Le leggi sui diritti umani non si applicano alla Marcia del Ritorno, ieri 170 feriti

 

MEMO - Infopal - 5/5/2018 - Venerdì 4 maggio, circa 170 palestinesi sono stati feriti, compresi giornalisti e personale medico, secondo i dati forniti dal ministero della Sanità di Gaza, durante la sesta settimana consecutiva di proteste della Grande Marcia del Ritorno lungo il confine di Gaza. A partire dalle 17:30, ora locale, la Mezzaluna Rossa palestinese ha detto di aver soccorso almeno 22 feriti da munizioni letali, da proiettili d’acciaio rivestiti di gomma e da gas lacrimogeni sparati dai soldati israeliani.

Tre giornalisti, Abdel Rahim Al-Khatib, Suleiman Abu Zarif e Hamza Al-Shaami, sono stati feriti a Khan Younis, durante il lancio di una pioggia di bombe lacrimogene.

Circa 70 giornalisti sono stati feriti dalle forze israeliane da quando la marcia è iniziata, il 30 marzo scorso. Un paramedico ha sofferto per l’inalazione di lacrimogeni sparati da Israele contro tende mediche allestite per il soccorso ai feriti lungo il confine. Le autorità sanitarie di Gaza hanno accusato l’occupazione di colpire deliberatamente i medici e di aver causato circa 44 feriti nell’ultimo mese. 19 ambulanze sono state attaccate.

Sempre venerdì, un drone israeliano è stato abbattuto dai manifestanti palestinesi nei pressi di Rafah. Un secondo è stato abbattuto vicino a Khan Younis. I droni sono utilizzati per filmare le masse di Gaza che si radunano al confine. La marcia di venerdì 4 maggio, successiva alla Festa dei lavoratori, all’inizio della settimana, è stata soprannominata “Il venerdì dei lavoratori palestinesi” e mirava a richiamare l’attenzione sulle difficili condizioni economiche affrontate dai palestinesi a Gaza. Oltre il 40 per cento della popolazione della Striscia è disoccupata, con cifre crescenti per i giovani. Quasi due giovani su tre di Gaza non riescono a trovare un lavoro stabile e permanente, nonostante siano altamente qualificati. Anche i dipendenti dell’Autorità palestinese (ANP) nella Striscia di Gaza hanno subito ripetute riduzioni salariali. Con il blocco ormai all’undicesimo anno, le agenzie internazionali hanno avvertito che Gaza sta de-sviluppandosi a un ritmo rapido.

Circa 6.800 abitanti di Gaza sono stati feriti durante le manifestazioni e almeno 49 persone sono state uccise dalle forze israeliane nelle ultime sei settimane. 

Il Canale 20 di Israele ha riportato che per la giornata di venerdì l’esercito avrebbe schierato oltre 200 cecchini lungo il confine per colpire i giovani palestinesi che rilasciavano gli aquiloni. Sono state sollevate preoccupazioni anche per il tipo di ferite causate dalle forze israeliane: oltre 1.700 persone sono state ferite da proiettili letali – i soldati usano il “proiettile farfalla” che esplode dopo essere penetrato nel corpo della vittima, causando danni irreparabili al tessuto. I medici di Gaza dicono di non aver visto ferite così gravi dall’offensiva israeliana “Margine protettivo”, nell’estate del 2014.

 

MEMO - Infopal - 4/5/2018 - Le leggi sui diritti umani non si applicano alle forze israeliane che si occupano della Grande Marcia del Ritorno al confine con Gaza, ha affermato l’esercito, aggiungendo che si tratta di “uno stato di guerra”. Rispondendo a una petizione presentata da gruppi per i diritti umani contro l’uso della forza bruta e di munizioni letali contro manifestanti palestinesi disarmati, l’esercito ha dichiarato che le sue azioni sono coerenti con le leggi israeliane e internazionali. Israele ha affermato che durante le manifestazioni “Hamas ha compiuto atti di aggressione contro Israele”, che hanno provocato “uno scontro armato prolungato tra le due parti”. Non ha fornito alcuna prova alle sue affermazioni che sono state confutate da testimoni sul campo in numerose occasioni. Il quotidiano israeliano Haaretz ha detto che l’accusa distingue tra “disposizioni di applicazione della legge relative alle manifestazioni in generale e tra casi di ostilità che includono tentativi di infiltrarsi in Israele per condurre operazioni contro soldati e civili”. Secondo l’esercito, la differenza sta nell’uso di forza letale come ultima risorsa nel primo caso mentre nella seconda la forza letale è la prima ad essere usata.

 

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