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La Torah non può legittimare il massacro dei palestinesi del Rabbino Gabriel Hagai Traduzione di Simonetta Lambertini.
“L’orrore ha preso un nuovo corso nella tragedia Israele-Palestina. L’esercito israeliano spara contro manifestanti ammassati sul lato opposto del confine di Gaza, uccidendo più di 50 persone e ferendone migliaia, compresi bambini e donne. Massacro puro e semplice! Questo è il cosiddetto “esercito più morale del mondo”? Sono arrabbiato! Il tiro con fuoco vivo su civili disarmati è sempre un crimine, quali che siano le ragioni messe avanti dal governo israeliano. L’ideologia sionista ha appena mostrato qui il suo vero volto. Fondare un paese sull’esclusione dei non ebrei e sul razzismo nazionalista prima o poi porta all’impegno per la pulizia etnica. Sotto la copertura di un discorso sulla sicurezza lo Stato di Israele continua a violare i diritti umani nei confronti dei palestinesi. Prima l’occupazione armata dei territori, poi la soppressione dei diritti civili e infine la repressione omicida. La spirale infernale è innescata, quella che si ripete sfortunatamente oltre la storia e la geografia.
Comunità ebraica presa in ostaggio dall’ideologia sionista. Benjamin Netanyahu e Donald Trump sono criminali di guerra. Hanno molto sangue sulle loro mani. Prima o poi dovranno rispondere dei loro crimini davanti a una corte di giustizia (internazionale o no) e davanti a Dio. Prima di tutto renderanno conto delle vite di tutti questi palestinesi, falciati nella loro lotta per la libertà. Poi delle vite di tutti quegli ebrei uccisi da coloro che non hanno discernimento, che credono di risolvere un’ingiustizia con il sangue versato. Perché la politica israeliana – compresi i massacri perpetrati dal suo esercito – danneggia gli ebrei di tutto il mondo. Tutto il contrario di quanto afferma la sua propaganda! La scorciatoia è facile: identificazione tra lo Stato di Israele e i cittadini israeliani, quindi tra gli israeliani e tutti gli ebrei. Come impedire questo amalgama tossico? Le istituzioni ebraiche francesi non aiutano a calmare la situazione, al contrario. Il loro sostegno incondizionato allo Stato di Israele – e il loro assimilare l’antisionismo all’antisemitismo – apre la porta ad ogni generalizzazione. La comunità ebraica è tenuta in ostaggio dall’ideologia sionista. E i discorsi si infiammano da tutte le parti. “La Torah non può legittimare il massacro dei palestinesi”.
No, non esiste una ‘guerra’ tra ebrei e musulmani (gli ‘arabi’ in bocca ai razzisti). Nel corso della storia, nonostante alcune circostanze aneddotiche circostanziali (a volte dolorose), la coesistenza tra ebrei e musulmani è stata senza conflitti, e anche di mutuo arricchimento. L’ideologia dell’odio non ha posto nella religione. Il vero ebraismo non è nazionalismo. L’identità ebraica non può essere usata come scusa per un apartheid cosiddetto di sicurezza che esclude i non ebrei da tutti i diritti civili. La Torah non può legittimare il massacro dei palestinesi. Perché è scritto (Deuteronomio 16:20): “Sedeq Sedeq tirdof (giustizia, tu perseguirai la giustizia)!”. La scelta di Donald Trump di stabilire l’ambasciata americana a Gerusalemme serva la pace. Quella pace tanto ricercata. Quella pace autentica fondata sulla giustizia per tutte le parti interessate, e non semplicemente sull’assenza di violenza, o sulla sostituzione di un’ingiustizia con un’altra. Quella pace a beneficio di palestinesi e israeliani insieme, e non a scapito degli uni e a beneficio degli altri, o viceversa.
Ballare a Gerusalemme mentre si massacra a Gaza? Sono indignato! Stop al massacro! Come si può ballare a Gerusalemme mentre si stermina a Gaza? Dove sono i saggi? Coloro che capiscono che concetti impersonali come Stato, Nazione, Confini o Governo portano solo conflitti e sofferenze quando sono strumentalizzati da ideologie odiose. Dove sono gli esseri di pace? Coloro che pongono l’umano al centro, con tutti i suoi diritti e tutta la sua dignità. Tutta la vita è sacra. Questo è il più alto principio della Torah, come è scritto (Deuteronomio 30:15-19): “Wu-va?arta ba-?ayyîm (Sceglierai la vita).” Non si afferma nel Midrash (Bamidbar Rabbah 23 Eliyyahu Rabbah 10) e si ripete nella Mishnah (M. Sanhedrîn 4:5) che: “Colui che salva una persona è come se avesse salvato il mondo”? Così come il suo opposto (ibid.): “Colui che uccide una persona è come se avesse distrutto il mondo.!” Così siamo tutti legati, tutti uniti dai nostri legami di umanità. Quando un essere umano muore assassinato, tutti noi moriamo. Vergogna allo stato di Israele! Vergogna al governo degli Stati Uniti! Vergogna all’ONU! Vergogna al Consiglio di sicurezza!”
Il rabbino Gabriel Hagai è impegnato nel dialogo ebraico-musulmano. Uomo di grande spiritualità, denuncia, in un testo pubblicato con il suo permesso da Mizane.info, gli ultimi massacri di palestinesi ordinati dal governo israeliano al momento delle celebrazioni del trasferimento illegale di capitale da Tel Aviv a Gerusalemme. Un bilancio assassino ha portato a una sessantina di palestinesi morti.
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