Fonte: FRN https://www.fort-russ.com/ https://www.controinformazione.info/ 13 Novembre 2019
Hong Kong si è trasformata in una zona di guerra virtuale di Drago Bosnic Traduzione: Luciano Lago
I Rivoltosi “democratici pro USA” hanno dato fuoco a un uomo mentre hanno usato catapulte, giavellotti per attaccare Campus Universitari, Stazioni della Metropolitana e Polizia.
Hong Kong, Cina – Le proteste a Hong Kong hanno raggiunto nuove vette di violenza, con ribelli che lanciavano bombe che prendevano il controllo dei campus universitari e spingevano fuori la polizia, mentre le autorità ammettono che la città, devastata dalle sommosse, è appesa a un filo.
I manifestanti armati fino ai denti con cocktail molotov, giavellotti e (in un caso, almeno) una motosega, hanno preso il controllo dell’Università cinese di Hong Kong (CUHK), spingendo la polizia antisommossa fuori dal campus martedì notte e lasciando una quantità scioccante di distruzione sulla loro scia, ha riferito RT. Video e foto pubblicati sui social media mostrano i rivoltosi che rafforzano la loro posizione con barricate e accendono fuochi “enormi” nel campus.
Le lezioni sono state cancellate in modo inaspettato al CUHK e in altre università della città, alcune delle quali hanno anche ospitato scontri tra i manifestanti – ancora chiamati “attivisti democratici” nei media nonostante i crescenti livelli di violenza in mostra – e la polizia. In almeno un campus, i rivoltosi hanno rubato attrezzature sportive tra cui giavellotti e armi da tiro e le hanno armate.
Un tentativo di trattative tra il presidente della CUHK e la polizia è fallito, anche se i rapporti sul perché ciò accadde variavano a seconda della fonte. Mentre molti che sostengono i manifestanti hanno incastrato gli scontri mentre la polizia entrava nei campus universitari non provocati per terrorizzare studenti innocenti, o sosteneva che alla polizia non fosse permesso di entrare nelle università, il sovrintendente capo di Hong Kong Kelvin Kong Wing-Cheung ha affermato che questi stavano semplicemente inseguendo violenti rivoltosi che avevano già lanciato mattoni e molotov alla polizia. “Negli ultimi due giorni, la nostra società è stata spinta sull’orlo di un crollo totale”, ha detto ai giornalisti martedì.
Voci circolavano sui social media secondo cui la polizia stava prendendo di mira CUHK proprio perché era il sito dello scambio di Internet di Hong Kong, ma questo non è stato confermato. La distruzione non si è limitata ai campus universitari: un certo numero di stazioni della metropolitana sono state costrette a chiudere dopo essere state attaccate dai rivoltosi e i manifestanti hanno combattuto la polizia in tutta la città, brandendo armi da mattoni lanciati dalla strada a catapulte multiple segnalate vicino al centro città. I rivoltosi sono stati visti in filmati televisivi che lasciavano cadere grossi oggetti dai cavalcavia e quasi colpivano i conducenti sotto. Perfino i media mainstream, in genere solidali con i manifestanti, hanno preso atto dell’aumento della violenza, incapaci di ignorare le riprese di una violenta folla “pro-democrazia” che ha dato fuoco a un uomo dopo averlo inzuppato di benzina. Un altro manifestante è stato colpito, presumibilmente dopo aver tentato di afferrare la pistola di un poliziotto.
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