http://contropiano.org 7 febbraio 2019
Risposta di Potere al Popolo! a Jean Luc Mélenchon
Caro Jean-Luc, care compagne e compagni, siamo onorati e vi ringraziamo della vostra bella lettera, che ci dà un enorme sostegno. Potere al Popolo è una piccola forza ma ha grandi obiettivi. Siamo nati in un momento difficile per il nostro paese, stretto fra crisi economica, sociale, politica. Un momento in cui, anche a causa di una sinistra che per anni ha tradito i suoi valori e i suoi scopi storici, ha vinto la rassegnazione, la depoliticizzazione, il nazionalismo reazionario di Lega e 5 Stelle. Ciononostante abbiamo resistito, mostrando al paese con i fatti che un’alternativa è possibile. In quest’anno abbiamo aperto sedi, lanciato mobilitazioni, raccolto le migliori energie a disposizione, i giovani, gli intellettuali liberi, l’attivismo associativo, i lavoratori in lotta. Qualcosa comincia a muoversi. La nostra opposizione al governo, in particolare alle sue misure repressive verso il conflitto sociale e razziste verso i migranti, è stata totalmente diversa da quella del Partito Democratico e delle forze ad esso legate, che hanno contestato il Governo in nome di un maggiore liberismo e della massima fedeltà ai vincoli UE e NATO. Noi non stiamo con le élite, non stiamo con la vecchia politica: a noi interessa costruire la “rivoluzione cittadina”. A questo lavoriamo ogni giorno ed è questo lavoro che porteremo anche alle elezioni europee. Purtroppo in Italia esiste, unico paese in Europa, una legge antidemocratica che ci obbliga a raccogliere 180.000 firme per poterci candidare. Questo sbarramento spinge alla ricerca di alleanze, alle quali stiamo lavorando senza rinunciare ai principi imprescindibili per costruire una forza del cambiamento. Caro Jean-Luc, siamo a fianco della lotta del popolo francese contro Macron e siamo fieri che FI la sostenga. Abbiamo profondamente condiviso anche la vostra posizione contro il golpe in Venezuela, a sostegno del legittimo governo Maduro e in completa dissociazione dalle posizioni dei governi UE. Anche questa è una questione di fondo per ricostruire in Europa il campo socialista del popolo, devastato da decenni di politiche di sfruttamento e di guerra. Per questo la rottura dei trattati UE e NATO è, anche per noi, indispensabile per una nuova politica di uguaglianza e di pace. Le prossime elezioni saranno un importante passaggio nella politica del continente, ma poi bisognerà andare avanti nel costruire quell’alleanza politica e sociale indicata dal Patto di Lisbona, un grande movimento internazionale e internazionalista che metta insieme gli sfruttati del nostro continente. Useremo tutte le nostre energie per dare come italiani il nostro contributo.
|