https://www.huffingtonpost.it/ 04/06/2019
Gli Usa onorano gli "eroi" di piazza Tienanmen. E la Cina si infuria
Pechino contro le parole "cariche di pregiudizio e di arroganza” di Mike Pompeo. L'Ue chiede rilascio di attivisti dei diritti umani
Nel 30/mo anniversario della repressione delle proteste pacifiche in piazza Tiananmen, gli Usa “onorano l’eroico movimento di protesta del popolo cinese” e invitano il governo di Pechino “a rendere completamente e pubblicamente conto di quelli uccisi o scomparsi per dare conforto alle molte vittime di questo oscuro capitolo della storia”. Lo dichiara il segretario di stato americano Mike Pompeo, sostenendo che dopo 30 anni le speranze di una società più aperta e tollerante in Cina “sono svanite”. “Nei decenni che sono seguiti, gli Usa hanno sperato che l’integrazione della Cina nel sistema internazionale avrebbe portato ad una società più aperta e tollerante. Quelle speranze sono state infrante”, osserva Pompeo in una nota diffusa dal dipartimento di Stato, dove critica l’attuale regime repressivo cinese e chiede a Pechino di “rilasciare tutti coloro che sono detenuti per aver cercato di esercitare i diritti e la libertà, di cessare l’uso arbitrario della detenzione e cancellare le politiche controproducenti che confondono il terrorismo con l’espressione religiosa e politica”. Parole che vengono respinte con indignazione da Pechino, perché cariche “di pregiudizio e di arroganza”. Con “il pretesto dei diritti umani”, Pompeo è intervenuto “grossolanamente negli affari interni della Cina”, si legge in una nota dell’ambasciata cinese a Washington. La nota cinese definisce i commenti di Pompeo “un affronto al popolo cinese e una grave violazione del diritto internazionale e delle norme di base che regolano le relazioni internazionali”, esprimendo “forte insoddisfazione e ferma opposizione”. La dichiarazione cinese fa riferimento non alla repressione, ma “all’incidente politico della fine degli anni ’80″, rilevando che il governo e la gente cinesi hanno da molto tempo “raggiunto il verdetto” sui fatti accaduti. Non solo: “i diritti umani della Cina sono nel miglior periodo di sempre”. L’Unione europea, in una nota di Federica Mogherini, chiede “l’immediata liberazione dei difensori dei diritti umani e degli avvocati arrestati in connessione agli eventi di Piazza Tiananmen o legati alle attività nella protezione dello dello Stato di diritto e della democrazia”. L’Alto rappresentante Ue per la politica estera parla di quei fatti come della “violenta repressione delle pacifiche proteste di piazza Tiananmen” e afferma che a distanza di trent’anni “l’Ue continua a piangere le vittime e a porgere le sue condoglianze alle loro famiglie”. Mogherini precisa che “il numero esatto di coloro che sono morti e arrestati non è mai stato confermato né lo sapremo mai”, ma che “il riconoscimento di questi eventi e di quelli uccisi, detenuti o dispersi in connessione con le proteste è importante per le generazioni future e per la memoria collettiva”. L’Ue “continua ad osservare un giro di vite sulla libertà di espressione e di riunione e sulla libertà di stampa in Cina” e ricorda che “i diritti umani sono universali, indivisibili e interdipendenti”.
|