https://www.tgcom24.mediaset.it/

18 febbraio 2019

 

Trump a ufficiali esercito Venezuela: "Democrazia o perderete tutto"

 

Donald Trump, ribadendo il suo sostegno al presidente autoproclamatosi Juan Guaido, lancia un ultimatum agli ufficiali dell'esercito venezuelano. "Hanno una scelta chiara: lavorare per la democrazia per il loro futuro o perdere tutto quello che hanno". E' uno dei passaggi chiave del discorso che il presidente Usa terrà a Miami alla comunità venezuelana. "Sappiamo dove gli ufficiali hanno nascosto i soldi in giro per il mondo".

 

https://it.euronews.com/

19/02/2019 

 

Da Miami l'attacco di Trump a Maduro

 

Nel melting pot di Miami, dove vive la più numerosa comunità venezuelana al mondo, il presidente americano Donald Trump parla dell'alba di un nuovo giorno in America Latina. Un giorno che - per Trump - non prevede la permanenza in carica di Nicolás Maduro.

 

"E oggi - dice Trump - ho un messaggio per ogni funzionario che sta aiutando a mantenere in piedi Maduro. Gli occhi del mondo intero sono su di voi oggi, ogni giorno, ogni giorno, e ogni giorno nel futuro. Non potete sottrarvi alla scelta che ora vi si prospetta. Potete scegliere di accettare la generosa offerta di amnistia del presidente Juan Guaidó per vivere la vostra vita in pace con le vostre famiglie e i vostri connazionali". 

 

Per Maduro, che non cede sulle presidenziali invocate dall'opposizione e sul veto all'ingresso degli aiuti umanitari americani, si tratta di un déjà-vu: il film già visto dell'ingerenza degli Stati Uniti in America Latina.

 

"Credono, con la loro arroganza e il loro disprezzo per noi, di essere i proprietari del Paese e, sostiene Maduro, Donald Trump pensa di avere il potere di dare ordini e che le forze armate nazionali li eseguiranno. È un'offesa alla dignità e una vergogna".

 

Da Miami, Donald Trump ha ribadito la condanna nei confronti di Maduro e delle sue politiche che affamano il Venezuela. Gli Stati Uniti - ha detto - sostengono Guaidó, riconosciuto come il legittimo presidente del Paese.

 

http://www.repubblica.it/

19 febbraio 2019

 

Venezuela, ultimatum di Trump ai militari: "Perderete tutto"

di Federico Rampini

 

L'obiettivo è sbloccare l'accesso agli aiuti per il Paese bloccati dal regime al confine con la Colombia. Maduto annuncia invece l'arrivo di farmaci dalla Russia

 

“Sono qui per proclamare che sta per aprirsi una nuova epoca in America latina. In Venezuela e in tutto l’emisfero occidentale il socialismo sta morendo, la libertà, la prosperità, la democrazia stanno rinascendo. Oggi i nostri cuori sono pieno di speranza per la determinazione di milioni di venezuelani, il patriottismo della loro Assemblea nazionale, e l’incredibile coraggio del presidente a interim, Juan Guaidò”.

 

Così comincia il comizio di Donald Trump a Miami, davanti a una folla piena di emigrati dal Venezuela. Il presidente degli Stati Uniti dalla Florida lancia un ultimatum alle forze armate di Caracas e soprattutto ai loro capi: “Perderanno tutto”, se rimangono fedeli al presidente Nicolas Maduro. E’ un duro monito perché smettano di bloccare gli aiuti umanitari, che l’Amministrazione Trump continua a spedire in Colombia. Quegli aiuti affluiscono e si accumulano da settimane, ma non riescono a raggiungere la popolazione. I militari schierati col regime hanno ostruito la principale autostrada che attraversa il confine tra Colombia e Venezuela: il mondo intero ha visto le foto dei Tir e container piazzati di traverso, per impedire ogni transito lungo le tre corsie del passaggio.

 

Per Washington, come per molti altri governi che non riconoscono la legittimità di Maduro, quel confine chiuso con la forza è l’ultimo simbolo dell’arroganza del regime: preferisce affamare la sua popolazione anziché ammettere la grave emergenza umanitaria in un paese che fino a pochi anni fa era tra i più ricchi del subcontinente. Mancano ormai quattro giorni alla scadenza dell’ultimatum, lanciato sia dal governo Usa sia dal leader dell’opposizione e presidente a interim Guaidò, perché il confine sia riaperto e gli aiuti possano raggiungere chi ne ha bisogno. Sono ormai una cinquantina i governi mondiali che si allineano con Washington e con Guaidò, nel negare il riconoscimento a Maduro.

Ha aperto la strada proprio Trump, che fu il primo a riconoscere Guaidò come presidente legittimo: lo ha seguito il Gruppo di Lima che riunisce 14 paesi delle due Americhe; sia pure con esitazioni e riserve (spicca l’incertezza dell’Italia) alla fine si è unita a loro anche l’Unione europea. Per Trump se i militari non accettano l’amnistia offerta da Guaidò “non avranno rifugio, non avranno una via di uscita”. Anche se la posizione ufficiale degli Stati Uniti non esclude “alcuna opzione dal tavolo”, il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton ha escluso l’ipotesi di un intervento militare.

E come immediata risposta a Trump, il presidente del Venezuela, Maduro, ha annunciato che nelle prossime ore arriveranno nel Paese 300 tonnellate di aiuti umanitari provenienti dalla Russia. Si tratta, ha sottolineato, di "aiuti che arrivano legalmente nell'aeroporto di Maiquetía, trattandosi di medicinali di alto costo per aiutare il popolo". Infine Maduro ha assicurato che il suo governo accetterà senza problemi l'appoggio di altri Paesi canalizzato attraverso l'Organizzazione delle Nazioni unite.

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