http://www.labottegadelbarbieri.org/ 22 Maggio 2019
NANNI BALESTRINI. IN MEMORIAM di Sergio Falcone
dove sono dove siete quando eravamo mille diecimila centomila non è possibile che fuori non c’è più nessuno non è possibile che non sento più niente che non sento più una voce un rumore un respiro non è possibile che fuori c’è solo un immenso cimitero dove siete mi sentite non sento non vi sento non sento più niente
«Gli invisibili» Nanni Balestrini.
20 maggio 2019, da casa
Oggi è una brutta giornata, pessima. È morto Nanni Balestrini. Non mi ha mai aiutato perché rifiuto la genuflessione e non appartengo a nessun gruppo, ma per me è e rimarrà sempre un grande poeta … Potere Operaio!
Le radiazioni del corpo nero Che cos’è una poesia se non un’operazione nel linguaggio che disattiva le sue funzioni informative per rendere possibile quel particolare e più felice uso della lingua che chiamiamo appunto poesia. Giorgio Agamben
1 non aspettiamoci altro tumulto e implosione avevamo fatto di tutto ma la moltitudine ci arrese io contemplo il suo avido disfacimento le sue imprevedibili instabili contorsioni l’ombra del nulla sfarfalla smascherata su screpolati orizzonti per inutili imprese lì dove mancano illimitate sorgenti sognati sonori solstizi pulsanti esplorazioni o sorprendenti illusioni 2 recalcitranti ostaggi ci immergiamo sapendo tutto in paesaggi intermittenti si aggiunge il peso di atrofizzate rievocazioni falangi intorpidite si divincolano mordono senza afferrare senza causa e senza colpa abbiamo visto tutto quello che non c’è più incapace di ristabilire un ordine precedente turbato dissolto in discontinua cancellazione 3 friabili futuri fremiti deliranti destinazioni eccoci ancora tumefatti nelle parole sbilenche la filastrocca imperterrita nel girotondo finale in riva a un mare asciutto dove tuffare memorie sbiadite rapaci vocaboli per l’ultima volta graffiati nel cielo vuoto maciullati slanci per non soccombere in ciniche cospirazioni o terrificanti armistizi 4 restano sempre rapide incursioni ripide ascensioni appaiono il mattino spudorate metafore presto disegnano vocali metafisiche figurazioni vanno e vengono spezzati arcobaleni alfabetico stormire tutt’intorno moltiplicano laceranti sublimazioni il lampo che distrugge 5 trionfante esilio dolcemente sprofondano crepacci del linguaggio inabissano germogli masticati sputati cerbottane sfiatate neuroni a specchio riflettono per ricordarci chi siamo vocaboli spenti si sfaldano muti nell’inchiostro slavato discontinue masturbazioni dal finestrino sporgendosi spenzola la mano morta 6 escrementi verbali estasi verticale è stato bello verifiche incerte scuotendo invisibili bellezze iridescenti a cielo aperto anticipa bruciando il futuro passato furiosi sbrindellati vocalizzi profetici programmati da sintomi voluttuose simmetriche incostanti evacuazioni 7 fisicamente sconnesso assorbe tutto senza riflettere mondi esterni dissolvono visioni eterne si sfasciano nuove leggi dilatano spettri incandescenti linguaggio rarefatto ritmiche agitazioni emette energia onde particelle quanti sintagmi flusso densità frequenza semantica dissipazione tendente all’infinito 8 emozione mentale l’uccello che si posa osare inventare uccidere irradiare frantumate immagini
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