Fonte : https://michelonfray.com https://comedonchisciotte.org/ 21 Gennaio 2019
L’Oro e il Giallo di Michel Onfray traduzione di Bosque Primario
“I gilet gialli rivendicano dignità e decenza. Non vogliono derubare i ricchi o farli diventare veramente poveri, basandosi su una rancorosa ideologia di sinistra o su un comunismo che non rivendicano.”
Si parla molto del fossato che separa “il popolo” da “l’élite”, ma si generalizza sempre da entrambe le parti. Tutti dicono che il popolo non sta da nessuna parte perché è ovunque, quindi anche Macron e Aphatie devono farne parte – ma si dice pure che l'”élite” è sempre composta dagli altri, certo mai da chi parla, specialmente se a parlare è il capo di un grande partito, anche se all’opposizione, oppure se è responsabile di un sindacato di sinistra, o se è caporedattore di un giornale ben-pensante, o un rapper ricoperto d’oro, che viene dalle banlieue, come pure certi calciatori che si fanno vedere mentre divorano delle bistecche d’oro [1] … Questo è un modo di vedere le cose che permette di rendersi conto che qualcuno crede di vivere su un certo pianeta, mentre tutti gli altri stanno combattendo per la sopravvivenza in un altro mondo: si tratta dei gilet gialli. Si tratta di una variazione sul tema della lotta di classe. Ma questa lotta di classe non contrappone più – come predicava Marx – la classe dei borghesi che possiedono i mezzi di produzione e quella dei proletari che non li possiedono perché, se vogliamo attenerci a questo metro di giudizio, il piccolo fornaio che è proprietario di un negozietto che da anni sta pagando il suo mutuo alla banca, dovrebbe essere classificato un “borghese”, mentre Carlos Ghosn che non è il proprietario della Renault-Nissan-Mitsubishi, ma solo l’amministratore delegato, secondo l’autore del ” Capitale “, dovrebbe rientrare nella categoria dei proletari … La Francia oggi è divisa tra chi non ha bisogno di contare il centesimo, che può spendere senza guardare il prezzo, con la sola preoccupazione, quando compra cose superflue, di appagare il proprio desiderio e il proprio piacere, suscitando l’invidia di chi è costretto a comprare solo il necessario e a contare anche gli spiccioli, con la consapevolezza che non potrà mai comprarsi molti dei beni di consumo in vendita. Non potrà comprarsi quelle Cape Sante che oggi fanno bella mostra sulla bancarella di un pescivendolo e non potrà andare in centro per entrare in una enoteca e scegliersi un vino o uno champagne e nemmeno in un ristorante o in un caffè alla moda, in una pasticceria chic o in una sale da tè – quei locali tanto raccomandati da Tripadvisor – e finora ho parlato solo di cibo … Questa divisione tanto radicale è una cosa, altra cosa però sono le persone vere, quelle che traggono vantaggio da questa divisione, perché, casualmente, stanno dalla parte giusta e possono ignorare quali sono le vere condizioni di vita di chi deve andare a comprare pasta e scatolette nei supermercati Lidl. Da questa parte della barricata, ci sono quelli che non sanno niente dell’altra parte e che disprezzano chi sta dall’altra parte. Arriviamo ora a quella famosa bistecca che si è mangiato Ribéry e al conto che poi ha fatto vedere a tutti, attirandosi una valanga di commenti e di insulti. Ma lui non ha capito niente. Ecco come ha risposto: “Cominciamo a parlare di chi è invidioso, dei ladri (sic), della gente nata per sbaglio: bene fottetetevi tutti, vostra madre, vostra nonna e anche tutto il vostro albero genealogico. Io non devo niente a nessuno, per il mio successo – prima di tutto devo ringraziare Dio, me stesso, i miei cari e chi ha creduto in me. Gli altri, per me sono come un sassolino nella scarpa “. Allah deve essere molto grande e magnanimo per aver trovato il tempo di conferire tanto talento sportivo a questo ragazzo, però avrebbe dovuto fare ancora un piccolo sforzo in più, per mettergli nella zucca anche qualche grammo di senso morale …
E’ osceno quanto vengono pagati gli sportivi, gli attori, i comici e i rapper, ma anche i giornalisti [2] e i politici, insomma tutti quelli che sono arrivati al top nei loro campi e che si disconnettono, perdono realmente di vista quelle che sono le condizioni reali della vita di milioni di francesi. Non c’è niente da dire su una scala salariale che vuole premiare il talento. C’è invece qualcosa da ridire sull’altezza degli scalini di questa scala salariale. E c’è davvero qualcosa da ridire sulla terribile miseria degli stipendi di quei disgraziati che stanno in fondo alla scala sociale e che vivono nella miseria più assoluta – per strada – con dei salari con cui non si riesce a vivere e, anzi, si deve convivere con quello scandalo della precarietà che non finisce mai e continua giorno dopo giorno. E poi non parliamo mai abbastanza di chi un lavoro ce l’ha, ma che deve dormire in macchina perché con quello che guadagna non si può pagare l’affitto. Sull’Huffington Post [3] leggiamo che “i 26 uomini più ricchi del pianeta hanno tanto denaro quanto la metà dell’intera umanità” … e malgrado tutto i gilet gialli non mostrano odio per chi guadagna troppo, non alimentano il disprezzo verso chi è tanto ricco, non hanno nessun risentimento contro chi ha, nessuno ha mai parlato di invidia o del desiderio che i ricchi diventino davvero meno ricchi e nemmeno che diventino poveri: vogliono solo che i loro stipendi da fame vengano aumentati. Spetta alla classe dei politici fare in modo che nella piscina dove i Paperoni fanno si fanno il bagno nell’oro, si apra una piccola crepa che permetterebbe a quegli altri di vivere almeno decentemente, qualcosa come una ISF (tassa sui grandi patrimoni), un piccolo prelievo del quale quegli Scrooge non si accorgerebbero nemmeno, visto quante sono le piscine piene d’oro in cui possono nuotare… Non deve sorprendere nemmeno il fatto che i gilet gialli abbiano un dente avvelenato contro certi giornalisti – contro quelli tra i più pagati della loro categoria (senza dimenticare che molti di loro sono dei proletari, cosa però che non li rende meno complici di quel sistema che li sfrutta …), i quali credono che certi uomini politici, da non confondere con i sindaci dei piccoli comuni, meritino un assoluto rispetto quando passano alla cassa per incassare i loro lauti stipendi, pagati con i soldi dei contribuenti. Quello mi sorprende è la sorpresa di chi ne resta sorpreso! Come per esempio quel Jacques Toubon, vecchio portatore di acqua sporca di quel Jacques Chirac che una volta sosteneva la tesi [4] che la Coalizione Nazionale non avrebbe nemmeno avuto il coraggio di difendere l’immigrazione e che, ora, si ritrova ad essere il “Difensore dei Diritti” (per favore non ridete …). Quest’uomo “non capisce” [5] che quanto riceve di stipendio può scioccare parecchia gente: si porta a casa solo 30.000 euro al mese! Si tratta della stessa logica per cui l’Eliseo ha potuto scegliere Chantal Jouanno [6], ex ministro molto vicina a Sarkozy, per metterla a capo dell’ormai famoso Grand Débat, per cui le vengono erogati quasi 15.000 euro al mese per svolgere il compito di convocare qualche riunione nell’ambito della Commissione nazionale per il dibattito pubblico. Questo sistema sembra uno di quei giochetti fatti con i soldi dei contribuenti, con cui la classe politica ricicla amici e mascalzoni alla fine del loro mandato nel quale hanno rappresentato il governo della Repubblica al servizio di Maastricht. Dato che si è trovata al centro di una polemica, ha dovuto prendere atto che, in effetti, uno stipendio del genere sarebbe stato ingiustificato in un tale contesto ed ha buttato la spugna: e allora non sarà più lei a convocare le riunioni. Ma, ma, ma: manterrà il suo stipendio! Sarà quindi pagata lo stesso, 15.000 euro, ma senza dover nemmeno lavorare. Che si può volere di più? Per quanto riguarda Benjamin GRIVEAUX, un macroniano emblematico, che aveva consigliato a Chantal Jouanno di dimettersi, si tratta di un uomo di alta moralità, che crede con quasi 8.000 euro al mese, non si riesca a comprare una casa a Parigi, una città dove vorrebbe fare il sindaco [7]. Allo stesso tempo, dice che ha lasciato un lavoro nel privato dove era Direttore della Comunicazione e degli Affari pubblici della Unibail-Rodamco – una compagnia specializzata in immobili commerciali …! Per quel lavoro guadagnava più di 10.000 euro al mese, e nemmeno con quello stipendio si è potuto comprare un appartamento a Parigi, ma che ci ha fatto con tutto quel denaro? … La rivista Capital ha scritto che avrebbe potuto comprarsi un appartamento di 80 m2 a Parigi, anche se non necessariamente nelle zone dove abitano Toubon o la Jouanno e nemmeno a Place des Vosgesanche dove abita Jack Lang , o vicino al Pantheon dove abita Laurent Fabius o al Quai Voltaire, dove abita Chirac. I gilet gialli per il loro stesso nome vanno contro-questo-potere, vanno contro l’oro in cui vive chi non si rende nemmeno conto di essere un privilegiato – come del resto sono anch’io, un privilegiato, ma, da parte mia, non dimentico mai, in nessun caso da che parte mi trovo. I gilet gialli rivendicano dignità e decenza. Non vogliono derubare i ricchi e nemmeno farli diventare veramente poveri, rifacendosi a una rancorosa ideologia di sinistra, o a un comunismo che non rivendicano. Comprendiamo quindi il silenzio di Alain Badiou che, per quanto ne so, non sembra guardare a questo movimento di buon occhio. Basta leggere la franca riluttanza del filosofo robespierrista Zizek [8] che ragiona sulle stesse corde di Badiou e che mette i gilet gialli dalla parte di Trump, per constatare che il comunismo marxista-leninista non sta dietro i gilet gialli, i quali non hanno il gusto per il sangue ma solo quello della giustizia. Per chi non ama il cinismo delle destre e nemmeno gli alti recinti con il filo spinato delle sinistre, sembra ci sia una cauta apertura … Note [2] https://www.parismatch.com/Culture/Medias/Les-salaires-des-stars-de-la-tele-1156337
Link: https://michelonfray.com/interventions-hebdomadaires/l-or-le-jaune 20.01.2019
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