismo di Ângelo Alves Commissione Politica del Partito Comunista Portoghese Traduzione di Mauro Gemma
In Libano si approfitta della catastrofe per sviluppare un'operazione che, analogamente a quanto avvenuto nel contesto della «Primavera araba», mira a una riconfigurazione politica che si propone di legare quel paese ai piani imperialisti nella regione. Ciò che spinge l'imperialismo in Libano non sono i veri problemi che imperversano da anni e che sono radicati nel modo in cui, sin dall'indipendenza, si è tentato di creare un Libano formalmente "indipendente" ma in realtà subordinato agli interessi dell'ex potenza coloniale, la Francia e poi a quelli dell'imperialismo statunitense. È nella grande borghesia legata all'alta finanza, con profondi legami con Stati Uniti, Francia e Arabia Saudita, che risiede la fonte della corruzione sistemica. Il sistema politico confessionale è stato imposto dall'imperialismo per impedire una reale unità e indipendenza nazionale e per nutrire questa borghesia. Ma la realtà ha prevalso e, soprattutto dopo l'aggressione israeliana del 2006, la situazione politica libanese si è evoluta con l'affermazione di forze patriottiche, come Hezbollah, che hanno svolto un ruolo reale nella difesa della sovranità e che non hanno permesso, come l'imperialismo vorrebbe, che il Libano funga da piattaforma per la guerra in Siria e per il confronto con l'Iran: questo è ciò che muove la macchina dell'interferenza, non i diritti di quel popolo o la corruzione.
In Bielorussia, e indipendentemente dai problemi e dalle contraddizioni reali, è evidente che l'imperialismo sta tentando ancora una volta di fagocitare quel paese nella sfera di influenza della NATO, degli Stati Uniti e dell'Unione Europea nella logica del confronto con la Federazione Russa. La ricetta è quella tradizionale: mettere in discussione le elezioni e poi contestarne la legittimità e i risultati. Come per la "rivoluzione arancione" in Ucraina, compaiono personalità e organizzazioni straniere associate alle manifestazioni, caratterizzate da violenza provocatoria e precedute dal caos organizzato. Gli eventi in Bielorussia sono avvenuti in coincidenza con il tour di Pompeo in Repubblica Ceca, Slovenia, Austria e Polonia e con la provocatoria decisione di rafforzare la presenza militare statunitense in quest'ultimo Paese. Anche qui a guidare l'imperialismo non sono né la democrazia né i diritti di quel popolo. In realtà, non è la prima volta che vengono tentate manovre di ricatto e interferenza in un paese chiave nel gioco geostrategico dell'Europa orientale, che mantiene la proprietà pubblica delle sue importanti risorse. Non ci sono dubbi: l'agenda che si sta sviluppando è una replica delle "rivoluzioni colorate" che, va ricordato, hanno installato un regime di natura fascista in Ucraina.
|