https://www.lantidiplomatico.it/ 03/10/2019
I primi veri "Sovranisti". Il messaggio di Zdanov (1947) ai Partiti comunisti europei contro l'idea di "un governo mondiale" di Fabrizio Verde
Nel mondo alla rovescia in cui viviamo dove «chi ha nelle mani la custodia della pace sono i paesi che fanno gli affari con la guerra, e le aziende che più avvelenano il pianeta, l’aria, l'acqua, la terra, sono quelle che guadagnano di più», come affermava il grande intellettuale uruguayano Eduardo Galeano, sembra essere divenuta una sorta di eresia tenere alta la bandiera della sovranità nazionale. Difendere questo principio - i diritti sovrani del popolo - senza il quale paesi e popoli possono facilmente finire in balia degli interessi sovranazionali del capitale e dell’imperialismo, comporta una sorta di marchiatura permanente a sinistra.
Ciò accade perché questa bandiera gettata dalle forze di sinistra e comuniste è stata raccolta in maniera meramente strumentale dai cosiddetti sovranisti di destra. I quali a parole affermano di voler difendere la sovranità popolare e nazionale, ma nei fatti sono succubi e servi del capitale internazionale e delle forze imperialiste. Il caso della Lega in Italia è paradigmatico in tal senso.
Eppure c’è stato un tempo in cui non era così. La sinistra, segnatamente i comunisti, erano alfieri della lotta per la sovranità nazionale. Una condizione necessaria affinché i popoli potessero svilupparsi secondo le proprie esigenze e soprattutto per salvaguardare la pace.
In tal senso è interessante andare a rileggere un passaggio del rapporto presentato alla I Conferenza dell’Ufficio d’Informazione dei Partiti Comunisti, nel settembre del 1947, dall’alto dirigente sovietico Andrej Zdanov.
«Una delle linee della “campagna” ideologica che accompagna i piani di asservimento dell'Europa è l’attacco contro i principi di sovranità nazionale, l’appello all'abbandono dei diritti sovrani del popolo e la contrapposizione a questi principi e diritti dell'idea di un “governo mondiale”. Il senso di questa campagna consiste nel presentar sotto una luce favorevole l'espansione sfrenata dell’imperialismo americano, che colpisce sfrontatamente i diritti sovrani dei popoli, e nel presentare gli Stati Uniti in veste di campioni delle leggi umane, e coloro che resistano alla penetrazione americana in veste di fautori di un nazionalismo “egoistico” e sorpassato.
L’idea di un “governo mondiale”, ripresa da intellettuali borghesi sognatori e pacifisti, è utilizzata non soltanto come mezzo di pressione allo scopo di disarmare moralmente i popoli che difendono la loro indipendenza dagli attentati dell’imperialismo americano, ma anche come parola d'ordine particolarmente opposta all'Unione Sovietica, che difende fermamente e sistematicamente il principio della effettiva uguaglianza dei diritti e della salvaguardia dei diritti sovrani di tutti i popoli, grandi e piccoli.
Nelle condizioni attuali, i paesi imperialistici, come gli Stati Uniti, l’Inghilterra e gli Stati che stanno al loro fianco, diventano nemici pericolosi dell'indipendenza nazionale e della auto-decisione dei popoli, mentre l'Unione Sovietica e i paesi di nuova democrazia sono un sicuro baluardo per la difesa dell’uguaglianza dei diritti e dell'autodecisione nazionale dei popoli. E’ assai caratteristico che gli avamposti militari e politici americani, tipo Bullit, i capi dei sindacati gialli tipo Green, i socialisti francesi capeggiati da Blum, apologeta patentato del capitalismo, il socialdemocratico tedesco Schumacher e i capi laburisti tipo Bevin, collaborino strettamente alla realizzazione del piano ideologico tracciato dall'imperialismo americano».
Parole di un’attualità quasi disarmante. Così come il compito che viene assegnato ai partiti comunisti di Francia, Italia e Inghilterra.
«Ai partiti comunisti fratelli della Francia, dell'Italia, dell'Inghilterra e di altri paesi spetta un compito particolare. Essi devono prendere nelle loro mani la bandiera della difesa dell'indipendenza nazionale e della sovranità dei rispettivi paesi. Se i partiti comunisti resteranno saldi sulle loro posizioni, se non si lasceranno intimidire e ricattare, se staranno coraggiosamente a guardia di una pace solida e della democrazia popolare, a guardia della sovranità nazionale, della libertà e dell'indipendenza dei loro paesi, se nella loro lotta contro i tentativi di asservimento economico e politico dei loro paesi sapranno mettersi alla testa di tutte le forze, pronte a difendere la causa dell'onore e dell'indipendenza nazionale, nessun piano di asservimento dell'Europa potrà essere realizzato».
Un vero e proprio manifesto per l’azione odierna.
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