Fonte: Hispan Tv https://www.controinformazione.info/ Mag 01, 2018
L’AIEA respinge le accuse di Netanyahu contro l’Iran Traduzione di Luciano Lago
L’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (AIEA) ha confutato una per una, questo Martedì, le accuse del primo ministro israeliano, , Benyamin Netanyahu, circa un presunto “programma nucleare segreto” iraniano ed ha scartato l’esistenza di “indizi crdibili” del fatto che l’Iran disponga attualmente di un programma di armi nucleari.
Il Lunedì, Netanyahu ha presentato quello che ha voluto chiamare “gli archivi segreti nucleari”, i quali comprendevano, secondo lui, 55.000 documenti e 183 CD che costituirebebro, a suo giudizio, le prove concludenti del fatto che Teheran abbia mentito circa la natura pacifica del suo programma nucleare e che sta sviluppando “armi nucleari”.
Le accuse di Netanyahu hanno provocato una ondata di critiche e condanne tra le autorità iraniane. Su questa linea, la Cancelleria iraniana ha contestato le accuse qualificandole come uno “spettacolo di propaganda ridicolo” ed ha indicato che la sopravvivenza del “regime illegale (di Israele) si basa su fondamenta di menzogne“.
L’AIEA ha già confermato in ripetute occasioni l’adempimentio da parte dell’Iran agli impegni stabiliti con l’accordo sul nucleare- conosciuto internazionalmente come JCPOA -, ottenuto con il Gruppo dei 5+1 (USA, Regno Unito, Francia, Russia, Cina + Germania) in virtù del qualeTeheran ha consentrito l’accesso alle sue strutture di produzione nucleare per fini civili.
D’altra parte anche un influente giornale israeliano, Haaretz, ha riconosciuto il fallimento del primo ministro israelinao Netanyahu il quale, in una fallace rappresentazione, ha cercato di incolpare la Repubblica Islamica dell’Iran di sviluppare un programma segreto di produzione di testate nucleari.
Lo Show di Netanyahu non ha apportato “prove irrefutabili” ma ha cercato di dimostrare che l’Iran stia realizzando armi nucleari. A giudizio del giornale, l’esibizione del premier è stata un colpo ad effetto diretto agli Stati Uniti ed ai paesi occidentali, sostiene nel suo articolo il giornale Haaretz, che alla fine conclude: “molto rumore per nulla”.
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