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18/12/2019

 

Israele chiede un risarcimento di 150 miliardi di dollari per gli ebrei che hanno lasciato i Paesi arabi

Traduzione di Chiara Parisi

 

Israele si prepara a chiedere un risarcimento totale di 150 miliardi di dollari per le proprietà lasciate dagli ebrei, emigrati dai Paesi arabi alla Palestina occupata, secondo quanto riferito da Israel Today.

 

Il processo di valutazione dei valori immobiliari è iniziato nel 2002, scrive il giornale, e fa notare che la legge che prevede la domanda di risarcimento per gli arabi ebrei è stata approvata dal Parlamento israeliano nel 2010 come condizione per arrivare ad un accordo di pace nella regione; i negoziati con i Paesi arabi sono iniziati nel 2017.

Secondo i media, il risarcimento richiesto includerà beni provenienti da Iraq, Iran, Siria, Yemen, Egitto, Marocco, Tunisia e Libia. A gennaio, secondo quanto riferito, Israele stava pianificando di richiedere circa 250 miliardi di dollari ai Paesi arabi, dopo che il governo di Tel Aviv aveva condotto segretamente alcune ricerche sul valore delle proprietà e dei beni che gli ebrei avevano abbandonato.

“Justice for Jews from Arab Countries”, un gruppo internazionale di organizzazioni ebraiche, afferma che circa 856.000 ebrei provenienti da 10 Paesi arabi – tra cui Algeria e Libano – fuggirono o furono espulsi durante la Nakba del 1948, mentre 800.000 palestinesi furono espulsi e 532 villaggi distrutti dalla nascita dello Stato di Israele.

Secondo l’emittente russa RT, l’ex deputato britannico George Galloway ha denunciato la mossa israeliana: “Israele ha bombardato e distrutto i reattori nucleari in Iraq circa 25-30 anni fa. L’Iraq sarà compensato da Israele per questo?”. “Israele ha occupato e ha annesso una parte della Siria – le alture del Golan – e lì sta raccogliendo petrolio mentre parliamo. Israele compenserà la Siria per questo?”

Citando la Libia e l’Iran come esempi, ha aggiunto che alcuni di questi Paesi hanno fondi congelati negli Stati Uniti. “Israele potrebbe ricorrere a questi Tribunali statunitensi per ricevere questi soldi. Tutta la faccenda sarebbe ridicola se non fosse per questo fatto”.

Nelle prossime settimane, ha dichiarato l’Agenzia di stampa Maan, si prevede che il progetto di compensazione sarà presentato al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

 

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