https://www.huffingtonpost.it/ 24/01/2019
In Venezuela due schieramenti attorno ai "due presidenti". Scontri con diversi morti e centinaia di arresti
Juan Guaido, capo dell'Assemblea Nazionale, si è autoproclamato presidente. USA, Canada e parte del Sudamerica lo riconoscono. Iran e Siria con Maduro
"Fratello Maduro, resta in piedi, la Turchia è con te". Mentre il Venezuela è in tumulto Erdogan, dalla Turchia lancia un endorsement a Nicolas Maduro. Una voce fuori dal coro quella del presidente turco: Stati Uniti, Canada e buona parte dei paesi dell'America Latina hanno riconosciuto Juan Guaidó, autoproclamatosi capo di Stato, come presidente del Venezuela. Erdogan invece ha telefonato a Maduro per esternargli il pieno sostegno del governo. Il presidente gode ancora dell'appoggio dall'esercito venezuelano. Anche Mosca sta con Maduro. Dmitry Peskov, portavoce di Putin, ha parlato di "tentativo di usurpare il potere supremo in Venezuela", dal Cremlino ribadiscono la legittimità di Maduro come presidente e Peskov aggiunge: "Il Venezuela è un importante partner commerciale ed economico per la Russia e siamo interessati a mantenere e migliorare i nostri buoni rapporti".
Con Maduro A rendere pubbliche le parole di Erdogan è stata la sua portavoce, Ibrahim Kalin, che ha condiviso l'hashtag #WeAreMaduro in segno di solidarietà. Parole di sostegno anche da Damasco. La Siria, secondo l'agenzia Sana, ha condannato "con forza le spudorate interferenze degli Usa negli affari interni del Venezuela". Fonti al ministero degli Esteri parlano di "piena solidarietà" a Maduro. Dello stesso avviso l'Iran. Come riportato dall'agenzia Mehr, Teheran conferma: "L'Iran sostiene il governo e la nazione venezuelana contro qualsiasi interferenza straniera negli affari interni del Paese e contro qualsiasi azione illegale, compresa l'organizzazione di colpi di Stato". Anche Messico e Uruguay si schierano a fianco di Maduro, predicano calma e invitano "le parti coinvolte, sia all'interno che all'esterno, a ridurre le tensioni ed evitare una escalation della violenza" per creare "un nuovo processo di negoziato inclusivo e credibile".
Da Mosca e Pechino: "Non interferite" La soluzione politica è la stessa richiesta di Pechino. La Cina sta con Maduro e invita gli USA a non interferire: "Tutte le parti coinvolte dovrebbero restare razionali ed equilibrate". La portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying illustra quelle che per Pechino sono le priorità: "Una soluzione politica sulla questione venezuelana con il dialogo pacifico all'interno della cornice della Costituzione del Venezuela". Dalla Russia arriva una richiesta di "non interferenza". in una nota del ministero degli Esteri di Mosca si condanna: "la deliberata formazione di un doppio potere" in quanto porterebbe "direttamente al caos e alla distruzione delle basi dello Stato venezuelano". Mosca a fianco del Venezuela per fermare "coloro che spingono la società venezuelana nell'abisso di una sanguinosa guerra civile". Il Presidente della Repubblica francese su Twitter si schiera dalla parte di Guaidó: "Rendo omaggio alle centinaia di migliaia di venezuelani che marciano per la loro libertà. Dopo l'elezione illegittima di Nicolas Maduro nel maggio 2018 - continua Macron - l'Europa sostiene il ritorno della democrazia". Allo stesso modo il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani esprime solidarietà che "al contrario di Maduro è stato eletto democraticamente". Chiede il rispetto per la libertà del popolo che "non ne può più della fame e degli abusi di Maduro". In un altro Tweet attacca Maduro: "Esigo che Maduro rispetti il popolo venezuelano e eviti qualsiasi forma di violenza. Ricordo che il Parlamento europeo ha già chiesto che la Corte penale internazionale apra un'inchiesta sui crimini perpetrati dal regime". Proprio su Twitter Juan Guaidó conferma l'appoggio del premier spagnolo Pedro Sanchez. Scrive: "in una telefonata gli ho spiegato la lotta che abbiamo intrapreso con tutto il Venezuela per raggiungere un governo di transizione e tenere elezioni libere. Il premier mi ha confermato il suo sostegno totale"
L'Italia da che parte sta? Quello che si chiedono le opposizioni è quale sia la posizione del governo in merito al caos venezuelano. L'attacco è rivolto al "silenzio assordante" sulla "drammatica" situazione del Paese latino. Prima Andrea Delmastro Delle Vedove ha sottolineato le "condizioni da crisi umanitaria, con 11 mila bambini denutriti, e molti italiani che chiedono di far rientro in Italia". Il deputato di Fratelli d'Italia ha chiesto che: "l'Italia non riconosca le elezioni farsa di Maduro e sottoscriva la denuncia perché cessi la dittatura di Maduro". La richiesta è quella di aprire un processo per crimini contro l'umanità per questo motivo chiede "l'immediato intervento del ministro degli Esteri Enzo Moavero". Dello stesso avviso il Pd, Ivan Scalfarotto critica il "silenzio" del governo: " la politica estera di questo paese brancola nel buio, assistiamo al silenzio assordante del governo che non sa cosa dire, è assolutamente indispensabile che il ministro Moavero ci venga a dire cosa intende fare il governo anche rispetto alla comunità italiana che vive lì. L'Italia sta vivendo un isolamento imbarazzante". Le richieste delle opposizioni sono però state bocciate dal Senato. In aula Maurizio Gasparri attacca: "Vergognatevi, noi non c'entriamo niente con Maduro", Massimiliano Romeo spiega: "Noi abbiamo detto che non possiamo venire subito o domani o la prossima settimana. Ma chiediamo anche noi, alla prima data utile, che il ministro Moavero venga in aula". Nel pomeriggio arrivano le parole di Stefano Patuanelli. Il capogruppo del Movimento 5 stelle al Senato non si schiera e spera in una soluzione non violenta sperando che "l'Europa adotti una posizione comune e responsabile a favore di una soluzione pacifica e non violenta della situazione che passi per un percorso politico e democratico"
Venezuela nel caos Il Paese dell'America Latina intanto è nel caos. Dall'inizio delle proteste contro Nicolas Maduro, lunedì scorso, sono stati 278 i manifestanti arrestati, secondo quanto riporta El Pais. I morti salgono a 16, di cui nove mercoledì e cinque martedì, nella repressione messa in atto dalla polizia e dai militari contro le proteste antigovernative in Venezuela. Maduro invita a resistere e non ha intenzione di lasciare il potere. Le proteste non si placano e il bilancio di morti e arrestati rischia di aumentare. VIDEO - Venezuela, enorme folla sfila nelle strade di Caracas per protestare contro Maduro
VIDEO - Venezuela, Guaidò si autoproclama presidente: "Giuro di garantire elezioni libere"
VIDEO - Venezuela, proteste in strada contro Maduro: lancio di oggetti contro la polizia
|