https://www.wired.it/ 13 jun, 2019
Il governo inglese ha dato il via libera all'estradizione di Assange negli Usa
Ora i giudici dovranno stabilire se la richiesta è legittima. Il fondatore di WikiLeaks è accusato di aver crackato una password per accedere a documenti riservati
Il fondatore di Wikileaks Julian Assange potrebbe essere presto estradato negli Stati Uniti. Questa mattina il ministro degli Interni britannico Sajid Javid ha fatto sapere di aver dato il via libera alla richiesta presentata nelle scorse settimane dagli Stati Uniti, che hanno incriminato l’attivista australiano per hackeraggio di una password. Secondo l’accusa, Assange avrebbe crackato – con l’aiuto della ex militare e whistleblower Chelsea Manning – una chiave cifrata per accedere e pubblicare documenti riservati sulle guerre in Iraq e in Afghanistan. “Vogliamo che sia fatta giustizia”, ha detto Javid, commentando la sua decisione. Cosa succede ora L’atto del ministro non avrà nessuna conseguenza nell’immediato: il destino di Assange dipende infatti dai giudici ai quali spetta decidere se la richiesta di estradizione presentata dagli Stati Uniti è legittima. La prima udienza è fissata per domani ma secondo diversi esperti il responso non arriverà subito: potrebbero volerci mesi o addirittura anni. A influenzare il processo potrebbero essere anche le dichiarazioni di Nils Melzer, un esperto dell’Onu, che nei giorni scorsi ha fatto visita ad Assange nel carcere di Belmarsh, dove è rinchiuso. “Abbiamo potuto constatare che Assange mostrava tutti i sintomi tipici di una prolungata esposizione a tortura psicologica”, ha dichiarato Melzer, secondo il quale l’attivista non sarà mai sottoposto a un giusto processo perché esiste un “pubblico pregiudizio” nei suoi confronti. Tutte le accuse nei confronti di Assange Assange si trova nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, nel Regno Unito, informalmente noto come la Guantanamo d’Europa per via di alcuni casi di maltrattamenti sui detenuti documentati in passato. Di fatto, Assange è stato arrestato perché nel 2012 ha violato la libertà vigilata accordatagli. Regno Unito e Stati Uniti non sono gli unici paesi che stanno perseguendo penalmente il fondatore di WikiLeaks. Assange infatti è anche accusato di stupro e molestie in Svezia per alcuni fatti che risalgono al 2010. L’inchiesta, che era stata chiusa dopo che Assange ha ottenuto asilo politico nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, è stata riaperta dopo il suo arresto. Eva-Marie Perrson, l’avvocato che segue il caso, ha anche formulato una richiesta di contumacia, aprendo la strada per l’estradizione di Assange a Stoccolma. La richiesta è però stata respinta il 3 giugno scorso. Se fosse stata accettata, il Regno Unito avrebbe dovuto scegliere dove estradare Assange e perché. Così, invece, resta solo il primo di questi due interrogativi.
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