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11 Febbraio 2019
40 anni fa la rivoluzione di Khomeini.
Rohani:“procediamo con il programma missilistico”
Ma si tratta di quello convenzionale, che non rientra nell’accordo sul nucleare.
L’11 febbraio del 1979 aveva termine in Iran il regime dello scià Reza Pahlavi, e l’ayatollah Ruhollah Khomeini, rientrato in patria dall’esilio francese un paio di settimane prima, prendeva il potere dopo la resa dell’esercito. Era la Rivoluzione khomeinista, che metteva fine a 25 secoli di monarchia della Persia, ed oggi in decine di migliaia sono scesi nelle strade dell’Iran per prendere parte ai cortei celebrativi dell’evento.
I manifestanti hanno portato cartelloni e gridato slogan a sostegno del successore di Khomeini, la Guida suprema Ali Khamenei, ed ha Teheran il presidente Hassan Rohani è intervenuto nel pieno della crisi con gli Usa, che hanno sconfessato il Jpcoa (l’accordo sul nucleare iraniano), per affermare che nonostante le pressioni esercitate da “nazioni ostili”’ finalizzate ad indebolire la difesa iraniana, “proseguiremo con il programma missilistico e militare”. L’accodo del “5+1”, voluto e sottoscritto da Barak Obama, non interessa infatti il sistema missilistico convenzionale, cosa che Trump ha comunque detto di non voler accettare.
Rohani ha quindi affermato che “Non abbiamo chiesto e non chiederemo il permesso di sviluppare diversi tipi di missili. Porteremo avanti il nostro impegno e il nostro potere militare”, ed ha notato che “è in corso un complotto” degli Stati Uniti, dei “sionisti” e degli stati “reazionari” del Medio Oriente, ma “il nemico non otterrà mai i suoi demoniaci obiettivi e verrà sconfitto”.