Originale: The Intercept http://znetitaly.altervista.org 29 ottobre 2018
Jair Bolsonaro è eletto presidente del Brasile di Andrew Fishman Traduzione di Maria Chiara Starace
Domenica sera Jair Bolsonaro è stato eletto presidente del Brasile. Il candidato di estrema destra ha ricevuto più del 55% di voti validi. Il suo avversario, Fernando Haddad , del Partito dei Lavoratori, ha ricevuto meno del 45%. In un paese dove c’è il voto obbligatorio, quasi il 29% degli adulti ha preferito annullare il voto o non votare. In tutto il Brasile, le strade cittadine risuonavano di fuochi d’artificio, di urla, e di suoni di clacson, quando sono arrivati i risultati preliminari delle elezioni. Migliaia di sostenitori, vestiti di verde e di giallo, si sono radunati davanti alla residenza del presidente eletto, situata davanti al mare a Rio de Janeiro. Sulla strada principale di San Paolo, l’Avenida Paulista, la polizia ha usato i gas lacrimogeni per separare gli elettori di Haddad da quelli di Bolsonaro. Bolsonaro, che ha preso di mira i media durante tutta la sua campagna elettorale, ha scelto di fare la sua prima dichiarazione dopo le elezioni tramite Facebook Live, invece che con una conferenza stampa. “Non potevamo più continuare a flirtare con il socialismo, il comunismo, il populismo, e l’estremismo della sinistra,” ha detto. La trasmissione presa dalle maggiori reti televisive, ma si è ripetutamente bloccato per problemi di connessione. “Tutte le promesse fatte ai gruppi politici e alle persone, saranno mantenute,” ha aggiunto. Subito dopo è uscito, ha fatto una breve dichiarazione ai media e ha chiesto a un suo importante sostenitore, il senatore Magno Malta, di guidare il gruppo a dire una preghiera. Ha poi letto una dichiarazione che si era preparato e ha risposto ad alcune domande di un rappresentante della stampa. Il Partito dei Lavoratori, in origine aveva presentato l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva come suo candidato, che era il chiaro favorito nei sondaggi. Sono stati, tuttavia, costretti a sostituirlo con Haddad, un ex sindaco di San Paolo che non è riuscito a essere riletto nelle elezioni del 2016, dopo che Lula era stato mandato in prigione in seguito a una discutibile condanna e dopo che è diventato chiaro che le Corti superiori non avrebbero ribaltato la sentenza. Ostacolato da una partenza ritardata e dalla mancanza di un profilo nazionale, Haddad ha lottato per ottenere il riconoscimento del nome e non è riuscito a distanziarsi dalle percezioni del pubblico che collegava il partito di Haddad alla corruzione e allo status quo. Cionondimeno, con la forte base del Partito dei Lavoratori e il messaggio, “Haddad è Lula,” il cinquantacinquenne professore universitario è riuscito per un pelo a superare il primo turno elettorale del 7ottobre, ottenendo il 29% dei voti. Le elezioni di quest’anno sono state particolarmente tese. Caratterizzate da una polarizzazione drammatica, da violenza politica e da massicce campagne di disinformazione sui media sociali, in un paese che è stato intorbidito da anni di crisi sociali, economiche e politiche. Fin dal 2013, milioni di persone di tutti i generi politici, sono ripetutamente scese in piazza per protestare: il Brasile ha lottato per uscire salendo dalla peggiore recessione della storia; massicci scandali di corruzione Hanno destabilizzato le istituzioni politiche e importanti protagonisti dell’economia; la ex presidente Dilma Rousseff (anche lei del Partito dei Lavoratori) è stata messa in stato di accusa per motivi sospetti; il suo successore, il presidente Michel Temer (il leader più disprezzato nella storia democratica del Brasile), ha fatto passare una serie di misure impopolari di austerità; Lula è stato messo in prigione, un processo che ha esposto la magistratura a critiche implacabili per una collaborazione percepita. In breve, ogni importante istituzione politica è stata sempre più screditata mentre il Brasile è sceso a spirale sempre più profondamente in un vuoto oscuro. Dall’abisso è emerso un ex capitano dell’esercito e deputato del congresso per sei termini, Jair Bolsonaro, con lo slogan: ”il Brasile è al di sopra di ogni cosa, Dio è al di sopra di tutti,” e promette di sistemare ogni cosa con tattiche che seguono una linea dura. Sette anni fa, Bolsonaro era il protagonista di un programma umoristico-politico, CQC dove faceva affermazioni oltraggiose. Una ex presentatrice, Monica Iozzi, ha detto che lo intervistavano molte volte “ino modo che le persone potessero vedere il bassissimo livello dei rappresentanti che stavamo eleggendo.” Ora è Bolsonaro che sta ridendo, e la Iozzi dice di rammaricarsi di avergli dato visibilità. Cavalcando l’onda del malcontento pubblico, Bolsonaro ha fatto la campagna elettorale contro il Partito dei Lavoratori, la corruzione, i politici, il crimine, il “Marxismo culturale”, i comunisti, le persone di sinistra, il laicismo, e i “privilegi” per i gruppi storicamente emarginati. Ha invece, dato la precedenza ai “tradizionali valori della famiglia, al patriottismo, al nazionalismo, alle forze armate, a una nazione cristiana, alle armi, all’aumento della violenza da parte della polizia, e all’economia neoliberale che egli promette che rivitalizzerà l’economia. Malgrado che la sua reale piattaforma politica non si dilunghi su proposte specifiche, l’energia che circonda la sua candidatura, è stata sufficiente a fargli ottenere la presidenza e a trasformare il suo partito Social Liberale in precedenza insignificante, nel secondo più grande blocco al Congresso. Quello che, però, ha spaventato i suoi oppositori, molti osservatori internazionali e perfino alcuni ferventi critici del Partito dei Lavoratori, sono le ripetute dichiarazioni di Bolsonaro a favore della dittatura militare, della tortura, delle uccisioni extragiudiziali fatte dalla polizia, e la violenza contro i LGBT: Lesbiche, Gay Bisessuali e Transessuali, e le e donne afro-brasiliane, i popoli indigeni, le minoranze e i suoi avversari politici, e anche la sua opposizione alle norme e ai valori democratici. Ecco qui il prossimo presidente del Brasile come appare dalle sue parole pronunciate nel corso degli anni. Nei mesi prossimi il Brasile e il mondo scopriranno se Bolsonaro terrà fede a queste drastiche promesse quando assumerà la carica il 1° gennaio 2019. “Sono a favore di una dittatura, un regime di eccezione.” – Sessione aperta della Câmara dos Deputados, 1993. Intervistatore: Se lei fosse Presidente della Repubblica oggi, chiuderebbe il Congresso Nazionale? “Non c’è dubbio al riguardo. Farei un golpe il giorno stesso! Se [il Congresso] non funziona. Il Congresso oggi non serve a nulla. Sono sicuro che il 90% della popolazione farebbe festa, applaudirebbe perché non funziona. Il Congresso oggi non serve a niente, fratello, vota soltanto per quello che vuole il presidente. Se egli è la persona che decide, che governa il Congresso, allora facciamo rapidamente un golpe, andiamo direttamente a una dittatura. – Câmara Aberta programma TV, 23 maggio, 1999 “Il pau-de-arara (una tecnica di tortura) funziona. Sono a favore della tortura, lo sapete. E anche la gente è favore.” – Câmara Aberta programma TV, 23 maggio, 1999 “Per mezzo del voto non si cambierà niente in questo paese, nulla, assolutamente nulla. Cambierà soltanto, purtroppo, quando, un giorno, cominceremo una guerra civile qui e faremo il lavoro che il regime militare non ha fatto. Uccidere circa 30.000 persone, a cominciare da FHC (l’allora presidente Fernando Henrique Cardoso), non cacciandoli via, uccidendoli! Se delle persone innocenti moriranno, va bene: in qualunque guerra muoiono degli innocenti. – Câmara Aberta programma TV, 23 maggio, 1999 “Non combatterò e non farò discriminazioni, ma se vedo due uomini che si baciano in strada, li picchierò. Quotidiano – Folha de São Paulo, quotidiano, 19 maggio, 2002 “Ora sono uno stupratore. Non la violenterei mai perché non se lo merita…sgualdrina!” – Rede TV, colloquio con la deputata – Maria do Rosário, 11 Novembre, 2003 – “Non sarei capace di amare un bambino omosessuale. Non farò l’ipocrita: preferirei che mio figlio morisse in un incidente piuttosto che vederlo comparire con un tizio baffuto. Per me sarebbe come morto. “Se vostro figlio comincia a comportarsi come un gay, colpitelo con un cinghia di cuoio, e cambierà il suo comportamento. –Participação Popular, TV Câmara, 17ottobre 2010 Preta Gil, attrice e cantante: se vostro figlio si innamorasse di una donna di colore, che cosa farebbe? “Oh, Preta, non discuterò di promiscuità con chiunque. Non corro questo rischio; i miei sono stati tutti cresciuti bene e non sono vissuti nel tipo di ambiente dove, purtroppo, lei vive.” – CQC, TV Bandeirantes, 28 marzo, 2011 “Se una coppia omosessuale venisse a vivere nell’appartamento accanto al mio, svaluterebbe la mia casa! Se loro camminano per mano e si baciano, la casa si svaluta.” – Playboy Magazine, 7 giugno 2011 Intervistatore: è orgoglioso della storia della vita di Hitler? “No, l’orgoglio. Non ne ho, giusto?” Intervistatore: le piace? “No. Quello che si deve capire è questo: la guerra è guerra. Era un grande stratega.” – CQC, TV Bandeirantes, 26 marzo, 2012 Intervistatore: ha mai colpito una donna prima? “Sì. Ero un ragazzo a Eldorado (cittadina del Brasile, n.d.t.) e un ragazza mi stava venendo contro… Intervistatore: l’hai messa contro il muro, qualche… bottarella? “No, beh, no….[ride] Sono sposato. A mia moglie non piacerebbe la mia risposta. – CQC, TV Bandeirantes, 26 marzo 2012 Gli omosessuali non troveranno pace. Inoltre ho l’immunità (congressuale) per dire che sono omofobo, sì e che sono molto orgoglioso di questo se serve a difenderei bambini nelle scuole. TWTV, 5 giugno, 2013 “Non assumerei una donna a lavorare con lo stesso salario di un uomo. Ci sono, però, molte donne che sono capaci.” – Super Pop, TV Rede! 15 febbraio, 2016. “Oltre il Brasile soprattutto, dato che siamo un paese cristiano, Dio al di sopra di tutto! Non è questa storia, questa piccola storia di uno stato laico. E’ uno stato cristiano, e se una minoranza è contraria a questo, allora, spostatevi! Facciamo un Brasile per le maggioranze, Le minoranze devono inchinarsi alle maggioranze. La Legge deve esistere per difendere le maggioranze, Le minoranze devono adattarsi o, semplicemente, sparire!” Evento a Campina Grande, Paraiba, 8 febbraio, 2017 “La violenza si combatte con la violenza.” – The Noite con Danilo Gentili, SBT, 20 marzo, 2017 “Sono andato con i miei tre figli. Oh, è venuto anche l’altro; ce ne erano quattro. Ne ho anche un quinto. Avevo quattro maschi e per il quinto ho avuto un momento di debolezza ed venuta fuori una figlia.” – Discorso al Circolo Ebraico, Rio de Janeiro, 3 aprile 2017. “Se [diventerò presidente] non ci saranno soldi per le ONG. Queste persone inutili dovranno lavorare. Se arrivo alla presidenza, per quanto mi riguarda, ogni cittadino avrà un’arma da fuoco a casa propria. Non avrete un centimetro demarcato per riserve indigene o quilombolas [insediamenti dei discendenti degli schiavi scappati e liberati che hanno uno status protetto.]” – Discorso al Circolo Ebraico, Rio de Janeiro, 3 aprile 2017 Qualcuno ha mai visto un giapponese che chiede la carità? No, perché è una razza che ha pudore. Non è come questa razza che è laggiù, o come una minoranza che rimugina qui da una parte. -Discorso al Circolo Ebraico, Rio de Janeiro, 3 aprile 2017 Il grosso problema in Brasile è che il governo dà addosso agli uomini d’affari. […]. Il lavoratore dovrà decidere: meno diritti e lavoro oppure tutti i diritti e la disoccupazione.” – Evento a Deerfield Beach, Florida, 8 ottobre 2017 “Darò carta bianca alla polizia per uccidere.” -Evento a Deerfield Beach, Florida, 8 ottobre 2017 “Dato che all’epoca ero celibe, usavo il denaro della mia indennità di alloggio da deputato, per scopare.” – TV Folha, 11 gennaio 2018 “Questo gruppo, se vuole stare qui, dovrà sottostare alla legge di tutti noi. Andare via o andare in carcere. Questi rossi emarginati saranno banditi dalla nostra patria.” – Discorso video registrato a un comizio a San Paolo, 21 ottobre, 2018 “Non avrete più nessuna ONG che estingua la vostra fame di sinistra. Sarà una “pulizia” mai vista nella storia del Brasile.” Discorso video registrato a un comizio a San Paolo, 21 ottobre, 2018 “Vedrete delle Forze Armate che collaboreranno con il futuro del Brasile. Voi, petrahalda [è un termine dispregiativo che si usa per i sostenitori del Partito dei Lavoratori] vedrete una polizia civile e militare con una retroguardia giudiziaria per far rispettare la legge a vostro vantaggio.” Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo www.znetitaly.org Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/jair-bolsonaro-is-elected-president-of-brazil
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