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12 aprile 2019

 

Sudan dopo il golpe: "Faremo un governo civile. Bashir non sarà estradato"

 

Lo ha reso noto  il Consiglio militare di transizione. L'ex presidente che è ricercato dalla Corte Internazionale dell'Aja per i suoi crimini di guerra in  Darfur, non verrà mandato all'estero per essere processato

 

Il Consiglio militare di transizione, al potere in Sudan dopo la destituzione del presidente Omar el-Bashir, ha assicurato che andrà a dialogare con "tutte le entità politiche" del paese e che il futuro governo sarà "civile". "Dialogheremo con tutti per preparare la situazione al cambiamento e alla realizzazione delle nostre aspirazioni", ha dichiarato il generale Omar Zinelabidine, membro del Consiglio militare di transizione.

I militari al potere in Sudan a seguito del golpe di ieri confermano che il presidente deposto Omar Al-Bashir è "in detenzione" e assicurano che non sarà estradato. A parlare è stato il capo del comitato politico del consiglio militare di transizione, il tenente generale Omar Zain al-Abdin.

Omar Al-Bashir, 75 anni, che ha guidato il Paese con il pugno duro per 30 anni, è ricercato dalla Corte penale internazionale (Cpi). La Corte, con sede all'Aia, nel 2009 ha lanciato un mandato d'arresto a suo carico per crimini di guerra e contro l'umanità in Darfur; a questa ha aggiunto nel 2010 l'accusa di genocidio. Cominciato nel 2003, il conflitto in Darfur ha provocato secondo l'Onu oltre 300mila morti e 2,5 milioni di sfollati. I militari hanno aggiunto che non permetteranno "nessuna violazione della sicurezza da nessuna parte". Il riferimento sembra essere al coprifuoco notturno introdotto ieri, che stanotte i manifestanti hanno sfidato restando in piazza a protestare contro l'esercito per chiedere un governo civile. 

"In qualità di Consiglio militare non consegneremo il presidente all'esterodurante il nostro periodo" al potere, ha affermato il generale quanto, nel corso di una conferenza stampa a Khartum, gli è stato chiesto del mandato di arresto della Corte dell'Aia che pende su Al-Bashir.

 

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