Originale: Counterpunch http://znetitaly.altervista.org/ 9 gennaio 2019
Rosa e Karl – Centesimo Anniversario di Victor Grossman Traduzione di Maria Chiara Starace
Bandiere rosse dappertutto, a centinaia, a migliaia, marciavano con un tempo piovigginoso e nelle strade piene di pozzanghere. Molte figure curve zoppicavano appoggiate a bastoni; alcuni erano in sedie a rotelle vicino a bambini molto piccoli seduti orgogliosamente sulle spalle dei padri o nei passeggini. Poi è arrivato un altro grossi gruppo di giovani, alcuni dei quali cantavano o scandivano richieste di sinistra. La maggior parte parlava tedesco, ma molti parlavano turco, inglese e molte altre lingue si mescolavano insieme. Tutti passavano a fianco di file di bancarelle con materiali di propaganda politica o con degli snack, la maggior parte aveva dei garofani rossi per un anello di tombe e, in un semicerchio di mattoni, urne con nomi che una volta risuonavano ben oltre la Germania dal 1900 al 1990. Una sezione è per coloro che combatterono e morirono in Spagna. Ma le masse di fiori rossi per Karl Liebknecht e, ancor più per Rosa Luxemburg, erano più alte di quanto non avessi mai visto. Entrambi furo uccisi cento anni fa. Perché questi due nomi sono così importanti per così tante persone? Quest’anno si stimava che partecipassero in 20.000, ma chi ha potuto contare gli individui e le ondate di gruppi durante tutta la domenica? Erano molti di più dell’anno scorso, quando la stima era stata si 10.000. Ho visto aumentare o diminuire il numero nel corso degli anni, talvolta nelle parate ufficiali della Repubblica Democratica Tedesca, talvolta, in seguito, i partecipanti venivano affrontati dalla polizia a cavallo, da cani, da elicotteri e un anno la manifestazione venne proibita In anni recenti ce n sono state meno, dato che i fedeli anziani della Repubblica Democratica Tedesca (GDR) erano morti. L’aumento che c’è stato quest’anno è stato, in parte, dovuto, al fatto che era il centesimo anniversario, ma non soltanto a questo. Queste commemorazioni iniziarono subito dopo la loro morte e furono completamente fermate dai nazisti, che distrussero il monumento dal grande Mies von der Rohe e distrussero i corpi, o ciò che restava di Rosa dopo mesi nel canale in cui gli assassini gettarono il suo cadavere . Così le tombe sono vuote, ma questo non può diminuire l’infinita ammirazione e amore per Karl, un grande combattente coraggioso e, innegabilmente anche un poco di più, e per Rosa, una donna delicata e sensibile, zoppicante fin da bambina, amante della poesia e degli aspetti più piccoli della natura: un piccolissimo uccello, un coleottero attaccato dalle formiche, un usignolo, ma poi, con la sua mente chiara e acuta, superiore a tanti uomini rumorosi di cui era circondata, era capace di fare discorsi infuocati che commuovevano tantissimi spettatori ed erano temuti da tantissimi nemici. Ciò che essi desideravano e per cui lottarono – e che suscitò tale amore e odio – fu, prima la fine della guerra, e poi una Germania socialista e un mondo socialista, con le guerre bandite per sempre. Molto di ciò sembrava a portata di mano nel novembre del 1918, quando i militari della marina si rifiutarono di far navigare le loro navi per arrivare ??un fatale scontro finale con la flotta britannica. Arrestati e rinchiusi nel porto di Kiel, furono sostenuti e liberati dagli operai del cantiere navale, e i soldati inviati per domarli capovolsero i loro fucili, costringendo alla fine della prima guerra mondiale, deponendo il Kaiser e dando il via alla rivoluzione tedesca di novembre. I marinai ribelli si trasferirono a Berlino, centinaia di migliaia di lavoratori si unirono a loro, e Karl Liebknecht annunciò una nuova Repubblica socialista di Germania dal palazzo deserto del Kaiser. A circa un miglio di distanza, però, era stato creato anche un altro stato, quello che divenne noto come Repubblica di Weimar perché è lì che la sua costituzione è stata approvata. Il suo presidente era Friedrich Ebert, il capo del Partito socialdemocratico, che sostenne la guerra del Kaiser dall’inizio alla fine. Karl Liebknecht fu, nel 1914, l’unico socialdemocratico a rifiutare la guerra, o a spendere un marco a suo favore. . La sua continua opposizione, e quella di Rosa, che ha anche insistito sul fatto che i lavoratori non dovrebbero mai massacrarsi a vicenda, significò la prigione per entrambi finché non furono liberati dalla rivoluzione. Gli eventi si svolsero velocemente. Troppo velocemente. In segreto Ebert e i suoi gruppi si unirono ai generali sconfitti per porre fine alla monarchia, ma per mantenere il governo dei ricchi, salvandolo dall’ira di un paese affamato che manifestò – mezzo milione di persone a Berlino – ma che presto anelò alla pace, a qualsiasi pace. Ebert si rivolse al suo Ministro della Guerra, Gustav Noske, anch’egli Social Democratico, perché schiacciasse la ribellione. “Qualcuno deve fare il segugio!” disse, e mandò un gruppo ben armato di aristocratici e teppisti per annientare la resistenza. Karl e Rosa, nascosti, e che avevano contribuito a fondare un partito comunista due settimane prima, furono presto trovati e uccisi nella stessa notte. Decenni dopo, l’ufficiale responsabile, mai punito, ha rivelato il suo contatto con il governo. Il nuovo governo presto diventò un luogo di compromesso e di tradimento. Quando la terribile depressione colpì, quando un gran numero di Social Democratici passò all’azione e quando, cosa più allarmante, milioni votarono per i Comunisti, tutti i resti Democratici furono messi da parte da quelle stesse forze – i Krupp, Thyssen, Flick, Deutsche Bank e dagli altri che di nuovo si rivolsero ai teppisti di Hitler assetati di sangue. Il risultato: oltre 50 milioni di morti e gran parte dell’Europa in rovina Karl e Rosa sono ammirati e amati in quanto rivoluzionari. C’è stato uno spirito rivoluzionario anche alla conferenza annuale, sempre organizzata per i precedenti sabati, dal giornale Junge Welt; l’auditorium di 200 posti era zeppo, e si ascoltavano discorsi potenti fatti da ospiti stranieri e di nuovo un messaggio registrato su nastro del giornalista di colore, detenuto in carcere, Mumai Abu-Jamal che ora aveva soltanto un raggio di speranza di essere scarcerato. Dato che domenica c’erano maree di bandiere rosse, spesso anche con la falce e martello, dei visitatori provenienti da un altro pianeta avrebbero potuto pensare che era imminente una nuova rivoluzione! Si sarebbero sbagliati. Nessuna rivoluzione socialista è imminente, violenta o non violenta, né ora né in un prossimo futuro. Una vasta proporzione di lavoratori in effetti è insoddisfatta, spesso arrabbiata, perfino molti tedeschi. Pochi, però, considerano che qualunque rivoluzione di questo genere e che emblemi come falce e martello forse è probabile che li allontanino invece che ispirarli. I tempi non sono maturi. Come nel 1914 e nel 1919 il Partito Social Democratico della Germania sta ancora facendo compromessi sui principi che rappresentava quando Karl e Rosa ne facevano ancora parte. Ora è parte del governo di Angela Merkel dove ci sono i Cristiano Democratici di destra che si piegano ripetutamente alle pressioni dei potenti, a furfanti come gli imbroglioni ambientalisti Volkswagen, BMW, Daimler, che proclamano il loro amore per una classe operaia che ora lo abbandona, riducendolo a un frammento rispetto alle sue precedenti dimensioni, cioè a un anemico 15%. Ciò è accaduto a molti partiti europei chiamati socialisti, mentre i partiti di sinistra, spesso divisi e disorganizzati, hanno raramente trovato lo spirito combattivo e la forza per affrontare adeguatamente due nuvole nere che ora aggiungono al CO2 e ad altri veleni distruggono la terra da un polo all’altro. Uno è il ritorno in forza crescente della stessa specie di teppisti fascisti ben finanziati che hanno ucciso Rosa e Karl. L’altro è l’aumento delle manovre con armi sempre più moderne lungo i confini di qualsiasi paese che si oppone alla meta dell’egemonia mondiale e totale dei più ricchi. Questa cricca, controllata da un numero decrescente di potenti miliardari – nell’industria farmaceutica, chimica, automobilistica, nell’agricoltura, nella vendita al dettaglio e nel controllo mentale, ma soprattutto nella produzione di armi da guerra sempre più mortali, che ora minacciano un annientamento atomico, una minaccia di gran lunga maggiore anche della distruzione ecologica. Il fervore di alcuni sembrava prematuro, ma non tutte le tradizioni passate dovrebbero essere scartate a causa di fallimenti passati. E i gilet gialli indossati da così tante persone domenica, erano simboli di solidarietà e di nuove speranze. La gente in Francia, lottando disperatamente, è scesa nelle strade, di settimana in settimana. Dimostrazioni piene di rabbia, hanno sorpreso il mondo a Budapest, Vienna, nelle città sul Nilo del Sudan, e in Zimbabwe. Facce entusiaste, combattive, stanno sconvolgendo la vecchia guardia nel Campidoglio degli Stati Uniti, mentre gli insegnanti con i gilet rossi, hanno preso posizione nella Virginia Occidentale, in Oklahoma, a Chicago e ora a Los Angeles. Le parole di Rosa sulla libertà per coloro che la pensano in maniera diversa, sono state ripetute migliaia di volte e, talvolta sono state usate in modo sbagliato. Molto meno citato è il suo avvertimento al mondo riguardo al capitalismo: “La società borghese è a un crocevia: o la transizione al Socialismo o la regressione nella barbarie. Molti di coloro che domenica manifestavano, conoscevano anche l’ultimo articolo di Karl, stampato, dopo la sua morte.” “Coloro che sono stati sconfitti oggi, saranno le vittime domani…se vivremo o non vivremo per farne esperienza, il nostro programma resterà vivo; prevarrà in un mondo di umanità salvata – malgrado tutto!
Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo www.znetitaly.org Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/rosa-and-karl-100th-anniversary
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