https://fulviogrimaldi.blogspot.com sabato 18 aprile 2020
Cambiare il mondo con un virus … Geopolitica di un’infezione di Fulvio Grimaldi
Il tritapensiero, nel quale siamo stati inseriti da molti anni, ha di nuovo spurgato il dogma. Il libro annovera voci di scienziati, osservatori, pensatori liberi, che non si piegano alla terrificante manipolazione in atto. Riporta dati che smentiscono l’alluvione di propaganda intimidatrice cui ci sottopone il complesso scientifico-mediatico che si è completamente messo sotto i piedi la politica.. E, soprattutto, contiene una vasta disamina, che il lettore giudicherà azzeccata o meno, su cosa e chi ha preceduto, determinato, guidato, l’operazione coronavirus e su quali prospettive si prova a trarne sul piano dei rapporti di potere, sulle libertà individuali, collettive, nazionali e sugli assetti economici, sociali e geopolitici che ne dovranno sortire.
“Ci troviamo davanti a un vero scontro frontale tra le grandi multinazionali e gli stati. Questi subiscono gravi interferenze nelle loro fondamentali decisioni politiche, economiche e militari da parte di organizzazioni mondiali che non dipendono da nessuno Stato, non rispondono delle loro attività a nessun governo e non sono sottoposte al controllo di nessun parlamento e di nessuna istituzione che rappresenti l’interesse collettivo. In poche parole, la struttura politica del mondo sta per essere sconvolta.” (Luis Sepulveda, scrittore, guardia del corpo di Allende, guerrigliero).
“Centomila vittime solo a New York!” miagolò con voce da Niobe, cui Apollo e Artemide stavano uccidendo 14 figli. Ma purtroppo la velina di Enrico Mentana non rimase pietrificata come Niobe. Continuò a miagolare stramaledette minchiate dal TG La7 delle 08.30 del 13 aprile. Trattasi del canale che si è assunto il merito davanti a Bill Gates, uomo di Cupola, di fare da pifferaio del media-untoraggio a fini di vaccino coatto e di regime del controllo universale. Vittime, nel linguaggio che io conosco quando si parla di malattie, vuol dire morti. Quel giorno in tutti gli USA si era arrivati a 11mila decessi, quasi tutti poveri e perlopiù neri.
Evidentemente l’ordine di servizio di chi sta gestendo questa pandemia era quella di sopperire alla normale attenuazione del fenomeno patologico dopo i consueti 70 giorni, con l’aggiunta di morti per forza di propaganda. Così veniamo a sapere che quasi 1,500 decessi in casa sono stati registrati dalle autorità sanitarie della megalopoli americana come “morti PRESUNTI di coronavirus”. Come al solito li aveva preceduti il laboratorio Italia, a cui quello del dr.Frankenstein fa un baffo quanto a etica e rigore scientifico, proclamando su tutte le testate che il numero della “vittime” era, par force, del tutto sottovalutato. Non terrebbe conto dei morti anonimi, non esaminati, non registrati, scelleratamente nascostisi in casa. E neanche dei milioni di positivi asintomatici, quelli di tutte le influenze, da che mondo e mondo, che guariscono e si immunizzano da soli senza Bill Gates, Roberto Burioni, intubatori vari e quaqquaraquà padano-secessionisti che sognano di trasferirsi in un avanspettacolo bavarese con jod. |
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