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15/11/19 

 

Tellinger: noi, specie schiava degli Dei venuti dallo spazio

 

«Siamo stati creati o ci siamo evoluti? La verità sta probabilmente nel mezzo, ed è sconvolgente». Lo afferma UnoEditori, nell’annunciare l’uscita per l’Italia del libro di Michael Tellinger “Specie Schiava degli Dei” (titolo originale: “Slave Species of the Gods”) con la prefazione di Mauro Biglino. «Tellinger ci dimostra come l’uomo sia frutto di una manipolazione genetica effettuata da una specie aliena, gli Anunnaki, per realizzare la loro missione sulla Terra». Lo confermerebbero scoperte spiazzanti, come i fossili di “umanoidi”: quel che resta degli antichi Figli delle Stelle? Attraverso un’analisi meticolosa e comparativa di testi antichi (sumeri e biblici) con moderne conoscenze, secondo l’editore «emerge un affresco storico che ricostruisce l’epopea dell’uomo, la sua relazione di schiavitù con gli “dèi” e la sua possibile riscossa e liberazione». La deduzione è drastica: «La storia ufficiale è una menzogna necessaria a far sì che l’umanità rimanga nell’ignoranza per continuare a servire i creatori». Secondo Tellinger, la specie umana è il risultato di una manipolazione genetica: l’Homo Sapiens sarebbe un ibrido ottenuto dall’incrocio tra Anunnaki e Homo Erectus. Esiste una radice comune all’origine di tutte le civiltà della Terra, e i miti – è la tesi del libro – sono di fatto il riflesso archetipico di realtà storiche, di eventi realmente verificatisi. Quanto al denaro, «è stato inventato dagli Anunnaki come strumento di controllo della razza umana».

 

Anche Tellinger si inserisce quindi a pieno titolo nel filone di studio della cosiddetta paleoastronautica. L’ipotesi: la nostra specie deriva dall’avvento, sulla Terra, di visitatori non terrestri, scambiati per “dèi”. Nel libro, Tellinger traccia una dettagliata teoria sulle origini dell’uomo, combinando diverse aree di ricerca nei vari settori della scienza. Allo stesso tempo, l’autore offre una visione che collega idealmente tutte le ipotesi formulate da vari studiosi – il sumerologo Zecharia Sitchin, il biologo Pietro Buffa, l’antropologo bosniaco Sam Osmanagichh (scopritore delle Piramidi di Visoko), lo scrittore svizzero Erich von Däniken (teorico degli “antichi astronauti”) – confermando la validità delle conclusioni proposte. Al lettore, Tellinger offre «un quadro complessivo logico», che sostanzialmente «allarga gli orizzonti della nostra conoscenza e consapevolezza». Michael Tellinger è uno scienziato, esploratore e autore sudafricano. La sua ricerca si estende su una vasta gamma di argomenti come l’archeologia, la mitologia, la scienza di frontiera, ma anche la fisica quantistica, la natura della realtà, le origini umane, le religioni e le origini del denaro, senza trascurare aspetti come la “spiritualità” e la consapevolezza dell’individuo.

 

«Il suo approccio analitico e scientifico ha prodotto risultati che costringono a ripensare alle nostre origini e alla storia come ci è stata raccontata», sostiene l’editore italiano. Tellinger, del resto, sa di cosa parla: ha scoperto i resti di antichissime civiltà scomparse nell’Africa del Sud. Di fatto, si è imbattuto in «milioni di strutture circolari in pietra che risalgono a oltre 300.000 anni fa». Datazioni che riducono in cenere la cronologia fino a ieri proposta dalle convenzioni archeologiche. Per primo, Tellinger si è accorto che quegli “anelli” rocciosi non erano semplici muretti costruiti da pastori per deliminare i terreni di pascolo. Attualmente, infatti, le strutture circolari scoperte da Tellinger sono riconosciute come «la più vasta concentrazione di rovine in pietra sulla Terra». Di questa scoperta fa parte anche il cosiddetto Calendario di Adamo: è il più antico calendario solare megalitico al mondo. Astronomi di trecentomila anni fa, nell’estremo Sud del continente africano? «La conoscenza del suono, della risonanza e dei campi toroidali – aggiunge l’editore – ha permesso a Tellinger di riconoscere gli antichi strumenti e la tecnologia avanzata utilizzata da queste antiche civiltà». Oltretutto, gli insediamenti africani sono a poca distanza dalle più antiche miniere d’oro della Terra.

 

La ricerca di Tellinger collega gli Anunnaki delle tavolette sumere all’attività estrattiva dell’oro in Sudafrica, condotta in migliaia di antiche miniere. In più, solo ieri – nel 2018 – il ricercatore «ha scoperto un gran numero di fossili di umanoidi, rettili giganti e forse Anunnaki che coprono intere montagne del Sudafrica». Reperti destinati probabilmente a sconvolgere le attuali nozioni cui è pervenuta la paleontologia? Dal canto suo, Tellinger prosegue con impegno l’attività intrapresa. La sua urgenza di comunicare a tutti le sue scoperte è testimoniata dai quattro libri di fama internazionale che ha dato alle stampe: oltre a “Sleeve spaces of the Gods”, sullo scaffale figurano “Adam’s Calendar”, “Temple of the African Gods” e “Ubuntu contributionism – a blueprint for Human Prosperity”. Tellinger è il fondatore dell’Ubuntu Liberation Movement of Unity & Higher Consciousness, la cui filosofia promuove a livello mondiale «la creazione di una nuova struttura sociale per liberare l’umanità dalla schiavitù del denaro e del capitalismo». Tellinger è un oratore coinvolgente, in grado di collegare spunti apparentemente separati e lontani, riconducendoli in una rete logica che consente di ricostruire in modo teoricamente più coerente il percorso dell’umanità.

 

Tellinger ha spesso condiviso il palco con altri ricercatori di fama internazionale: oltre a Graham Hancock, Erich von Däniken e Sam Osmanagich, nelle sue numerose conferenze in tutto il mondo è intervenuto accanto a personaggi come il giornalista Jim Marrs e l’orientalista Robert Temple, l’ufologo e medico Steven Greer, il fisico Stanton Friedman. Ha lavorato con David Wilcock, appassionato indagatore delle nostre origini insieme all’ufologo e militare statunitense Bob Dean. Tellinger ha condiviso la sua divulgazione con voci indipendenti come quelle di Kerry Cassidy (Project Camelot), lo scrittore-ufologo Andrew Collins e l’archeologo austriaco Klaus Dona, senza dimenticare il russo Valery Uvarov, specializzato nello studio delle piramidi. Di Tellinger, che qualche anno fa è quasi “inciampato” nei reperti sudafricani (scoprendone la reale natura), si sottolinea come il ricercatore sia «capace di motivare e ispirare» le persone, fino a «proporre soluzioni intelligenti per il mondo folle in cui viviamo», vale a dire: una diversa visione del vivere civile, lontana dalla competitività esasperata dell’attuale sistema socio-economico che sta mettendo a dura prova lo stesso ecosistema terrestre.

(Il libro: Michael Tellinger, “Specie schiava degli Dei. La vera storia delle nostre origini e la missione degli Anunnaki sulla Terra”, UnoEditori,

 

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