IMEMC http://www.infopal.it/ 19/10/2018
Lieberman: governo israeliano “deve attaccare Gaza” Il ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman ha affermato, martedì, che Hamas “ha passato tutti i limiti”, sottolineando che il governo israeliano “deve” prendere una decisione per lanciare un “duro colpo” alla Striscia di Gaza, e deporre il movimento di resistenza islamica. Durante un incontro con comandanti e soldati israeliani incaricati della “divisione Gaza”, ha affermato: “Non siamo disposti ad accettare il livello di violenza che vediamo una settimana dopo l’altra. Un duro colpo su Hamas potrebbe darci almeno altri cinque anni di pace”. Ha aggiunto, secondo Days of Palestine: “La Difesa aveva fatto di tutto per risolvere la situazione prima del 29 marzo, prima che scoppiassero le violenze – abbiamo fatto questo a modo nostro, usando la forza, usando la persuasione, cooperando con coloro che volevano aiutare. “Ci sono stati tutti i tipi di tentativi per raggiungere un accordo, guidati dall’Egitto, dalle Nazioni Unite e dall’inviato delle Nazioni Unite. Abbiamo provato tutti gli altri modi, purtroppo non ho visto risultati”. Il sito di notizie israeliano Ynet ha citato le parole di Lieberman: “Il duro colpo deve essere una decisione del governo. Sfortunatamente, né il ministro della Difesa né il primo ministro possono prendere una decisione del genere da soli”. L’obiettivo dei palestinesi a Gaza, ha affermato, “è di sollevare l’embargo, il che significa una cosa: la libera ed ininterrotta possibilità di portare armi, combattenti di Hezbollah e iraniani nella Striscia di Gaza – e non lo permetteremo mai”. Prima di trasferirsi in Israele dalla Moldavia, Lieberman aveva lavorato come buttafuori nei locali notturni. Quando si trasferì in una colonia israeliana, guadagnò fama con l’accusa di aver picchiato un bambino di 12 anni. Sposò le opinioni dell’estrema destra e divenne un membro del partito Yisrael Beitenu. Ora ne è il presidente. Nel 2012, un caso di corruzione contro Lieberman venne archiviato, ed un articolo sul giornale israeliano Ha’aretzaffermò: “Completare l’indagine avrebbe richiesto indagini giudiziarie in diversi paesi, ma è stata presa una decisione in merito, per insabbiare l’inchiesta invece di indagare più a fondo”.
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