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gennaio 29, 2019

I Gilet Gialli in Germania appoggiati anche da Anonymous!
di Tanja Rancani

Certamente l’apparire dei gilets gialli in Germania potrebbe essere etichettato come marginale. Infondo un paese così ricco da poter abbassare notevolmente il proprio rapporto debito-PIL, non dovrebbe aver paura di questo movimento ante-establishment, che si batte per i diritti di cittadinanza, dicendo che abbastanza è abbastanza – Genug ist genug.

Purtroppo non serve una lente per vedere che nella società ed economia tedesca non è tutto oro ciò che brilla e la crisi dei colossi bancari, Deutsche Bank e Commerzbank, ne sono che un dei sintomi.

Gli Stati Uniti d’Europa cominciano a zoppicare con entrambe le gambe, se per gambe intendiamo una francese, che si vede alle prese con 11 settimane di rivolta popolare anche violenta e l’altra tedesca, che con un tasso d’immigrazione del 5.8% solo nel 2017 è alle prese con un problema d’integrazione notevole, oltreché ad essere ferma negli nvestimenti in infrastrutture e servizi sanitari da oltre 20 anni.

I gilet gialli tedeschi protestano perché si vedono messi alle strette dal prezzo immobiliare in continua ascesa, affitti carissimi e sproporzionati in confronto alla media europea, servizi sanitari spesso insufficienti per un tale tasso di crescita e una pressione fiscale in aumento costante, senza però aver alcunché in cambio. Difatti uno dei pesi maggiori è l’assistenza agli anziani. La popolazione tedesca è tra le più avanti d’età in tutt’Europa, tanto che gli urbanisti sono restii a dare concessioni per nuovi piani di urbanizzazione ed edilizia residenziale, per paura che si potrebbero svuotare i centri urbani tra qualche decennio, mandando alle stelle i prezzi attuali. Nello stesso tempo, al contrario del Giappone, non si è investito nelle tecnologie necessarie all’assistenza alla persona. Niente robot nella case di riposo o nelle abitazioni degli anziani.

In questa ottica Frau Merkel semplicemente non può assumersi l’obbligo di una redistribuzione in quota fissa da tutto ciò che arriva in Europa, magari proprio con l’ausilio delle ONG tedesche. Ed eccoci ad un altro punto più che contradditorio e fortemente dibattuto nella società tedesca. Perché esattamente come i Gilets Jaunes francesi anche i Gelbwesten tedeschi vorrebbero che il problema dell’immigrazione venisse regolamentato e magari non come s’immagina l’industria tedesca con il sostegno del governo. Infatti il piano di fare delle procedure semplificate, anzi del recruiting vero e proprio in India e Pakistan, per trovare tecnici informatici o specialisti di vario titolo, anziché investire in formazione per la popolazione locale, ai gilet gialli teutonici proprio non piace. Tanto meno piace l’idea di tenere migliaia di tedeschi nel limbo di Hartz4, anziché reintegrarli nella routine lavorativa. La mancanza di volontà di investimento dello stato tedesco porta quindi ad importare gente già formata, a basso prezzo, in India, Pakistan e medio oriente, e non formare i disoccupati tedeschi per i medesimi ruoli. Dal low cost nelle produzioni industriali si è passati direttamente al low cost culturale ed umano.

Come possono reagire le masse di parrucchieri, operai specializzati, panettieri, centralinisti, addetti di vendita e quant’altro, che anche se hanno un titolo di studio e lavorano ore su ore, si vedono i propri stipendi ridotti di forza d’acquisto, tanto che ormai lavorano solo ancora per pagare affitto e bollette. O per caso pensavate che sono le fasce deboli che si mettono il gilet giallo e vanno a protestare davanti al duomo di Aquisgrana? Esattamente come in Francia la maggior parte dei tedeschi in protesta appartengono in effetti a ciò che rimane della fascia media. Per noi italiani è quasi inimmaginabile, dato che la classe media è morta da dieci anni nel silenzio e disprezzo dei media, ma il rigore dei conti comincia a fare vittime tedesche, tanto che i Gelbwesten parlano del proprio governo e delle amministrazioni pubbliche di “Die da oben”, “Quelli là sopra”!

Uno dei punti sull’ordine del giorno dei Gelbwesten è il sistema pensionistico, che pur essendo a due pilastri (statale e privato), non è sufficiente a garantire una rendita degna di questo nome. Inoltre le pensioni d’anzianità vengono tassate, come in Italia, solo i funzionari pubblici una volta pensionati, non pagano le imposte, da cui la richiesta, da pate delle Gelbwesten, di cancellazione di questo assurdo privilegio ancora garantito al settore pubblico.

Si tratta di un movimento ancora marginale ed agli albori, ma sempre più concreto, che con il senso dell’ordine tipicamente tedesco organizzano queste piccole manifestazioni, annunciandole alle autorità e pretendendo anche la protezione delle forze dell’ordine, cosa strana rispetto ai francesi. Cominciano apparire i primi manifesti e le prime figure “Leader” di questo movimento, siti web e pagine Facebook, Twitter e Telegram. “Yes it is a rolling stone” e chi lo ferma più…

Allora concretamente cosa vogliono i Gelbwesten, andiamo ad analizzare il manifesto, anzi uno dei manifesti:
-Referendum propositivo, seguendo lo schema elvetico
-Abbassamento dell’IVA
-Pene detentive per lo spreco di denaro pubblico
-STOP alla discriminazione
-Statalizzazione delle Ferrovie tedesche (Deutsche Bundesbahnen)
-Statalizzazione delle Poste
-CPTPP/ TTIP/CETA (contratti bilaterali con Stati non-UE) da approvare via referendum popolare
-Abolizione dell’imputazione dei costi conforme alla legge sulle energie rinnovabili (EEG-Umlage)
-Riorganizzazione del canone TV/Radio
-Imputabilità dei politici per gravi errori decisionali
-Combattere estremismo di destra e sinistra con più vigore
-Abbassamento drastico delle tasse sull’energia
-Statalizzazione di tutte le banche
-Alzare notevolmente la pena per delitti gravi
-In tutti i paesi e città un minimo di connessione per cellulari di 4G
-STOP ai rincari indiscriminati degli affitti
-Combattere maggiormente la xenofobia
-Potenziamento delle reti internet 100 Mbit/sec in VDSL in tutti paesi e città
-Abolizione delle cassa malattia private, evitando la società classista
-Divieto assoluto di privatizzazione di beni pubblici e beni comuni
-I responsabili dello scandalo aeroporto BER (Berlino Brandeburgo) devono essere consegnati alla giustizia. (Aeroporto che dovrà essere abbattuto e ricostruito, per gravi errori di progettazione, ma lo racconterò, promesso!)
-Migranti criminali dovranno essere espulsi più velocemente!
-Divieto assoluto e penalizzazione di lobbysmo
-Abolizione dei divieti di circolazione per vetture benzina e diesel
-Combattere la crisi d’alloggio (appartamenti, affitti!)
-Completa abolizione del lavoro interinale e a tempo determinato
-Innalzamento del importo esentasse fino 1’200€ per un sigle e 2’400€ per la copia

Certamente tutti questi punti sembrano più una “wish list” casuale e ovviamente prima o poi qualcuno dovrà concretizzare questi punti in un vero e proprio programma. Cosa appare più che evidente è quanto grave sia la situazione degli alloggi e delle bollette energetiche in Germania. Ho notato anche l’esigenza di una rete almeno all’altezza di altri paesi dell’eurozona, la stanchezza in confronti del lobbysmo politico, l’esigenza di regolamentare di più tutto quello che riguarda l’immigrazione. Insomma e poi ci vogliono fare le pulci in Italia? No non è tutto oro ciò che brilla!
E come se non bastasse saltano fuori i video di Anonymous, avete presente?

Anonymous Revolution: "Warnung vor "Gelbe Westen Bewegung" - selber DENKEN !!!

Sono dei video molto particolari per questo movimento antiautoritario, normalmente n difesa della libertà di rete e dei cittadini. Questo video che sta facendo il giro in tutto il web tedesco, stranamente cerca di responsabilizzare il movimento dei Gelbwesten, dicendo che Anonymous sa quanto sia difficile radunare la gente e farli combattere per un comune traguardo, ma di diffidare dal movimento dei Gilets Jaunes, visto che questo è solo apparentemente un movimento dei liberi cittadini, dietro si nasconderebbe invece la forza di un altro potere e quindi continua dicendo: “Riflettete, vogliamo mettervi in guardia, ricordate che tutte le rivoluzioni sono state pilotate dall’élite, dalla rivoluzione francese in poi! Questo non significa che non ci siano brave persone che fanno parte di queste rivoluzioni, ci sono, ma ci sono anche quelli che le sfruttano, anzi magari sono sceneggiate ad arte. Violenza produce sempre contro violenza, lo Stato è preparato a questo e lo combatterà spietatamente, questo lo impariamo dalla storia. Anonymous è per una rivoluzione pacifica, non vogliamo guastarvela, siamo rivoluzionari anche noi. Dopo un analisi della situazione però, è probabile che questa sia una sceneggiata di palazzo e noi umani dovremmo essere molto cauti, non dovremmo quindi seguire senza pianificazione il movimento Gelbwesten in Germania. Stiamo attenti dalle rivelazioni mainstream, queste non sono dei reportage normali, qui si va oltre! Qui qualcosa viene montato ad arte, ce puzza! Noi supponiamo che è una trappola per i cittadini della Francia e del Belgio e se trasborda anche per la Germania e i paesi limitrofi. Questo è il voluto inizio della guerra civile! Esattamente come espresso dalla CIA, l’Europa sarà ingovernabile a partire dal 2020. Ci si aspetta che simpatizzando con i francesi e belgi, ci sia nella popolazione tedesca chi non aspetta altro che un segnale per iniziare la lotta. Il primo dicembre 2018 potrebbe essere l’inizio di questa rivolta. Attenzione che quando i focolai saranno accesi, non li si spegnerà più così facilmente e si avverrà ciò che è voluto dallo Stato profondo (servizi segreti???), ci sarà il caos, dal quale si vorrà costruire il nuovo sistema. Il nostro sistema è finito, Merkel e Macron sono finiti. Adesso che la terza guerra mondiale non è partita, potrebbero fare uso della guerra civile per costruire il Nuovo Ordine Mondiale, che è progettato da tanto anche in Europa! Mettete in moto il vostro cervello e agite cautamente e consapevolmente! Buon proseguimento Europa e che Dio sia con voi!”
Non devo dirvi che in Francia i messaggi di Anonymous sono opposti, vero? Come potrete immaginare che i messaggi Telegram o dal DW si contraddicono uno dopo l’altro. Una cosa che posso dirvi di certo però è di diffidare dal Dark Web e di ogni complottismo, soprattutto quando scoprirete che esattamente questi complottisti vendono magliette, maschere e capellini negli USA, su un sito di merchandising connesso alla casa bianca!

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