Fonti: Eunews Ansa L’Andiplomatico http://contropiano.org/ 13 marzo 2019
Apprendisti stregoni e voglia di “guerra fredda” al Parlamento Europeo di Alessandro Avvisato
Il Parlamento europeo ha approvato ieri due risoluzioni contro la Cina e contro la Russia che sembrano ispirate al clima da guerra fredda dello scorso secolo. Quella sulla Russia propone non solo di interrompere il progetto del gasdotto Nord Stream 2, di prendere in considerazione un’estensione delle sanzioni nei confronti di Mosca ma addirittura di smettere di considerare la Russia come un partner strategico. Il documento è stato sostenuto da 402 voti favorevoli, mentre 163 deputati hanno votato contro (tra cui i deputati di M5S e Lega). 89 gli astenuti. La relatrice, membro del Partito Popolare Europeo, ha affermato che: “Il tempo per un linguaggio piacevole e diplomatico è finito. C’è poco spazio per una cooperazione finché la Russia continua ad occupare parti dell’Ucraina e attaccare altri paesi europei”. In un’altra risoluzione, il Parlamento europeo “esprime profonda preoccupazione” sui rischi per la sicurezza informatica derivanti dalle reti 5G sviluppate da società cinesi e lancia un monito agli Stati membri affinché ci sia “una risposta coordinata dell’Ue”. E’ questa la posizione espressa con una risoluzione presentata dai gruppi Alde, S&D, Ppe e Verdi e approvata per alzata di mano dalla plenaria. Gli eurodeputati invitano gli Stati membri perché si “astengano dall’introdurre misure unilaterali sproporzionate che frammenterebbero il mercato unico”. In una fase in cui l’Unione Europea violenta il diritto internazionale in decine di contesti – da ultimo con le illegali sanzioni contro Russia, Siria e Venezuela – e continua ad assecondare in modo servile tutte le palesi violazioni degli Stati Uniti e della Nato, il Parlamento di questa struttura sovranazionale presta il fianco al maccartismo più spietato contro Mosca e la Cina. Non solo, i parlamentari e i governi europei, in un mondo diventato finalmente multipolare, non sanno riproporre altro che una dipendenza tecnologica dagli Usa ed energetica dalle petromonarchie del Golfo. Una visione corta e codarda che merita di essere spazzata via dalla storia.
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