Fonte: unz.com https://comedonchisciotte.org/ 30 Agosto 2019
E’ Lisbona la nuova Gerusalemme? di Gilad Atzmon Scelto e tradotto da Markus
Introduzione di GA. Nel 2015 i governi di Spagna e Portogallo hanno approvato leggi per consentire ai discendenti degli Ebrei sefarditi di richiedere cittadinanza e passaporto. Quattro anni dopo, apprendiamo che la stampa israeliana afferma che “milioni” di Ebrei israeliani avrebbero diritto alla cittadinanza portoghese. Quella che segue è la traduzione di un articolo israeliano che fornisce una buona rappresentazione della psiche ebraica. Secondo l’articolo, 2200 Israeliani richiedono, ogni mese, la cittadinanza portoghese; non perché siano entusiasti del Portogallo, della sua cultura, della sua storia, della sua lingua, del suo patrimonio artistico, non perché abbiano intenzione di vivere lì o, Dio non voglia, mescolarsi con la gente del posto, ma principalmente per le opportunità commerciali che offre il settore immobiliare. Apparentemente, tutto ciò che serve ad un Israeliano per ottenere la cittadinanza portoghese è l’approvazione della comunità ebraica portoghese. L’articolo mette il luce l’immagine inquietante di una mentalità profondamente parassitaria. Secondo l’articolo, “si stima che in Israele milioni di persone abbiano diritto ad un passaporto portoghese, in qualità di discendenti di Ebrei spagnoli.” È strano che gli Israeliani, che si autoconsiderano autorizzati a “ritornare” in Portogallo o in Spagna dopo parecchi secoli, non riescano a capire come mai i Palestinesi, che hanno ancora in tasca le chiavi delle loro abitazioni a Yaffo, Lod ed Haifa, e che possiedono atti di proprietà per quei terreni, non possano ritornare a casa loro.
Pensandoci bene, se quei “milioni di Israeliani” fossero sinceri riguardo alla loro intenzione di acquisire la cittadinanza portoghese e di ritornare in Portogallo, il conflitto Israele/Palestina potrebbe essere risolto nel giro di poche settimane. Purtroppo, trasformerebbe rapidamente il pacifico Portogallo in una nuova Palestina. Ci si potrebbe chiedere dove verrebbe istituita la nuova Striscia di Gaza per tutti i rifugiati portoghesi autoctoni che potrebbero rifiutarsi di adattarsi alla nuova terra promessa ebraica.
La richiesta di un passaporto portoghese supera tutti i record, ma non sono solo i giovani (israeliani) alla ricerca di nuove esperienze, ma anche uomini d’affari e investitori, che utilizzano la cittadinanza (portoghese) come leva per lo sviluppo del loro business in tutto il continente (europeo).
Negli ultimi anni, abbiamo notato un aumento di oltre il 100% nella domanda (israeliana) di passaporti portoghesi. Questo passaporto, che fornisce la cittadinanza europea, dà la possibilità di risiedere nel continente, libertà di movimento nei paesi dell’Unione, istruzione gratuita, innumerevoli opportunità di lavoro e il diritto all’ingresso gratuito in molti paesi del mondo, compresi gli Stati Uniti. Pertanto, non c’è da meravigliarsi se la domanda sta battendo tutti i record e presto decine di migliaia di Israeliani saranno in possesso di un passaporto portoghese. La legge che offre agli Israeliani l’opportunità di ottenere la cittadinanza portoghese non dipende da una burocrazia complessa o da requisiti come la conoscenza della lingua o la residenza nel paese; c’è solo una condizione di base: il riconoscimento da parte della comunità ebraica locale della discendenza del richiedente la cittadinanza da Ebrei espatriati, spagnoli o portoghesi.
Molti Israeliani comprendono l’opportunità offerta dalla nuova legge e cercano di approfittarne: nel 2017 erano state presentate mensilmente circa 700 domande di cittadinanza, nel 2018 ne sono state presentate in media 2.200 al mese, più del triplo, dal momento che uomini d’affari, società tecnologiche e investitori immobiliari si sono resi conto del potenziale economico offerto dalla cittadinanza europea.
Per gli uomini d’affari che operano in Europa e i loro investitori, un passaporto portoghese consente l’espansione delle opportunità di lavoro e di investimento. Possono anche trasferirsi in uno qualsiasi dei paesi dell’UE, lavorare senza un permesso di lavoro e beneficiare di agevolazioni fiscali e tassi bancari favorevoli, così come qualsiasi cittadino europeo.
Il Portogallo ha attirato l’attenzione degli uomini d’affari israeliani perchè è un paese che si è ripreso da alcune turbolente crisi finanziarie ed oggi offre molte opportunità di investimento e di affari, sopratutto nel settore immobiliare.
Negli ultimi quattro anni, il Portogallo ha mostrato una significativa ripresa economica accompagnata da una crescita, la base per la ripresa sono state le riforme del governo e la cosa ha portato ad un enorme boom nel settore del turismo e ad un aumento della fiducia da parte degli investitori e del settore industriale. Solo nel 2018, il Portogallo ha avuto 21 milioni di turisti da tutto il mondo.
Nel paese i prezzi delle abitazioni sono aumentati considerevolmente, ma non hanno ancora raggiunto i loro prezzi reali e rappresentano un’opportunità. Il mercato immobiliare portoghese è un mercato in crescita, la domanda supera l’offerta e le aspettative sono per un continuo aumento dei prezzi, per questo gli investitori dovrebbero essere in grado di realizzare profitti significativi.
Le più grandi città del paese, Lisbona e Porto, sono al centro dell’attenzione degli investitori: la domanda è principalmente per piccoli appartamenti, che possono anche essere affittati a breve termine ai milioni di turisti che ogni anno visitano il paese e questi affitti garantiranno agli investitori ottimi guadagni mensili. E il paese ha anche una vasta gamma di altre opportunità immobiliari che possono garantire significativi aumenti di valore in pochi anni.
Si prevede che gli investimenti nel settore immobiliare in Portogallo produrranno quasi il doppio del rendimento mensile degli investimenti in Israele, soprattutto perché i titolari di passaporto portoghese godono anche di condizioni interessanti sui prestiti per il finanziamento dell’acquisto da parte delle banche locali e di benefici fiscali che conviene conoscere bene prima di investire.
In Portugalis, la più grande azienda israeliana specializzata in richieste di cittadinanza portoghese, spiega che c’è davvero un notevole aumento nel numero di investitori e di uomini d’affari che iniziano l’iter burocratico. Il controllo di ammissibilità nei loro uffici è gratuito e, se esiste un diritto alla cittadinanza, il procedimento di richiesta alla comunità ebraica portoghese per il riconoscimento ufficiale del richiedente come discendente di deportati spagnoli o portoghesi può iniziare immediatamente. Dopo il riconoscimento, la trafila burocratica va avanti con il governo portoghese e dura circa due anni, dopodiché il richiedente riceverà la cittadinanza portoghese, che lo renderà cittadino di uno dei paesi dell’UE.
“Abbiamo cinque filiali in Israele e un’altra filiale in Portogallo,” afferma l’avvocato Yossi Yitzhak, Amministratore Delegato di Portugalis e fondatore dell’azienda. “Ci occupiamo del processo da una fase all’altra, tutte quante. La filiale in Portogallo è impegnata a rimanere in costante contatto con la comunità ebraica e con i funzionari governativi competenti e ci teniamo aggiornati sui cambiamenti e sulle innovazioni professionali che interessano il nostro settore e abbiamo con il Portogallo un rapporto costante, il che porta a migliorare costantemente tasso di successo di coloro che usano la nostra compagnia.” A differenza di altre società o studi legali del settore, Portogalis ha un dipartimento specializzato per ogni passaggio, tra cui una grande filiale a Lisbona che gestisce la burocrazia portoghese, con molti dipendenti che, nel corso degli anni, hanno accumulato esperienza e competenza nel portare avanti le pratiche e risolvere le difficoltà che potrebbero presentarsi in concomitanza con eventi critici. “La nostra esclusiva competenza aziendale è concentrata nelle domande di passaporto portoghese, tutte le nostre risorse sono dirette a massimizzare l’efficienza del processo per le migliaia di clienti che scelgono di seguire questo percorso con noi e la cosa ha dimostrato sul campo tutta la sua validità,” afferma l’avvocato Yitzhak.
Si stima che in Israele milioni di persone abbiano diritto ad un passaporto portoghese in quanto discendenti di Ebrei spagnoli deportati, principalmente in Nord Africa (Marocco, Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto), nei Balcani (Grecia, Bulgaria, ex Jugoslavia), in Turchia e Sud America.
In questo momento, uno dei motivi per la crescente domanda di passaporti portoghesi è la realizzazione che questa è una legislazione molto permissiva, che potrebbe cambiare se il Portogallo scegliesse di imporre restrizioni al processo e rendere più onerosa la burocrazia ad esso associata. “Questa è una rara opportunità che potrebbe terminare in qualsiasi momento, dobbiamo tenere presente che le leggi possono cambiare e abbiamo già visto stati che hanno ristretto le loro politiche di immigrazione. Oggi, alla luce della benevola politica del Portogallo nei confronti degli Israeliani, i discendenti degli Israeliani [deportati] dovrebbero poter beneficiare di tale passaporto ed ottenere rapidamente la cittadinanza aggiuntiva,“ ha concluso l’avvocato Yitzhaki.
Gilad Atzmon Link: https://www.unz.com/gatzmon/is-lisbon-the-new-jerusalem/
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