PIC. http://www.infopal.it/ 28/1/2019
Ministero della Sanità lancia l’allarme sull’imminente paralisi dei servizi sanitari di Gaza
Sabato, il ministero della Sanità palestinese nella Striscia di Gaza ha criticato la continua negligenza delle organizzazioni umanitarie nei confronti dell’urgente bisogno di combustibile degli ospedali di Gaza. Il ministero ha avvertito circa una “paralisi imminente” nel settore sanitario a causa del peggioramento della crisi. Il portavoce del ministero della Sanità, Ashraf al-Qedra, ha dichiarato che la situazione attuale richiede un’azione immediata e responsabile da parte delle organizzazioni umanitarie per salvare la vita di centinaia di pazienti e bambini. “Gli ausili per il carburante sotto la supervisione dell’ONU sono finiti a novembre del 2018, e nessun’altra sovvenzione è stata ancora assegnata agli ospedali”, ha affermato al-Qedra. Al-Qedra ha sottolineato che il ministero della Sanità ha adottato misure severe di austerità per gestire la carenza di carburante, principalmente attraverso l’uso di piccoli generatori di energia e il rinvio di alcuni servizi. Tuttavia, la crisi sta peggiorando e presto queste misure diventeranno inutili, ha aggiunto. Ha anche affermato che le strutture sanitarie di Gaza ora necessitano di 300 mila litri di gasolio al mese, invece dei soliti 540 mila, in vista del miglioramento osservato recentemente nel programma di distribuzione dell’energia elettrica grazie agli aiuti per il carburante del Qatar. “Con ogni ora in più di interruzione dell’alimentazione, abbiamo bisogno di circa 2 mila litri di carburante per garantire la continuità dei nostri servizi sanitari”. Il ministero ha elogiato l’aiuto per il carburante offerto dalla fondazione turca IHH, lo Advocacy Committee in Giordania e alcune stazioni di servizio locali fornito a diverse strutture sanitarie a Gaza. Ha sottolineato che le iniziative individuali sono molto apprezzate ma sfortunatamente non sono sufficienti. Pochi giorni fa, cinque importanti ospedali di Gaza hanno chiuso i battenti a seguito dell’esaurimento del carburante utilizzato per far funzionare i generatori alternativi durante le interruzioni di corrente.
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