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23 dicembre 2019
La Politica abbia la dignità di non prostituirsi alla Ndrangheta
di Nicola Gratteri intervenuto a Radio Capital
Il magistrato è tornato a parlare della maxi operazione di ieri, la più grande mai effettuata in Calabria, che ha portato all'arresto di più di 300 persone.
"La politica abbia la dignità di non prostituirsi alla 'Ndrangheta". A dirlo è il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, intervenuto questa mattina alla trasmissione Circo Massimo, su Radio Capital.
Intervistato da Massimo Giannini e Oscar Giannino il magistrato è tornato a parlare della maxi operazione di ieri, la più grande mai effettuata in Calabria, che ha portato all'arresto di più di 300 persone, fra cui anche l'ex senatore di Forza Italia Giancarlo Pittelli, un colonnello dei carabinieri, avvocati e funzionari; oggi, invece, otto arresti in Piemonte, fra cui l'assessore regionale Roberto Rosso, per voto di scambio politico-mafioso. "La cosa grave e triste - ha proseguito Gratteri - è questo continuo abbassamento dell'etica e della morale, il vendersi, il prostituirsi per soldi, il non avere più senso dello Stato, dignità, orgoglio dell'appartenenza. Noi tutti, dai magistrati ai giornalisti, abbiamo responsabilità per aver sottovalutato il fenomeno 'Ndrangheta, raccontati sempre come una banda di sequestratori, di persone rozze col fucile sulle spalle", ha continuato, "ma ha responsabilità soprattutto il potere politico, che va a bussare da vent'anni alla porta dei capimafia per chiedere pacchetti di voti. Nelle ultime 48 ore prima delle elezioni alcuni politici sono disposti a fare il patto con il diavolo e andare in montagna a chiedere voti ai capibastone. E se si fanno questi accordi, la 'Ndrangheta concorre a decidere anche chi ci sarà negli staff degli eletti".
Quindi ha raccontato alcuni retroscena del blitz: "È tale e tanta la permeabilità della pubblica amministrazione e degli apparati dello Stato che avantieri ho dovuto fare un atto di follia: imporre l'anticipazione dell'operazione di 24 ore. Una cosa che tecnicamente sembrava impossibile. Quando ho detto che avevo deciso di spostare i 3mila carabinieri al giorno prima, ho visto gente sbiancare nella mia stanza. Come prima cosa abbiamo mandato i Nocs sul treno Milano-Reggio Calabria, hanno viaggiato con Luigi Mancuso, il capo assoluto di questa grande rete, la punta più avanzata della 'Ndrangheta, quello che ha capito per primo che l'innesto con la massoneria sarebbe stato il futuro delle cosche. È il motivo principale per cui la 'Ndrangheta è in questo momento la mafia più ricca e più forte del mondo occidentale: nel '70 ha creato una figura che si chiama Santa, che permette la doppia affiliazione 'ndrangheta-massoneria. Ecco perché ieri abbiamo visto tutti questi quadri della pubblica amministrazione, dal colonnello dei carabinieri ai cancellieri, tutti a servizio dell'associazione, tutti a fare riciclaggio sofisticato".
L'esistenza di una talpa è stata scoperta grazie ad alcune intercettazioni ma il magistrato ha già anticipato di "avere le idee chiare" e di sapere dov'è uscita la notizia.
A quel punto ha spiegato quello che è il potere della 'Ndrangheta oggi, capace di avere un giro d'affari di "50 miliardi di euro all'anno". Per dare un'idea concreta a tali numeri ha raccontato due aneddoti: "Dieci giorni fa è stato fermato al confine con la Svizzera un omino della provincia di Vibo Valentia, epicentro dell'operazione di ieri: aveva un assegno da 100 milioni di euro. E abbiamo intercettazioni dove due persone parlano di 250 milioni di euro nascosti sotto terra: hanno preso umidità e li hanno dovuti buttare. E ne parlavano come se una persona normale parlasse di 5 euro persi per strada".
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20 Dicembre 2019
Un sistema criminale – L’operazione ‘Rinascita-Scott’
di Luigi De Magistris
Negli arresti di oggi in Calabria leggo di fatti e persone che furono anche oggetto di alcune delicatissime inchieste di cui ero titolare quale PM presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, negli stessi uffici oggi diretti dal Procuratore Gratteri.
Il mio Procuratore della Repubblica nel 2007, Mariano Lombardi, mi revocò l’inchiesta Poseidone quando notificai un’informazione di garanzia all’Avvocato Pittelli, che all’epoca dei fatti era Parlamentare e coordinatore regionale di Forza Italia. L’Avvocato Pittelli era amico del Procuratore, era stato il suo avvocato, e pochi mesi prima aveva assunto nella società a lui riconducibile, il figlio della moglie del Procuratore. L’inchiesta Poseidone stava portando alla richiesta di misure cautelari per fatti gravissimi che riguardavano illeciti nella gestione di fiumi di denaro pubblico destinati, in particolare, alla depurazione delle acque ed al settore ambientale. Nell’ottobre dello stesso anno, mentre mi accingevo a scrivere le misure cautelari, mi fu avocata illecitamente anche l’inchiesta Why Not, in cui erano indagati, tra i tanti, sia Pittelli che Nicola Adamo, all’epoca dei fatti segretario regionale dei DS.
Nell’inchiesta WhyNot avevamo individuato un sistema criminale che vedeva coinvolte persone delle istituzioni, politici, imprenditori, professionisti. In entrambe le indagini un ruolo fondamentale fu assunto dalle massonerie deviate. Le indagini mi sono state sottratte da magistrati ed il c invece di tutelare chi indagava su corruzioni e criminalità organizzata, mi tolse le funzioni di pubblico ministero e mi trasferì per incompatibilità ambientale, con un procedimento disciplinare rapidissimo e surreale. Ero incompatibile con un ambiente mafioso che invece si è lasciato operare per dieci anni. Una vergogna di Stato con mandanti ed esecutori ai vertici delle istituzioni. Oggi leggo, a distanza di oltre dieci anni, che l’Avvocato Pittelli è stato tratto in arresto per associazione mafiosa e Nicola Adamo è destinatario della misura cautelare del divieto di dimora.
Avevamo scoperto un sistema criminale devastante e siamo stati fermati da quelli che ci dovevano coprire le spalle. La magistratura negli anni ha accertato la correttezza del mio operato ed ha verificato le attività illecite commesse ai danni miei e dei miei più stretti collaboratori. Nessuno mai ci restituirà quello che ci è stato scippato. Oggi, però, è un giorno buono. Lo dedico a quelli che con me non mollarono mai pur pagando un prezzo professionale ed umano devastante.
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