PIC - Infopal - 7/5/2018 - Domenica, il segretario generale dell’Iniziativa nazionale palestinese Mustafa al-Barghouti ha chiesto un’intifada popolare in tutti i Territori palestinesi la settimana prossima per celebrare il 70° anniversario della Nakba palestinese. Nelle dichiarazioni alla stampa, al-Barghouti ha descritto il piano dell’amministrazione statunitense di trasferire la propria ambasciata a Gerusalemme nell’anniversario della Nakba del 1948 come “un atto vergognoso”. Ha aggiunto che il riconoscimento da parte dell’amministrazione statunitense di Gerusalemme come capitale di Israele è “una partecipazione a una grave violazione del diritto internazionale e di un crimine di guerra che implica l’annessione di un territorio occupato con la forza”. Ha sottolineato che non è possibile per i palestinesi lasciare che lo schema USA-Israele passi senza confrontarsi, e ha invitato l’Autorità palestinese ad agire a livello diplomatico per fermare questa cospirazione.
PIC - Infopal - 7/5/2018 - Domenica, le guardie dell’insediamento illegale di Shilo, costruito su terreni sottratti agli autoctoni palestinesi a sud di Nablus, hanno dato la caccia a un gruppo di bambini della cittadina di Qaryut. Testimoni hanno raccontato a PIC che le forze di occupazione hanno protetto i coloni mentre inseguivano ragazzi, con il pretesto che questi erano vicino alla colonia. Successivamente, i soldati hanno invaso la cittadina e arrestato un giovane, Majehed Musa, che si era rifiutato di consegnare i bambini o fornire i loro nomi.
PIC - Infopal - 3/5/2018 - Giovedì 3 maggio, Amnesty International ha dichiarato un embargo globale sulle armi contro Israele, accusando le sue forze di commettere crimini di guerra nella Striscia di Gaza. “Amnesty sta rinnovando gli appelli ai governi di tutto il mondo per imporre un embargo globale sulle armi a Israele”, ha affermato l’organizzazione in un comunicato stampa. Il gruppo per i diritti umani ha accusato Israele di “aver compiuto un attacco omicida” contro i palestinesi che partecipavano alla “Grande Marcia di Ritorno” nella Striscia. Nelle settimane precedenti, Amnesty aveva anche dichiarato: “L’esercito israeliano ha ucciso 35 palestinesi e ne ha feriti più di 5500 – alcune delle ferite sembrano essere state inflitte deliberatamente per peggiorare la vita delle persone. “Nella maggior parte dei casi mortali analizzati da Amnesty International le vittime sono state colpite nella parte superiore del corpo, tra cui la testa e il torace, alcune altre alla schiena”, ha spiegato l’organizzazione. “Testimonianze oculari, prove video e fotografie suggeriscono che molti sono stati deliberatamente uccisi o feriti mentre non ponevano alcuna minaccia diretta ai soldati israeliani. “Il tempo per le dichiarazioni simboliche di condanna è finito. La comunità internazionale deve agire concretamente e fermare la fornitura di armi e attrezzature militari a Israele. Un fallimento in tal senso continuerà ad alimentare gravi violazioni dei diritti umani contro migliaia di uomini, donne e bambini che subiscono le conseguenze della vita sotto il crudele blocco imposto da Israele”. All’inizio di questo mese, il procuratore capo della Corte penale internazionale ha avvertito i leader israeliani che potrebbero essere processati per violenza contro i civili a Gaza. Il 30 marzo 2018, i giovani palestinesi hanno lanciato una campagna di sei settimane composta da una serie di proteste nella Striscia di Gaza, vicino al confine tra Gaza e Israele. Una delle principali richieste della Grande Marcia di Ritorno è che ai palestinesi sia permesso di esercitare il loro diritto riconosciuto a livello internazionale di ritornare alle terre da cui loro e le loro famiglie sono stati espulsi e da cui Israele li esclude in quanto non-ebrei.Traduzione di Bushra Al Said
|