Ma’an – Infopal - 25/9/2018 - Le autorità israeliane hanno dichiarato una chiusura di 8 giorni sulla Cisgiordania occupata e sulla Striscia di Gaza, a partire da domenica scorsa fino a lunedì 1º ottobre, per la festa ebraica del Sukkot. Mentre i valichi con la Cisgiordania rimarranno aperti da lunedì fino a giovedì, per poi chiudere di nuovo, quelli con la Striscia di Gaza rimarranno chiusi continuamente, fino al 1° ottobre. Questa è la terza chiusura imposta in Cisgiordania e Gaza nel mese di settembre, prima per lo Rash Hashanah, noto come il capodanno ebraico, poi per lo Yom Kippur, noto anche come Giorno dell’Espiazione, e adesso per il Sukkot, noto come la “Festa dei Tabernacoli”. Israele impone regolarmente chiusure in Cisgiordania e Gaza per le festività ebraiche, ma durante i festival di una settimana, come il Sukkot, di solito vengono imposti embarghi solo alla fine della festività, che durano alcuni giorni. Severe restrizioni al movimento dei palestinesi vengono implementate normalmente dalle autorità israeliane durante le festività ebraiche, per presunti scopi di sicurezza, accompagnate da crescenti tensioni attorno alla Moschea al-Aqsa. L’imposizione israeliana di questi embarghi sul Territorio palestinese ha gravemente colpito i mezzi di sussistenza dei palestinesi che dipendono dall’entrare in Israele, o nelle sue colonie, per opportunità di lavoro, assistenza medica e altri motivi. Tali politiche sono fortemente criticate dai gruppi per i diritti umani in quanto considerate come “punizione collettiva”.
Ma’an – Infopal - 24/9/2018 - Venerdì un sedicenne palestinese è stato ricoverato dopo essere stato investito da un colono israeliano nel quartiere di Tel Rumeida nella città occupata di Hebron, nella parte meridionale della Cisgiordania. Testimoni hanno dichiarato a un inviato di Ma’an che un colono israeliano avrebbe deliberatamente travolto con il suo veicolo il giovane palestinese nella città di Hebron. Il ragazzo è stato identificato dalla gente del posto come Munir Abdullah Gharib, di anni 16. Munir è rimasto ferito nella collisione ed è stato trasferito immediatamente all’ospedale governativo Alia di Hebron per ricevere le cure mediche necessarie. Non si hanno notizie sulle sue condizioni di salute.
Gli incidenti ai danni di palestinesi che vedono coinvolti coloni israeliani nel Territorio palestinese occupato avvengono con una frequenza relativamente regolare e vengono solitamente trattati dalle forze di sicurezza israeliane come incidenti, anche nei casi in cui i testimoni affermano che l’attacco del veicolo sia intenzionale. Circa 800 coloni israeliani notoriamente aggressivi vivono attualmente sotto la protezione militare israeliana nella Città Vecchia, circondati da più di 30.000 palestinesi. I residenti palestinesi della Città Vecchia di Hebron convivono quotidianamente con una massiccia presenza militare israeliana, con almeno 30 posti di controllo tra permanenti e parziali posizionati nei punti di accesso di numerose strade. Inoltre, ai palestinesi non è permesso guidare sulla strada al-Shuhada, le loro case e i negozi che si trovano lungo di essa sono stati sigillati e, in alcune zone della Città Vecchia, non è permesso loro camminare in determinate strade. Nel frattempo, ai coloni israeliani è concesso di muoversi liberamente per strada, guidare automobili e portare con sé mitragliatrici. Traduzione di Giulia Zeppi
IMEMC – Infopal - 25/9/2018 - Domenica, le forze israeliane hanno arrestato il segretario del movimento Fatah, Yasser Darwish, nel quartiere palestinese di al-Esawiyya, nella di Gerusalemme est occupata. Secondo la Società per i Prigionieri Palestinesi (PPS), prima della detenzione di Darwish, un gran numero di forze israeliane ha invaso il vicinato e ha fatto irruzione nella sua casa. La PPS ha confermato che, durante il raid, le forze israeliane hanno perquisito a fondo la casa di Darwish e hanno danneggiato i suoi effetti personali, compresi i mobili. Muhammad Abu al-Hummus, membro di un comitato locale, ha affermato che Darwish è stato arrestato dalle forze israeliane e portato in un centro di detenzione israeliano per essere interrogato. Abu al-Hummus ha aggiunto, secondo l’agenzia stampa Ma’an, che dopo la detenzione di Darwish, sono scoppiati scontri tra i giovani palestinesi e le forze israeliane, che hanno sparato diverse bombe acustiche nel quartiere, mentre i giovani hanno lanciato delle pietre.
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