www.unitiperunire.org http://www.pressenza.com/it/ giovedì 23 maggio 2019
Libia: il numero dei morti è salito a 660. In aggiunta si contano 4100 feriti di Ufficio Stampa Amsi e Co-mai
Cosi Foad Aodi Fondatore dell’Amsi (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia) e delle Co-mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia) e Consigliere dell’Omceo di Roma, in continuo contatto con i colleghi libici, comunica l’ultimo tragico bilancio in Libia: “Dal 4 aprile 2019 in Libia ad oggi, 22.05 ore 08.00, si registrano 660 decessi, tra cui 152 bambini e 163 donne (82 a seguito di violenze sessuali). Si contano anche 4.100 feriti di cui 500 gravi e 80.000 sfollati di cui il 45% donne e il 35% minorenni.
A tal proposito, in funzione anti stress e di supporto psicologico, il 21 maggio si è svolto un festival nelle scuole a favore dei bambini sfollati. Inoltre nell’ultima settimana si sono registrati 10 mila sfollati, ma contemporaneamente sono state erogate più cure e interventi chirurgici, in particolare in ortopedia e chirurgia generale, a favore dei feriti. Sempre in aiuto della popolazione libica sono giunti a Sabrata, Sirte, Tobruck e Bengasi numerosi macchinari e materiali per la dialisi provenienti dalla Germania grazie ad un accordo con una ditta che fornisce macchinari e materiali per dialisi: ci sono 1000 pazienti che sono in attesa di dialisi a Tripoli e provincia, è in aumento il numero dei pazienti con insufficienza renale per colpa della mancanza d’acqua; numerose famiglie sfollate hanno ricevuto beni di prima necessità e pasti destinati ai bambini. Dopo la chiusura di 1500 letti negli ospedali di Bengasi negli ultimi mesi per colpa del conflitto, i medici locali ci informano che saranno riattivati 50 letti per dermatologia, 80 letti nel reparto di medicina interna e 50 letti di ostetricia, ginecologia e pediatria. Sono inoltre in programma le costruzioni di altri ospedali nelle città colpite dal conflitto dove sono state distrutte numerose strutture sanitarie. Si segnala per completezza che circa 300 cittadini libici al mese espatriano nella vicina Tunisia.”
Auspichiamo che si possa continuare lo sforzo a favore di una soluzione pacifica e fermare il massacro in atto di bambini, donne, anziani e migranti, continua Aodi, che esprime il suo apprezzamento al Presidente del Consiglio Conte per aver voluto più approfondimenti sul Decreto sicurezza per l’interesse di tutti, come anche al Quirinale che ha espresso criticità. Anche noi diciamo no a proposte con il profumo di discriminazione sulla nostra pelle ad una settimana dalle elezioni elettorali, con multe alla solidarietà e ai gesti umanitari nei confronti dei migranti, conclude Aodi .
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