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13 apr 2019

 

Lascia anche il leader del golpe

 

L’ex ministro della Difesa, a capo da giovedì del consiglio militare, Awan Ibn Auf si è dimesso. Festa in strada, ma il movimento popolare insiste: governo civile

 

Roma, 13 aprile 2019, Nena News

 

Appena 24 ore e il generale Awan Ibn Auf si è ritirato: ieri sera l’ex vice presidente e ministro della Difesa sotto Omar al-Bashir, nominato capo del consiglio militare di transizione, ha rassegnato le dimissioni in una diretta sulla tv di Stato. E ha nominato il suo successore, il generale Abdel Fattah Burhan.

“Io, capo del consiglio militare, annuncio di abbandonare il mio posto – ha detto Ibn Auf – Questo è per il bene della nostra nazione, senza guardare a interessi speciali, piccoli o grandi che possano impedire il progresso”. Ha poi indicato il suo successore al fine di “preservare l’unità” delle forze armate.

In piazza si è subito festeggiato: dopo il golpe militare che giovedì ha portato alla deposizione di Bashir, dopo 30 anni di potere, le piazze non si erano svuotate. I manifestanti, centinaia di migliaia sono rimasti in strada contro il colpo di stato e per chiedere la formazione di un governo civile.

Al momento a capo di Khartoum resta, però, un militare: Burhan era stato nominato da Bashir a febbraio a capo dell’esercito ma durante e proteste di questi mesi aveva incontrato i manifestanti e parlato con loro. Per oggi si attene un suo discorso. Ed è probabile che i manifestanti aspettino di sentire cosa ha da dire. Le proteste sono proseguite, giovedì, dopo l’annuncio dell’esercito sulla “transizione”: due anni di governo militare, coprifuoco notturno, stato di emergenza di tre mesi e scioglimento del parlamento e della costituzione del 2005, tutte previsioni che la piazza non ha accettato leggendole come il modo per preservare il sistema di potere di Bashir, senza Bashir.

La partenza di Ibn Auf “è il trionfo della volontà delle masse”, ha commentato a caldo una delle associazioni leader del movimento popolare, la  Sudanese Professionals Association, che però aggiunge: i sit-in continuano fuori dal quartier generale dell’esercito nella capitale, sfidando il coprifuoco, fino a quando non si giungerà a un esecutivo civile. Dunque, “sciopero totale fino al pieno trasferimento dei poteri”, dice la Spa.

Fa un passo indietro anche l’esercito. Subito dopo le dimissioni di Ibn Auf, il consiglio militare ha promesso di incontrare i vari gruppi politici sudanesi e si è detto pronto a dimettersi entro un mese se un nuovo governo sarà formato. Nena News

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Fonte: Al Manar

https://www.lantidiplomatico.it/

14/04/2019

 

Sudan: Riad appoggia Burhane, nuovo uomo forte di Khartoum, responsabile dell'invio dei soldati sudanesi nella guerra contro lo Yemen

 

Il nuovo uomo forte del Sudan, nominato venerdì scorso come capo del consiglio di transizione militare all'indomani del rovesciamento del presidente Bashir, è il principale responsabile per il coinvolgimento dei soldati sudanesi nella guerra contro lo Yemen. Come non poteva essere appoggiato dall'Arabia Saudita?

 

Come riferisce Al Manar, Abdel Fattah al-Burhane, Ispettore Generale delle Forze Armate, era responsabile del dossier yemenita con la coalizione guidata dai sauditi nella sua guerra contro "l'influenza dell'Iran" nello Yemen. È grazie a questo ruolo che è stato scelto a capo dello Stato, specificano gli analisti.

 

Va ricordato che un gran numero di soldati e ufficiali sudanesi sono stati uccisi e feriti nello Yemen. Le immagini dei loro cadaveri postate sui social network hanno spinto i sudanesi a chiedere il loro ritiro dallo Yemen.

 

La reazione di Ansarullah

 

Nello Yemen, il presidente del Comitato rivoluzionario dello Yemen ha reagito al rovesciamento del presidente sudanese, Al-Bashir e sui recenti sviluppi in questo paese africano.

 

Mohammed Ali al-Houthi ha dichiarato, venerdì scorso, che la "rivoluzione" in Sudan non priverà il popolo sudanese del suo diritto di prendere l'iniziativa e di porre fine al regime dispotico di Omar al- Bashir. E poi, lo stato di emergenza, decretato dall'esercito sudanese, dimostra che tratta le persone come loro nemico. Una vera rivoluzione non ha paura della nazione e non fa appello allo stato di emergenza", ha affermato Al-Houthi.

 

Il ministro della Difesa sudanese Aouad Ibn Aouf ha annunciato in una dichiarazione la rimozione di Omar al-Bashir, aggiungendo che era stato arrestato e detenuto in un luogo sicuro. Aouad Ibn Aouf ha anche dichiarato lo stato di emergenza per un periodo di tre mesi prima di rinunciare alla leadership del consiglio transitorio di venerdì.

 

Gli attuali sviluppi in Sudan sono seguiti esattamente a Sanaa.

Un potere civile a capo del Sudan potrebbe portare a un cambio di mano nel campo saudita in quanto geograficamente parlando, il Sudan non ha alcun interesse a partecipare alla guerra contro lo Yemen.

 

Riad mostra il supporto per il consiglio militare

 

Tuttavia, le autorità saudite hanno annunciato ieri il loro sostegno al consiglio militare transitorio in Sudan, invitando la popolazione a dare la priorità all'interesse nazionale.

 

L'agenzia di stampa ufficiale della SPA ha riferito che il regno "dichiara il proprio sostegno ai passi annunciati dal Consiglio militare di transizione e si schiera con il popolo del Sudan".

 

E aggiunge: "Il re saudita Salman bin Abdul Aziz ha ordinato aiuti umanitari al Sudan, compresi farmaci, prodotti petroliferi e grano".

 

Dopo settimane di manifestazioni che chiedevano la sua partenza, Bashir, 75 anni e al potere da un colpo di stato nel 1989, è stato rovesciato giovedì dall'esercito, che ha istituito un "Consiglio di transizione militare" per un durata di due anni.

 

Nonostante questo sviluppo, la folla ha continuato a mobilitarsi davanti al quartier generale dell'esercito.

 

I leader della protesta, l'Associazione dei professionisti sudanesi (SPA) ha chiesto al generale Burhane di trasferire rapidamente "i poteri del consiglio militare a un governo di transizione civile".

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