PIC - Quds Press – Infopal - Venerdì 13 aprile, il terzo della Grande Marcia del Ritorno, le forze di occupazione israeliane hanno attaccato paramedici palestinesi e una clinica mobile nel campo di al-Awda, a est della città di Khuza’a, con gas lacrimogeni. Il ministero della Sanità palestinese ha condannato l’assalto, che “mira a impedire a medici e paramedici di evacuare i manifestanti feriti”. Nelle scorse settimane, i soldati israeliani hanno aperto il fuoco e lanciato lacrimogeni contro manifestanti non-violenti vicino alla barriera di confine di Gaza, uccidendo 34 persone e ferendone altre migliaia, compresi bambini. Il ministero della Sanità di Gaza ha annunciato che gli ospedali e il personale medico sono in allerta dall’alba di venerdì per affrontare il previsto afflusso di vittime. Gruppi per i diritti umani hanno espresso preoccupazione per la capacità di Gaza di gestire migliaia di feriti nelle ultime settimane, mettendo in evidenza le già esaurite risorse dell’enclave assediata.
MEMO - Infopal - 13/4/2018 - Continuano a svolgersi proteste nell’ambito della Grande Marcia del Ritorno: per il terzo venerdì consecutivo, migliaia di palestinesi si sono radunati al confine di Gaza. Il bilancio odierno della repressione israeliana contro i manifestanti è di circa 350 feriti. Nelle ultime due settimane sono invece 3.000. Soldati israeliani hanno sparato gas lacrimogeni contro un ospedale da campo a est del Khan Yunis causando il soffocamento di 10 medici. Anche il giornalista palestinese Ahmad Abu Hussein e il fotografo Mohammed Al-Hajjar sono stati colpiti, aggiungendosi alla crescente lista di cronisti feriti mentre documentavano le proteste. Molti dei manifestanti hanno incendiato pneumatici nel tentativo di nascondersi dai cecchini israeliani. Vicino a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, i manifestanti hanno bruciato le immagini del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e del principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman, che considerano collaboratori di Israele.
PIC - Quds Press - 11/4/2018 - Mercoledì mattina l’artiglieria israeliana ha preso di mira con 15 proiettili i siti della resistenza palestinese ad est del quartiere al-Zaytun, nella città di Gaza. L’occupazione israeliana ha affermato che l’offensiva è una “risposta” al lancio di un ordigno esplosivo contro i bulldozer militari israeliani che erano penetrati in una zona di confine di Gaza. L’esercito di occupazione ha accusato Hamas della responsabilità della presunta esplosione. I bulldozer israeliani sono entrati nella Striscia di Gaza nelle prime ore del mattino, nel tentativo di spianare terra palestinese. Tali infiltrazioni sono considerate dal popolo palestinese violazioni flagranti dell’accordo di cessate il fuoco, siglato dopo l’offensiva israeliana del 2014 sull’enclave costiera bloccata.
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