PIC - Quds Press - 24/7/2018 – Infopal - Martedì sera, tre cittadini palestinesi sono stati feriti da un raid aereo effettuato da un drone israeliano a est di Gaza. Il drone israeliano ha sparato un missile contro un gruppo di cittadini palestinesi a est del quartiere di al-Shuja’ia, a Gaza, ferendone tre. Nella stessa giornata, un giovane palestinese è rimasto ferito a est di Jabaliya, nella Striscia di Gaza settentrionale, da soldati israeliani di stanza alla barriera di confine, che hanno aperto il fuoco contro i manifestanti. Un ragazzino è stato ferito da un candelotto di gas lacrimogeno sparato dalle forze di occupazione israeliane a est del campo di al-Bureij, nella Striscia di Gaza centrale. Altri due palestinesi sono stati feriti, martedì mattina, negli attacchi israeliani contro due gruppi, a est di Jabaliya. L’agenzia di stampa Safa ha riferito che un giovane palestinese è stato ferito da colpi di arma da fuoco israeliani vicino al confine, mentre un altro ha subito una lieve ferita in un attacco di droni. Gli attacchi israeliani violano l’accordo di cessate il fuoco, negoziato dall’Egitto, raggiunto tra Israele e le fazioni di resistenza palestinesi venerdì sera.
Quds Press - PIC - 24/7/2018 – Infopal - Un giovane palestinese è morto martedì per le ferite riportate durante la Grande Marcia del Ritorno del 14 maggio. Il ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato che Majd Aqil, 26 anni, è stato colpito da forze d’occupazione israeliane durante le proteste della Grande Marcia del Ritorno il 14 maggio, ad est del campo profughi di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. Con la morte di Aqil, il numero di palestinesi uccisi dall’inizio della pacifica Grande Marcia del Ritorno, iniziata il 30 marzo, è salito a 155. Secondo fonti dei diritti umani, le forze di occupazione israeliane stanno ancora detenendo i cadaveri di 8 palestinesi che sono stati uccisi vicino alla barriera di confine durante le proteste. La Grande Marcia del Ritorno chiede principalmente di revocare il blocco decennale imposto a Gaza e di consentire il ritorno dei profughi palestinesi nelle loro terre da cui furono espulsi nel 1948.
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