https://www.geopolitica.ru/it 09.03.2019
Globalizzazione e liberalismo sono sull’orlo del collasso – ma chi e cosa verrà dopo? Traduzione di Luciano Lago
Il liberalismo e la globalizzazione hanno decisamente fallito. La situazione mi ricorda gli ultimi anni dell’URSS. Allora, il vero potere era ancora totalmente nelle mani del Partito Comunista che controllava quasi tutto, ma allo stesso tempo l’intero sistema era finito. E chiunque avrebbe potuto accorgersene.
Attualmente, per il dominio globale delle élite liberali ci troviamo nella stessa identica situazione. Esse controllano ancora tutto, ma sono già nella fase terminale. Scompariranno alla stessa velocità del comunismo nell’Europa orientale. La mobilitazione anti-populista (anti-Putin, anti-Assad, anti-Cina, anti-Brexit, anti-Iran, anti-Salvini e così via) di Bernard-Henri Lévy, di E. Macron, di G. Soros, dei Rothschild o dei Clinton dimostra di essere in uno stato di pura sofferenza. Per loro è finita. Non sono più in grado di governare. Sono condannati. Persevereranno e potranno guadagnare un po’ di tempo prima del collasso definitivo e irreversibile, ma i loro giorni saranno contati. Non hanno più influenza sul futuro, l’hanno persa. Il Messia non arriverà in questo “Stato d’Israele” come attualmente è – Naturei Karta lo ha capito benissimo. Questo Stato è una parodia creata dall’uomo, non un miracolo escatologico, è esso stesso una fake-news. Quindi terminerà. Lo stesso vale per la versione liberal di “The End of History”. Era una presunzione totalmente sbagliata. Lo stesso vale per l’ideologia dei “diritti umani” – nessuno crede più in questa ipocrita menzogna neo-imperialista a doppio standard. Lo stesso vale per la “crescita economica infinita” o per la “classe media globale” o la “società civile”. Lo stesso per il “Postmodernismo” e “l’Illuminismo”. In futuro non è possibile la continuità per tutto questo. Ci stiamo avvicinando a un momento di grande discontinuità. Questo non vuol dire che il futuro sarà con certezza nostro, ma la verità è che non sarà più loro. Il futuro è ancora una volta aperto. La censura liberale dei miei libri su Amazon, o sui Gilet Gialli, o di FaceBook che vieta qualsiasi forma di discorso non liberale (forme non-liberal o della vita) sono i segni che la fine è vicina. Tutti coloro che adesso vengono sanzionati e banditi, tutti coloro che vengono accusati quali paesi canaglia o “putinisti”, tutti coloro che vengono emarginati e criminalizzati – bianchi, populisti, identitari, maschi, religiosi, difensori della giustizia sociale, tradizionalisti, conservatori e così via – molto probabilmente saranno i primi ad arrivare al periodo post-liberale. Ma questo non è sicuro e non c’è un piano o una strategia per il futuro. Potrebbe anche rivelarsi una vittoria di Pirro. Può darsi che il nostro rifiuto istintivo del liberalismo sia alquanto sano e logico, ma è una specie di reazione contro il male puro che sta diventando troppo evidente. Quando non esisteranno più le loro regole, nessuno sarà preparato per il passo successivo. I globalisti e i liberal non avranno futuro. Ma può darsi che anche noi non ne abbiamo. Siamo troppo impegnati nella lotta contro il prosciugamento della palude globale liberal che è ancora enorme e potente, e non siamo in grado di discernere nulla oltre a questo. Propongo: prima finiamo questo compito e dopo vedremo cosa fare. Ma il domani è già iniziato. E loro non ci saranno nell’era futura. Perciò dobbiamo essere preparati meglio per questo. L’agonia della Bestia liberal è pericolosa, ma anche il futuro è colmo di grandi problemi. Oggi i liberal governano il mondo e per questo ne devono sopportare tutti i rischi. Stanno fallendo i loro obiettivi, perdendo la loro legittimità, stanno per scomparire. Ma… dopo di loro chi si assumerà la vera responsabilità dell’umanità? Vediamo e siamo più o meno d’accordo su ciò che è sbagliato, ma le nostre idee su come uscire da questo disastro sono ancora piuttosto vaghe. Attualmente non siamo d’accordo su ciò che è bene fare. E questo può diventare un problema serio. Loro sono finiti e suppongo se ne siano accorti. Ma il peso della reale responsabilità per il destino dell’umanità, sebbene essa sicuramente oggi non sia al suo livello migliore, è enorme. Quando se ne saranno andati, chi premerà e assumerà il potere? Ora è il momento giusto per pensarci …
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