PIC - Ma’an – Infopal - 21/9/2018 - Almeno 10 palestinesi sono stati feriti da munizioni letali e decine di altri soffocati dai gas lacrimogeni durante l’attacco delle forze israeliane contro manifestazioni al confine di Gaza, giovedì sera. Una fonte medica ha riferito che due giovani sono rimasti feriti dopo che un drone israeliano ha sparato un missile contro un gruppo di palestinesi a est della città di Gaza. Il giornalista di PIC ha riferito che sei giovani palestinesi sono stati feriti, uno dei quali gravemente, da colpi sparati dalle forze israeliane durante una protesta notturna ad est del campo profughi di al-Bureij, nella Striscia di Gaza centrale. Nel frattempo, due giovani palestinesi sono stati feriti durante proteste simili a Rafah e Khan Younis nella parte meridionale della Striscia di Gaza. Centinaia di giovani palestinesi hanno marciato verso la fine della giornata di giovedì lungo il confine di Gaza. I manifestanti hanno dato fuoco a decine di pneumatici, hanno sparato fuochi d’artificio e cantato inni nazionali.


PIC - Quds Press - Infopal - 20/9/2018 - Mercoledì sera soldati israeliani hanno ucciso un adolescente palestinese, Mu’men Abu Aiyada, di 15 anni, e ne hanno feriti altri mentre si stavano radunando in una zona di confine a est di Rafah, nel sud di Gaza. Un giornalista del Centro di informazione palestinese (PIC) ha detto che il ragazzo è stato ferito gravemente alla testa da un colpo di arma da fuoco israeliano ed è successivamente deceduto. Altri tre giovani hanno subito ferite da proiettile durante la loro partecipazione alla protesta, che si è svolta a Rafah la scorsa notte.


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20 set 2018

 

Israele spara e uccide un ragazzo di 15 anni

 

Nella notte fuoco su una nuova protesta palestinese: ucciso l’adolescente Mumim Abu Ayeda. Continua a salire il bilancio delle vittime nella Striscia della repressione israeliana della Marcia del Ritorno: almeno 184

 

Roma, 20 settembre 2018, Nena News –

 

Non c’è tregua per Gaza: stanotte un ragazzo di soli 15 anni, Mumim Abu Ayeda, è stato ucciso dal fuoco sparato dai soldati israeliani lungo le linee di demarcazione tra la Striscia e Israele. Era in corso una nuova manifestazione, in “notturna”, della Grande Marcia del Ritorno, dimenticata dai media internazionali ma tuttora viva.

 

Iniziata il 30 marzo scorso, in occasione della Giornata della Terra, avrebbe dovuto concludersi il 15 maggio, 70esimo anniversario della Nakba. Così non è stato: dopo il massacro del 14 maggio, con quasi 70 manifestanti disarmati uccisi dai tiratori scelti israeliani, la Marcia – organizzata da comitati popolari locali – è proseguita.

 

Ieri una nuova protesta a est di Rafah, estremo sud della Striscia, e di nuovo il fuoco: Mumim è stato colpito alla testa, fa sapere il ministero della Salute di Gaza. Continua a salire il numero di vittime palestinesi: oltre 184 morti dal 30 marzo e 17mila feriti. Tra loro anche giornalisti, paramedici e bambini.

 

Due giorni fa, martedì, due giovani palestinesi di Khan Younis – Naji Abuasi, 18 anni, e Alaa Abuasi di 21 – erano stati uccisi in un raid israeliano mentre si trovavano vicino alla barriera tra Gaza e Israele: secondo l’esercito, stavano lasciando un oggetto non identificato e Tel Aviv ha ordinato il raid. Pochi giorni prima un 16enne, Suheib Abu Kashif, era morto per le ferite riportate il 3 agosto. E venerdì scorso sono stati tre i palestinesi uccisi dall’esercito israeliano, accanto a 248 feriti: tra loro un bambino di soli 12 anni, Shadi Abdleaziz Abdulal, colpito a est di Jabalia, nel nord della Striscia. Nena News

 

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