Guarda il video: https://youtu.be/SVPcRqdoAVg http://www.greenreport.it/ 22 Gennaio 2019
Azione climatica: appello per una resistenza civile mondiale per la Terra-Patria
40 organizzazioni e più di 100 personalità lanciano un appello alle coscienze contro la glaciazione emotiva e relazionale
Citoyens pour le climat – #il est encore temps sta organizzando la grande Marche pour le climat che si terrà a Versailles il 27 gennaio per sottolineare che «L’urgenza rappresentata dalla deregulation climatica deve essere la priorità del 2019, per tutti, cittadini e politici» e che «E’ più che mai tempo di risvegliare le nostre coscienze e di convincerci che bisogna che agiamo tutti per evitare il caos climatico e finanziario!», perché «Se non facciamo niente adesso subito questo ci colpirà tutti più tardi». Intanto 40 organizzazioni (soprattutto francesi e brasiliane, ma anche di altri Paesi) e 100 personalità hanno lanciato un appello per “Una rete planetaria di cittadini e cittadine” nel quale si legge: «Noi, cittadine e cittadini dei popoli della Terra, siamo coscienti del pericolo mortale che pesa sul divenire della nostra comune umanità. In effetti, una doppia deregulation climatica minaccia la vita sul nostro pianeta. La prima si esprime sul piano ecologico attraverso il rischio di vedere la nostra Terra-Patria (cf Edgar Morin), la nostra “Terra Madre” secondo l’espressione dei primi popoli, diventare una “terra.serra” inabitabile per un numero crescente di esseri umani. Se l’aumento della temperatura supera la soglia dei 2° C, gli effetti a catena saranno cataclismatici. Questo riscaldamento medio conduce all’accentuazione dei fenomeni estremi: inondazioni come siccità, incendi devastanti come cicloni e tempeste. Ma la deregulation climatica ha un’altra faccia: la glaciazione emotiva e relazionale che si esprime attraverso la crescita delle ineguaglianze e il disprezzo per i più poveri. Cosa ancora più grave, sotto l’effetto della paura del declassamento, si traduce nella lotta delle vittime tra loro: operai, precari, senzatetto, migranti… Colui che si sente minacciato nel poco che ha acquisito o nel poco che gli resta, teme di vedere uno più miserabile prendere il suo posto». Secondo l’appello di ONG e personalità, « Attraverso la sua avidità, il suo cinismo e le sue disuguaglianze, il fondamentalismo di mercato ha dato vita a un doppio mostro: il fondamentalismo identitario, che può assumere forme religiose, xenofobe o nazionaliste ed esprimersi tanto con le armi quanto nelle urne. L’avvento al potere di individui che rappresentano una minaccia non solo per la democrazia e i diritti umani (a partire dai diritti delle donne) ma anche per gli equilibri ecologici è una manifestazione sempre più pericolosa. Nelle Filippine, in Ungheria, negli Stati Uniti, in Italia, in Brasile e in molti altri Paesi … forze irresponsabili sia socialmente che ambientalmente minacciano l’umanità in quel che è più essenziale: vivere in pace su un pianeta abitabile. A causa della strumentalizzazione delle paure e della manipolazione delle informazioni e delle campagne elettorali, degli irresponsabili e dei criminali possono oggi, come negli anni ’30, arrivare al potere riparandosi dietro forme apparentemente legali, approfittando del cinismo di alcuni e della paura o della vigliaccheria di altri». Di fronte a questo doppio rischio e a quella che viene definita «La prossima battaglia globale», le ONg e i firmatari dell’appello si rifiutamo di «cedere alla paura e di tollerare passivamente la diffusione di questo pericolo mortale» e promettono: «Organizzeremo ovunque una Resistenza creativa, basata sul rifiuto della regressione sociale, dell’irresponsabilità ecologica e della messa in discussione dei diritti umani fondamentali. Dichiareremo illegittimo ogni potere che non rispetti i tre pilastri essenziali del vivere insieme dell’umanità su un pianeta salvaguardato: la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, i patti sociali delle Nazioni Unite e le convenzioni internazionali miranti alla sostenibilità ecologica del nostro pianeta, in particolare l’Accordo di Parigi sulla lotta contro la deregulation climatica». L’appello si chiude con altri impegni: «Noi rifiuteremo, con tutti i mezzi non violenti in nostro possesso, compresi il boicottaggio o la disobbedienza civile di fronte a poteri illegittimi, di lasciarci dominare o intimidire da questi poteri. Creeremo ovunque potremo dei territory-rifugio per le vittime di questi poteri e delle oasi di vita di fronte al deserto di morte che producono di concerto la regressione sociale, l’irresponsabilità ecologica e l’attentare ai diritti umani. Ci organizzeremo per costruire questa Resistenza creatrice ma anche per far vivere, tra tutte quelle e tutti quelli che avranno fatto questa scelta, i valori economici, ecologici sociali, politici e culturali di una società del Vivere Bene. Lavoreremo per collegare tra loro tutti questi territorie tutte queste oasi di vita, dai quartieri delle nostre città e dai villaggi delle nostre campagne fino all’insieme della nostra Terra-Patria».
L’appello alle coscienze lanciato in occasione del 70esimo anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo, è stato firmato dalle associazion i francesi:
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