https://scenarieconomici.it Dicembre 5, 2019
Avvocato: cos’altro dirà in sua difesa? di Nicoletta Forcheri
Bozza di programma per l’Eurogruppo del 4 Dicembre Approfondimento dell’UEM – Preparativi per il Vertice europeo di dicembre “In seguito al mandato ricevuto dal Vertice europeo del 21 giugno, i ministri delle Finanze hanno proseguito nei lavori su tutti gli elementi citati nella lettera del Presidente dell’Eurogruppo al Presidente del Consiglio europeo” Programma di oggi all’Eurogruppo dalle ore 17: “preparativi per le relazioni del Vertice eruopeo di dicembre sui seguenti punti: il pacchetto della documentazione legale per la riforma del MES, basata sulle modifiche al Trattato del MES CONCORDATE a giugno, e l’ulteriore potenziamento dell’Unione bancaria compresa l’assicurazione europea sui depositi.” Ci vogliono altre conferme?
Di due cose l’una: o si è opposto e non lo considerano, il che è possibile visto che nessuno lo ha invitato al vertice sulla Libia della NATO a Londra , o non si è opposto e allora ha mentito spudoratamente. Tertium non datur.
https://scenarieconomici.it 4 Dicembre 2019
MES: il golpe è servito. di Nicoletta Forcheri
A parte che il MES è una Société Anonyme di diritto lussemburghese ai sensi della legge sulle società commerciali del 1915. E che per il suo statuto, pur essendo redatto in francese e inglese, è l’inglese a fare fede, sebbene questa non sia una lingua ufficiale del Lussemburgo. Immaginate di creare una società di diritto italiano ma di scriverne lo statuto in giapponese o in inglese pur riferendovi, per i termini e i concetti di legge, a quelli del codice civile italiano dovenon sono né sovrapponibili né semplicemente esistenti nell’altra lingua… Una nebulosa giuridico linguistica. Ma poi abbiamo una società commerciale privata i cui azionisti noti sono 19 Stati membri dell’eurozona, e che per il resto il MES è coperto dal segreto professionale. Tutti i suoi atti sono segreti e inviolabili. Non solo, ma le sue importazioni sono esenti di dazi. Il suo personale esentasse. Non basta, perché il suo personale non può mai essere né indagato né citato in giustizia, praticamente immune e impunito per tutte le sue azioni nell’ambito delle sue funzioni, che riguardano essenzialmente operazioni finanziarie speculative e creazione monetaria. Sogno? Mi pizzico, non posso crederci! E noi che per un minibot dovuto ai legittimi creditori dello Stato di massimo 25000 euro per azienda abbiamo dovuto cambiare ministro delle Finanze, e abbiamo inorridito le cancellerie del mondo intero che ci hanno accusato di volere stampare moneta!! Senonché, avendo il MES personalità giuridica essa non può mai essere citata né indagata ma vice versa può citare in giudizio chi vuole, quando vuole, come vuole, persone fisiche e morali e per le ragioni che vuole. Non basta, perché tutti i beni mobili e immobili che detta società anonima compra, in qualsiasi posto si trovino e da chiunque siano detenuti non possono essere né sequestrati né pignorati né espropriati né niente: immunità da qualsiasi forma di giurisdizione. Al di sopra di qualsiasi legge. Si trattasse pure di un’isola, di una città intera, di una montagna, o perché no? di un paese intero, visto che le Costituzioni sono carta straccia per loro e che gli Stati con le loro ridicole sovranità residuali sono da eliminare.
Non c’è mai fine al peggio perché secondo lo Statuto pubblicato sul sito del MES relativo al fondo, la clausola 16 prevede che non esiste nessun caso di conflitto di interessi neanche quando uno, o più amministratori, del MES avesse un interesse o una carica di amministratore, socio, funzionario o impiegato in altra società controparte con cui il MES stipuli contratti o effettui transazioni, conduca affari, e che tale situazione di conflitto di interessi NON vieterà agli amministratori e ai funzionari in conflitto di interessi di votare, prendere parte alle decisioni e di agire per conto del MES negli affari, contratti o atti stipulati con l’altra società in cui hanno interessi.
Si delinea chiaramente, per chi sapesse leggerlo, il progetto di cambio di paradigma, non quello auspicato di moneta-cassa, proprietà del popolo all’atto della creazione e del portatore, ma nel suo diretto opposto. Il tutto con raggiro e inganno: una sedicente organizzazione internazionale con l’adesione di 19 Stati dell’eurozona, per istituire la quale è stato firmato un Trattato intergovernativo cioè neanche europeo ma internazionale, non inserito nel corpus dei Trattati UE, a febbraio del 2012 a Bruxelles e in virtù del quale sono state sottoscritte le azioni di una società commerciale privata, fondo chiuso di investimento di diritto lussemburghese costituito davanti a notaio due anni prima.
Tralasciamo il fatto, non indifferente, che nell’azionariato del MES, i due paesi forti Germania e Francia, l’asse di Aquisgrana, formano una maggioranza del 47% a cui non sarebbe possibile opporre nessun veto da parte degli altri paesi, ad esempio Italia, Spagna, Grecia (30%) ma neanche con tutti gli altri Stati membri messi insieme, poiché l’idea che Olanda, Belgio e Austria si possano mai mettere con i PIIGS è del tutto utopistica.
Una nota al portatore, ricordo sommessamente, che è così che fu creata la banconota della Banca d’Inghilterra del 1694 quando fu permesso a un fondo privato di creare e prestare le sue banconote, garantite dal governo.
Ripeto: qua ci troviamo nell’estremizzazione del paradigma in cui il pubblico garantisce i debiti al portatore – cioè MONETA – di un emettitore che se li gioca a vantaggio di una borsa privata (sotto): Stato, emittente e borsa, la triade della Bank of England dell’epoca ma anche la stessa della creazione del FMI. Ma non è tutto: dal capitale sociale attualmente di 700 miliardi di euro, in parte versati in parte promessi dagli Stati aderenti, cioè da noi, il consiglio di amministrazione del MES, vero dominus del giochetto (il consiglio dei governatori, l’organo politico, non conta niente se non come complice), può già da adesso aumentare a dismisura il capitale richiedendo agli Stati membri di pagare sull’unghia entro sette giorni il capitale mancante per l’aumento di capitale. La vendita delle azioni agli Stati può effettuarsi in cambio di fondi, in natura, con fideiussioni, con riserve o in qualsiasi altro scambio deciso dal cda.
Ma non è tutto: dal capitale sociale attualmente di 700 miliardi di euro, in parte versati in parte promessi dagli Stati aderenti, cioè da noi, il consiglio di amministrazione del MES, vero dominus del giochetto (il consiglio dei governatori, l’organo politico, non conta niente se non come complice), può già da adesso aumentare a dismisura il capitale richiedendo agli Stati membri di pagare sull’unghia entro sette giorni il capitale mancante per l’aumento di capitale. La vendita delle azioni agli Stati può effettuarsi in cambio di fondi, in natura, con fideiussioni, con riserve o in qualsiasi altro scambio deciso dal cda.
Con le modifiche sappiamo che si introduce la possibiltà della ristrutturazione del debito ex ante, come condizione sine qua non per ricevere l’assistenza, secondo il pernicioso principio della prudenzialità, cioè che piove solo sul bagnato, sancito in tutti i commi e in tutte le clausole dei Trattati UE: un principio bancario assicurativo per il quale il banco vince sempre. (Cfr. Forcheri, Il diavolo è nei dettagli). Il MES equivale come evento non solo alla nascita della creazione della Banca di Inghilterra nel 1694 quando un fondo chiuso, società privata, poté emettere banconote da prestare e o cedere a una borsa chiusa e privilegiata dei mercanti avventurieri delle Compagnie delle Indie, avvalendosi della garanzia del governo inglese. Ma tramite l’adesione a un trattato internazionale non europeo e collegato in modo truffaldino dall’ampliamento di un articolo dei Trattati FUE assomiglia tremendamente alla creazione della Banca d’Italia, privata, per consolidare il debito del Piemonte indebitato con i Rotschilds, grazie al furto dell’oro del sud Italia nello scambio banconote contro oro (crf. Forcheri, Dall’Unità di Italia all’Unione europea ). E la creazione del MES è anche simile al meccanismo, mutatis mutandis, della creazione del franco CFA con l’obbligo di porre a riserva presso il Tesoro francese le valute estere dei paesi “aderenti” – le colonie africane – con la santificazione del principio di cui sopra, prima paghi e poi forse riprendi in prestito i tuoi soldi, o tutt’al più trasformi i CFA in debiti esosi e riforme mortifere del FMI i cui danni provocati agli Stati “assistiti” sono oramai arcinoti anche a pietre e a bambini. (Forcheri, Tutte le eccezioni della Francia, I segreti dei conti francesi, Convegno sul franco CFA ). E come non vedere un parallelismo di metodo tra la possibilità del MES di richiedere entro sette giorni agli azionisti i fondi per l’aumento di capitali, deciso in totale impunità, o l’imposta ristrutturazione del debito, con la “clausola di rastrellamento” che la Francia può imporre agli stessi paesi della Françafrique, in virtù della quale le BC devono raccogliere presso tutti gli enti pubblici e PRIVATI delle colonie, gli ori e la valuta estera perché il Trésor francese possa continuare a godere della disponibilità di tali riserve in cambio delle banconote da essa stampate per le 3 banche centrali africane? E a me fa anche pensare agli ordini di rientro repentini dai fidi che le banche in Italia hanno inoltrato nelgi ultimi anni ad aziende in difficoltà di liquidità mandandole al fallimento. E come non pensare all’enorme bail in che ci potrebbe essere richiesto a tutto il paese, sempre sulla base di decisioni segrete – ricordo che la decisione della BCE per definire in difficoltà le 4 banche Etruria ecc, così come la decisione di commissariamento della Carige del 2 gennaio scorso non sono state diffuse nel pubblico (vedi Forcheri, Italia come Grecia, la BCE può tenere segrete decisioni fondamentali per paesi interi ) – per assicurare che flussi di cassa, obbligazioni e pegni vadano a garantire l’arricchimento degli azionisti nascosti delle banche di Stati altrui, che fanno parte del mercato chiuso di cui sopra ?
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