https://www.huffingtonpost.it/ 29/08/2019
"Non fotterai il futuro dei miei figli". Hugh Grant si scaglia contro Boris Johnson
"Vaffanculo, tu giocattolo di plastica super pubblicizzato. La Gran Bretagna è disgustata da te e dalla tua piccola gang di ministri che si masturbano", ha scritto l'attore scagliandosi contro il primo ministro
Hugh Grant non le manda a dire a Boris Johnson: in un post pubblicato su Twitter, l’attore cinquantottenne si scaglia duramente contro il primo ministro inglese. La causa dell’ira di Grant è dovuta alla decisione di Johnson di sospendere il Parlamento dal 9 settembre al 14 ottobre, dando ai parlamentari solo due settimane di tempo per lavorare ad una Brexit che appare sempre di più tendere verso un No Deal. “Non fottterai il futuro dei miei figli. Non distruggerai le libertà per cui mio nonno ha combattuto in due guerre mondiali. Vaffanc**o, tu giocattolo di plastica super pubblicizzato. La Gran Bretagna è disgustata da te e dalla tua piccola gang di ministri che si masturbano” scrive l’attore indignato. Il messaggio, che è stato ritwittato 62,400 volte e ha ottenuto più di 250,000 like in meno di 24 ore, ha diviso i fan: alcuni hanno lodato la franchezza dell’attore, mentre altri lo hanno accusato di essere anti-britannico. “Non c’è niente di più sexy di un uomo inglese e del suo modo di imprecare” ha commentato un utente, mentre un altro ha aggiunto “Un altro tweet di classe di una celebrity dei tempi andati che pensa erroneamente di parlare per tutta la Gran Bretagna”. Hugh Grant non è l’unico ad essere contro la mossa di Johnson: secondo quanto riportato dall’Independent, coloro che sono a favore del Remain hanno infatti accusato Johnson di aver ordito un “colpo di stato” contro il Parlamento. Lo speaker della Camera dei Comuni, John Bercrow ha definito la mossa “un oltraggio alla Costituzione”, mentre l’ex Ministro delle Finanze, Philip Hammond ha commentato dicendo che sospendere il Parlamento è “profondamente non democratico”. Oltre un milione di persone ha inoltre firmato una petizione che esorta il primo ministro a non sospendere il Parlamento.
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